73. Ha mentito

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Yugyeom's pov

Certe giornate non finivano mai, e quello ne era un lampante caso, perché mai sentii così tanto bisogno di distendermi da quando lavoravo per Jeonghan, e non sentire la sua voce per almeno una settimana, anche se pensavo di aver giù raggiunto quel limite da un po'.

“Quella figlia di puttana...”

“Ah, va di generazione in generazione, vedo” sghignazzò Han, ed io mi limitai a girare il volto nella sua direzione, fin troppo stanco anche solo per controbattere, mentre il nostro boss non sembrava pensarla esattamente alla stessa maniera.

“Stai zitto per una cazzo di volta!” sbottò infatti, sbattendo le mani sul tavolo con forza, facendo sussultare tutti noi, principalmente Sanha, che fece scattare indietro la sua sedia e si coprì le orecchie “Vi rendete conto di che cosa ci stavamo perdendo? Quella stronza ha mentito!”

“Ah, avevi fiducia nei suoi confronti, quindi?” chiese Jaehyun, con il suo solito tono di sfida e la sua solita sigaretta tra i denti, che al contrario mio non sembrava mai stanco di rompere il cazzo.

“Collaboravamo, Jaehyun” ringhiò con rabbia, e quella volta non potei che dargli ragione “Lei veniva pagata per darci informazioni, io dovevo fidarmi di lei” calcò sul verbo, ed io annuii sovrappensiero, mentre mordicchiavo l'unghia del mio pollice “Perché cazzo non ti ha detto che avevano un altro figlio? Che cos'ha da nascondere?”

Ebbene sì, a distanza di ben sette anni, dopo aver visto ogni documento presente al mondo con su sovrascritto il nome di Ririn – fortunatamente, però, il suo nome era più che raro in tutto il mondo, perciò non ci ritrovammo con casi di omonimi – e quello dei suoi genitori, scoprimmo che oltre Seokjin, lei, avesse un altro fratello non dichiarato, seppur la donna non ci avesse mai parlato di lui, quindi questo poteva solamente star a significare che ci fosse qualcosa sotto.

“E' impossibile che li stia proteggendo, Jeonghan” intervenni, premendo entrambe le mani sul tavolo senza troppa forza, ma semplicemente per spingere il busto in avanti “Ha parlato troppo: sta chiaramente proteggendo sé stessa”

“Avete mai sentito parlare di doppio gioco?” la voce gelida di Jaehyun catturò un'altra volta l'attenzione di tutti noi, facendo sbuffare sonoramente Jeonghan “Magari loro sanno che sta parlando con noi, ed è una presa per il culo per entrambe le parti”

“Sono questi i rischi che comporta allearsi con degli estranei” fece spallucce Hyunjin.

“Degli estranei...” rise amaramente Han, ficcando la punta del coltello sulla superficie del tavolo, con un lancio probabilmente accurato, ma che per poco non prese Yuta, che imprecò al cielo e si scansò di almeno due metri “Wonho infatti era un estraneo, no?”

“Wonho ormai è morto per noi” mi voltai verso di lui, con tono gelido “Smettila di pensarci”

“Invece il problema è proprio che non è ancora morto” si leccò le labbra Haechan, prima di incastrare quello inferiore tra i denti e tirarlo lentamente, con così tanta forza che mi domandai come stesse facendo a non strapparsi la pelle “Avremmo dovuto ucciderlo”

“Non mi interessa in questo momento” lo interruppe Jeonghan “Abbiamo un problema ben più grave a cui pensare”

“Non lo scopriremo così facilmente, Jeonghan” intervenne Beomgyu, uscendo dall'oscurità in cui si trovava in modo silenzioso e poco scenico come suo solito, perché infondo non gli importava seriamente del fatto che qualcuno sentisse la sua opinione: lui era un'abile macchina da guerra, un vero e proprio soldato, peccato che il suo quoziente intellettivo era di gran lunga maggiore rispetto a quello medio in quella stanza, ma apriva la bocca talmente tanto raramente da farlo dimenticare “Potrebbe essere morto, partito, nascosto, sotto esperimenti... nulla ci dice che faccia parte del loro gruppo, anzi, io penso proprio che non sia così”

Quel discorso aveva senso, nonostante in effetti quella scoperta destabilizzò tutti i nostri piani, perché nulla era certo in quel momento, ed il fatto di non avere la situazione sotto controllo, ci mise in difficoltà e non poco.

Ne discutemmo ancora per poco, e tutti giungemmo al fatto di archiviare quel discorso ma di non dimenticarlo, aguzzando la vista e le orecchie, e ripromettendoci, infine, di eliminare al più presto possibile colei che avrebbe dovuto essere la nostra informatrice, che ci rendemmo conto non collaborasse con loro, quando ricollegammo la morta improvvisa del marito con i giorni trascorsi in casa dei due proprietari dell'hotel, che chissà come fecero ciò che avevano probabilmente voglia di fare da sempre.

Ero convinto, convintissimo, del fatto che per quel giorno avessimo finito – dopo giornate intere passate a spulciare articoli, giornali e documenti, che non rivelarono niente che potesse esserci utile, perché i signori Kim si rivelarono le persone furbe che si presentarono all'inizio – ma di nuovo la voce di Jeonghan risuonò in quella stanza, facendomi imprecare tra i denti, domandandomi se quello fosse un incubo o un qualche tipo di punizione.

“Non vi siete mai chiesti come mai suo figlio non abbia i poteri?” domandò di punto in bianco, facendoci zittire, mentre un paio di “no” poco convinti risuonarono senza che io riuscissi a coglierne il proprietario, e qualche risatina – sicuramente appartenente ad Han e Sanha – li seguì a ruota.

“Dovrebbe?” inarcò un sopracciglio, Moonbin, spostandosi i capelli da un lato.

“E' probabile che li abbia” disse il capo, che sembrava non scaricarsi mai, al contrario nostro, che sentivamo – neppure ascoltavamo – le sue parole per inerzia “Tutta la sua famiglia li ha-”

“Tranne Hoseok” lo interruppe Hongjoong, ma lui non si lasciò scoraggiare.

“Forse” ribatté infatti, prima di assottigliare lo sguardo e scrutare attentamente tutti i nostri volti “La fine sta arrivando, e noi non possiamo farci cogliere impreparati da nessuno di loro, chiaro?” chiese, naturalmente non aveva bisogno di una risposta, ma qualcuno annuì, mentre io mi limitai ad ascoltare, curioso di scoprire dove volesse arrivare “Abbiamo avuto modo di conoscerli: sono persone furbe, preparati, ma deboli gli uni per gli altri, e questo li rende prede più semplici su cui agire” si  leccò le labbra, sorridendo in maniera malsana, facendomi aggrottare le sopracciglia.

“Come pensi di scoprire se il marmocchio ha i poteri?” fu naturale chiederlo, per San, ed io mi trovai d'accordo con lui.

“Non lo so” rise l'altro, sembrando per una volta lui stesso quello folle della situazione, sotto i nostri sguardi attoniti e poco convinti: la realtà era che anche lui stava raggiungendo il limite, ma era troppo orgoglioso per ammetterlo “Scaturiremo in lui... forti emozioni” abbassò la voce, lasciando la frase alquanto in sospeso “Ma nulla di fisico: lo abbiamo martoriato abbastanza, e non abbiamo mai scoperto nulla, quindi oltre ad essere inutile, farebbe solamente scatenare l'ira di Ririn e Jungkook, che già si avvicinano esageratamente a delle bestie in cattività” continuò a sghignazzare in maniera malsana, guardandoci con soddisfazione, ed io notai che gran parte di noi a quel discorso si stesse gasando, come se l'idea di ricominciare ad agire facesse tornare in loro l'adrenalina “Ma non temete, libereremo quelle bestie... dobbiamo solamente prenderci il giusto tempo, ed agire, ancora per un po', con la massima attenzione” schioccò la lingua sul palato, i suoi occhi si fissarono sui miei, divenne serio di punto in bianco “Adesso punteremo soltanto sul lato emotivo, e questo, naturalmente, non colpirà solamente lui, ma anche tutti coloro che gli stanno intorno”

Mi limitai dallo sminuirlo, perché in quel momento non mi sembrava affatto il caso, ma ormai era come se avessi perso le speranze, oltre che la voglia di agire.

“Quindi come agiremo...” chiese Sanha su di giri, con un gigante sorriso e gli occhi spalancati, in cui le sue pupille fecero sparire le sue iridi, a causa di tutta la merda che assumeva che ormai sembrava non fargli più effetto, perché era naturalmente così “...capo?”

“Li tortureremo, Sanha” concluse lui, accarezzando una busta, che sbirciai con la coda dell'occhio “Fosse l'ultima cosa che faccio” e l'ultima cosa che notai, prima che la chiudesse con forza, fu una foto dei due proprietari dell'hotel con due grossi sorrisi, che secondo le previsioni, presto, si sarebbero spenti.

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora