38. Vino rosso

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Yoongi's pov

Una delle cose che scoprii e con cui – da quando misi piede sulla terra – imparai a convivere, era la mia costante necessità di contatto fisico, che questo fosse diretto o meno, poi, non aveva importanza. Specialmente se questo riguardava Ririn, esattamente come accadde in quel momento.

Tutto quel giorno sembrava calmo e lineare, almeno finché Ririn non si avvicinò pericolosamente al mio viso, inspirando la pelle del mio collo e facendo rabbrividire ogni mia articolazione.

“Questo profumo...” inspirò un'altra volta, e lo stesso feci io, prima di soffiare l'aria dalla bocca nel tentativo di prendere dei profondi respiri “E' quello che ho fatto io?”

“Non pensavo che lo avresti notato...” borbottai con le guance che sembravano scottare, rendendomi conto di quanto la mia bocca potesse essere larga, soltanto dopo la domanda che mi fece dopo.

“Speravi che lo notassi?” ridacchiò, prima di ritornare davanti a me e farmi una rapida carezza sulla guancia, prima di sedersi nuovamente su una delle sedie intorno al bancone da lavoro, in cui era già seduta quando entrai in cucina “Caffè?”

“Mi sta male?” mi riferii al profumo, ignorando la sua seconda domanda e prendendo posto di fronte a lei, che sembrava star ignorando il mio sguardo immischiando lo zucchero nel caffè con un cucchiaino d'argento “E' femminile...” specificai poi, catturando il suo sguardo su di me, imponendomi di non deviare lo sguardo quando fissò il suo nel mio, leccandosi le labbra lentamente, come se mi stesse scrutando, movimento che per un istante catturò involontariamente la mia attenzione.

“No, ti sta bene” disse poi seriamente, portando la tazzina di caffè alle labbra “Si fonde bene con il tuo aspetto e con il profumo della tua pelle”

Il mio cuore perse un battito a quella affermazione, e lei sembrò accorgersene, perché ridacchiò e poggiò la tazzina sul bancone, prima di chiarire ciò che disse. “La pelle di tutti noi ha un profumo diverso, dipende da vari fattori, come il PH. La tua pelle ha un odore delicato e ha una bassa produzione di sebo, perciò le essenze fiorite ti donano perché mantengono sempre lo stesso odore” spiegò, ridacchiando alla mia espressione imbambolata “E' un discorso molto lungo, magari un giorno se ti va te lo spiegherò meglio...” ridacchiò ed io annuii poco convinto, tentando di non specificare il fatto che io avessi capito perfettamente cosa volesse intendere, ma i miei organi interni stavano continuando a contorcersi nel rendermi conto del fatto che lei ricordasse il profumo della mia pelle “Questo è anche il motivo per cui associamo i profumi ai ricordi, sai?” si alzò in piedi, sistemando le pieghe che le si formarono sulla gonna con un rapido gesto “Sì, sì, è davvero un discorso lungo da fare... quando non avremo all'incirca mille roselline di pasta sfoglia da fare” concluse poi, lanciandomi il mio grembiule che presi al volo ed infilandosi il suo, mentre il mio cervello vagava proprio dove disse lei, perché un odore che ormai da anni mi ricordava lei, era quello del prosecco frizzante.


2 anni prima

“Che cos'è andato storto?” rise Ririn, con il corpo ormai talmente scivolato sul divanetto in cui eravamo seduti entrambi da sfiorare quasi terra “Prima stavamo... parlando”

“E tu hai continuato a riempire i bicchieri” risi, perché trovavo davvero esilarante quella situazione, rendendomi conto – per quanto ne capissi – di essere decisamente più divertente da ubriaco “E' colpa tua!”

“Tu hai accettato!” rise anche lei, totalmente complice di quel momento alquanto basso della nostra vita “Sei tu il più grande tra i due, Yoongi!”

“Sono un demone” feci spallucce, scivolando il bacino proprio come fece lei, in modo da ritrovarmi alla sua stessa altezza “Io non sono una donna sposata con dei figli-”

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora