Soohyo's pov
“Cazzo, oggi mi sono alzata soltanto perché se non lo avessi fatto avrei sicuramente avuto la tua faccia davanti la mia come risveglio, e invece è quello che è successo anche se mi sono alzata” mi lamentai con Hyungwon, stringendomi i capelli tra le mani e sbadigliando vistosamente, approfittando del fatto che non ci fosse alcun cliente davanti che potesse indignarsi nel vedermi così poco aggraziata.
“Oh, te lo ricordi ancora?” sorrise in modo appositamente mellifluo, lui, avvicinando il viso al mio ed inclinandolo con fare innocente “Da quel momento ti sei ricordata che non puoi lasciarmi solo per colpa delle vostre notti in bianco da ragazzini in calore”
Ricordavo perfettamente il giorno in cui mi svegliò di sua iniziativa, in cui trovai la sua faccia ad un palmo dalla mia con un fastidioso sorriso soddisfatto sulle labbra, peccato che, quando saltai in aria, sbattemmo entrambi la fronte e ne piangemmo le conseguenze per giorni.
“Perché, Hyungwon? Senti la mia mancanza?” ghignai a fatica, perché non riuscivo neppure a tenere gli occhi aperti.
“Sì, quando cinquanta clienti chiedono informazioni solamente a me, lamentandosi del fatto che «la signorina con i capelli rossi è più veloce»-” imitò la loro voce, rendendola stridula “senza immaginare che quando ci sei tu insieme a me sono più veloce anch'io, perché la gente si suddivide”
“Oh, è solo perché io ci so fare con i clienti e tu no” sorrisi di lato, socchiudendo gli occhi, ma aprendoli di scatto quando il suo dito si poggiò sulla mia palpebra.
“Hey, Soohyo, non dormire” mi ammonì in modo stranamente gentile, ed io mugolai sconfortata.
“Ti prego, Hyungwon, solo cinque minuti” piagnucolai, continuando a stringere i miei capelli – quel giorno senza alcuna messa in piega, scombinati dalla permanente e dalle mie mani che continuavano a torturarli – “Non c'è nessuno”
“Ma se arriva qualcuno e ti trova a dormire sul bancone ne parleranno per sempre” continuò ad insistere, ed io grugnii infastidita.
“Si vede che loro non hanno mai provato l'ebbrezza di scopare fino a tardi” di nuovo, la mia mano passò sul mio viso, gesto che precedette un'imprecazione nel rischiare di trascinare il trucco degli occhi anche sul resto della faccia.
“Oppure lo provano nei weekend-”
“Per me non esistono i weekend!”
“-o i giorni liberi” continuò, ignorandomi, ed io roteai gli occhi, infastidita altrettanto dal fatto che la sua impertinente voce stesse per svegliarmi davvero.
“Io e Jooheon non abbiamo mai gli stessi giorni liberi” borbottai “E poi io non scopo in base ai miei impegni”
“Perché sei stupida e disorganizzata” ghignò, spingendo la mia fronte con un dito, che gli spostai con uno schiaffo – o almeno così credetti di fare, perché lo spostò prima che potessi prenderlo – prima di stiracchiare la schiena ed imprecare un'altra volta, facendolo ridere esageratamente “Ah, fanculo... sono sveglia, contento? Dammi solo due- Hyungwon, potresti spostarti?” chiesi irritata, notando che la sua faccia fosse ancora a centimetri dalla mia “Sto respirando la tua anidride carbonica”
“Oh, e questo quando lo hai letto?” domandò ironicamente, ed io inclinai indietro la testa, domandandomi per quale motivo fossi ancora lì a sopportarlo, ma rispondendomi che, infondo, se non ci fosse stata la sua irritante presenza, le mie giornate sarebbero state tutte monotone ed uguali tra loro.
“Mentre cercavo dei metodi per toglierti l'ossigeno senza venir arrestata” arricciai il naso e mi sistemai la camicia, nel tentativo di ricompormi, mentre lui rilasciò una bassa risatina.
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𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️
FanfictionSeoul, 1962 {STORIA COMPLETA} "Correva l'anno millenovecentocinquantotto, quando un piccolo gruppo di anime decise di rendere il proprio presente un po' meno incerto, rifugiandosi tra le braccia di coloro che inconsapevolmente crearono un covo per...