Changkyun's pov
Dovevo ammettere che rivedere Raekyung dopo ciò che gli successe il giorno prima, mi fece provare un enorme vuoto all'altezza della bocca dello stomaco: il suo esile collo macchiato da quei segni violacei, il volto ancora bianco, stanco, provato. Il suo caratteristico sorriso, che somigliava tanto a quello del suo papà, quel giorno era quasi totalmente spento, se non fosse stato per qualche accenno che sembrò fatto più per non far preoccupare la gente intorno a lui, che per puro divertimento.
Infatti, una delle cose che più amavo di lui, era la sua attitudine a ridere davvero spesso, a divertirsi con poco, con cose che non avrebbero fatto divertire chiunque. Quel bambino portò sempre buon umore nella nostra famiglia, ed a me piaceva pensare che il suo dono fosse quello: nessun potere, nessun modo per far del male alla gente, solamente un contagioso senso dell'umorismo, che riusciva a migliorare le giornate di tutti noi.Se non è un dono questo – pensavo sempre – cos'altro dovrebbe esserlo?
Fu proprio per questo motivo che in quel momento, mentre giocavo con lui e sua sorella nel giardino dell'hotel, nessuna grassa risata riempiva quel silenzio che in qualsiasi altra situazione avrei definito piacevole. Perché Raekyung era assorto in altri pensieri ormai da numerosi minuti, e sua sorella, quando lui non stava bene, non stava bene di rimando.
“Forse dovrei allenarmi...” borbottò distrattamente da un momento all'altro, catturando la mia più totale attenzione “Per non essere un peso, intendo...”
“Rae...” Nineul gattonò vicino a lui, senza crearsi il problema del fatto che i suoi jeans stessero strisciando sulla terra umida su cui non poggiammo alcun telo, e poggiò una mano sulla sua spalla “Tu non sei un peso”
“Facile dirlo per te che hai i poteri sia di mamma che di papà” sorrise amaramente lui, e le mie labbra si schiusero per lo stupore che mi provocò l'astio con cui pronunciò quella frase nei confronti di sua sorella “Forse è per questo che sei la preferita di tutti...”
Stetti per intervenire, naturalmente, perché non volevo che si facesse questo tipo di convinzioni, che a lungo andare possono far male, ma ci pensò lei stessa.
“Non sono la preferita, Rae, che cosa stai-”
“No?” interruppe Nineul con quella domanda disperata, rialzando lo sguardo dalle sue piccole mani intente a giocare nervosamente con lo stelo di un fiore: i suoi occhi erano ricolmi di lacrime, ed io non mi ero neppure accorto del fatto che stesse per piangere “Se fosse successo a te papà avrebbe reagito- avrebbe reagito in modo diverso!” per poco non urlò, le sue parole trasudavano così tanta tristezza da mettermi i brividi; le sue guance erano ricolme di lacrime amare, le sue mani per poco non tremavano “S-se io fossi come te non mi avrebbero colpito! Io v-voglio essere come te! Succede tutto a me, a te non s-succede mai niente!” prese a singhiozzare disperatamente, ed il mio cuore ebbe uno spasmo.
Perché un bambino così piccolo stava soffrendo così tanto? Cosa poteva aver fatto di male?
Guardai poi sua sorella, e nel suo sguardo serio quanto distrutto rividi i tratti di suo padre: lei non piangeva, al contrario di Raekyung, lei si chiudeva in se stessa e guardava il mondo attraverso una patina, come se fosse solamente una spettatrice della sua stessa vita, e secondo la mia opinione questo era ancora peggio.
Adesso era il caso di intervenire.
“Rae, hey, mi senti?” poggiai una mano sulla sua schiena scossa dai singhiozzi ed una sulla sua guancia, sulla quale lacrime salate continuavano a scorrere “Puoi ascoltarmi?” annuì impercettibilmente, ed io continuai ad accarezzarlo “Sai perché hanno colpito te? Mh?” continuai a fare domande per tenere viva la sua attenzione, infatti, quando scosse la testa, mi permisi di continuare “Perché sanno che tu sei il punto debole della tua mamma. Essere una persona come la vostra mamma ha i suoi pro ed i suoi contro: lei è la parte più alta della piramide, ma prima di arrivare a lei devono indebolirla, e come indebolirla se non facendolo colpendo le persone che più ama al mondo?”
STAI LEGGENDO
𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️
FanfictionSeoul, 1962 {STORIA COMPLETA} "Correva l'anno millenovecentocinquantotto, quando un piccolo gruppo di anime decise di rendere il proprio presente un po' meno incerto, rifugiandosi tra le braccia di coloro che inconsapevolmente crearono un covo per...