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Ririn's pov

"Jooheon" lo richiamai gelidamente, facendolo sussultare sul posto, ed in quel momento mi resi conto di aver sbagliato approccio a causa della paura. Mi avvicinai a lui a passo svelto, cambiando immediatamente tono di voce, intenerita dal suo sguardo terrorizzato "Chi era?" mi riferii naturalmente al ragazzo con cui stava parlando, e lui si morse il labbro confuso.

"Non lo so, è un cliente" rispose stringendosi le mani davanti al ventre e facendole dondolare "Lo conosci?"

"No, è proprio questo il problema" strinsi le labbra tra di loro nervosamente e guardai dietro di lui, notando che ancora il ragazzo fosse sul nostro stesso piano, e si stesse guardando intorno spaesato "Di cosa avete parlato?"

"Qual è il problema, Rin? Cosa stai pensando?" chiese, rispondendo però alla mia precedente domanda ancor prima che potessi rispondere io alla sua "Mi ha chiesto da quanto lavoro qui, e chi è venuto a lavorare nel mio stesso periodo..."

"E tu?" probabilmente lo feci sentire sotto inquisizione, probabilmente gli mise paura il modo in cui iniziai a fargli domande senza sosta, ma in quel momento ne avevo bisogno.

"Gli ho risposto, Rin, ma- ma non potevo fare altrimenti!" esclamò in preda al panico "E' un cliente, non potevo essere scortese! Ma io non volevo rispondere!" continuò a giustificarsi teneramente, con gli occhi sgranati e la bocca schiusa in una tenera "o", ed io non potei non portare le mani sulle sue guance in risposta.

"Joo" bloccai quel flusso di parole, perché sembrava star per venirgli qualcosa "Non ti preoccupare, dovevo solo capire, non hai fatto niente di male"

"Non sapevo come comportarmi-"

"Joo, lo so, l'ho capito" sorrisi, accarezzando i suoi zigomi con i pollici, aspettando che il suo sguardo si rilassasse e ritornasse ad essere quello di sempre "Non eravamo preparati per un possibile infiltrato, adesso ci parlerò io, però tu tranquillizzati, okay?"

"Ma sa di Soohyo e-"

"Jooheon" di nuovo mi trovai costretta a fermarlo "Se è chi pensiamo, sa di tutti noi, e molto probabilmente sa anche di Soohyo, Yoongi e Minhyuk. Non preoccuparti"

"Non vorrei che ci parlassi da sola..." borbottò, mordicchiandosi il labbro inferiore "Potrebbe essere pericoloso"

"Credo di esserlo ancora più di lui" ridacchiai, prima di avvicinare il suo viso al mio per stampargli un bacio sulla fronte, estremamente intenerita non solo da lui come persona, ma dalla sua espressione da cucciolo che non era neanche tanto rara da vedere "Tu... tu tienici d'occhio da lontano, va bene? Ma non penso che faccia nulla, non qui, almeno"

"Magari è innocuo" ridacchiò, alzando lo sguardo sul mio, che fino a quel momento tenne puntato ai nostri piedi "Stai attenta, Rin... ne hai passate troppe"

Mi commuoveva, quasi, il modo in cui tutti loro si preoccupavano per me, nonostante non lo dessero spesso a vedere, e lui ne era un esempio lampante: eravamo così diversi da scontrarci, eppure era un altro essenziale tassello della mia vita del quale non avrei mai potuto fare a meno, e sapere che per lui fosse lo stesso, mi faceva sentire meglio.

Mi allontanai, perciò, e a passo non troppo svelto mi diressi verso il ragazzo, che nel sentire il rumore dei miei tacchi ai voltò verso di me, esibendo un enorme sorriso, in netto contrasto con l'espressione gelida con cui mi interfacciai inizialmente.

"Direttrice!" esclamò, facendomi inarcare un sopracciglio, perché percepivo il fatto che in lui non ci fosse nulla di buono, e questo non era decisamente dato da un'impressione.

"Signor..."

"Yoon" disse lui, continuando la mia frase "Yoon Jeonghan"

Il suo nome non mi sembrava affatto conoscente, così come il suo viso, ma questo non toglieva il fatto che potesse averlo falsificato.

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora