Ririn's pov
“Ririnie!” urlecchiò Doyoung, che fu il primo ad avvolgermi in un abbraccio quando misi piede in hotel, facendo quindi voltare immediatamente, di scatto, sia Soohyo che Hyunwon, che allargarono le labbra in due grandi sorrisi, che sembravano stonare con i soliti ghigni che spuntavano sempre sulla bocca di entrambi “Siete tornati!” andò anche incontro a Jimin, che sgranò gli occhi prima di dargli un paio di pacche sulle spalle, ma quell'abbraccio dettato dall'euforia durò un attimo, perché l'istante dopo si resero conto del disagio che ad entrambi creò quel gesto al quale non erano abituati.
“Avevate dubbi?” ammiccai, facendo il mio ingresso nel mio posto felice, come Wanda Osiris mentre si avviava per la sua esibizione scendendo lungo la grande scalinata del palco con un sorriso fiero e l'abito che scivolava elegantemente contro le scale, mentre la musica in sottofondo ne scandiva i passi, nonostante l'unica musica che io avevo in sottofondo, erano i sospiri stanchi di Jimin dietro di me.
Come previsto nessuno dei due aveva ancora realmente smaltito il post sbornia a causa della notte insonne che passammo all'insegna di racconti sessuali e anche piuttosto espliciti, ma mentre io stavo reagendo all'alcol in circolo in modo piuttosto dignitoso – nonostante sembrassi più vicina ad processo di smaltimento di una grande quantità di droga – Jimin categorizzò quella come “la sua peggiore sbornia” motivo per cui – dopo aver vomitato un'infinità di volte nelle mattinate, con la mia mano premuta sulla fronte mentre ridevo per la sua espressione ogni qualvolta in cui rialzava la testa – camminava con la stessa agilità di uno zombie, reggendosi in piedi a mala pena, continuando a sussurrare che d'ora in poi, per il resto della sua vita, avrebbe bevuto i succhi analcolici di suo fratello.
“Ciao capo” ghignò Soohyo, poggiando i gomiti sulla superficie del bancone e sistemando il mento sul dorso delle sue mani incrociate “Perché barcolli?”
“Per lo stesso motivo per cui tu non sei al lavoro in questo momento, ma stai guardando me barcollare” stetti al suo gioco, ridacchiando sotto i baffi, prima di avvicinarmi a lei – trovando i tacchi particolarmente scomodi, che non tolsi solamente per mantenere una certa aura distinta all'interno del mio hotel – e sporgermi verso il suo viso, su cui lasciai un rapido bacio che la fece sorridere soddisfatta “Ciao, bellezza, com'è andata senza di me?”
“Poteva andare meglio ma anche peggio” sorrise, inclinando la testa di lato “Jungkook è un pessimo leader... è più simile ad un nevrotico dittatore...”
“Ah! A proposito!” ignorai le vere parole che disse su di lui, perché sapevo che non avesse bisogno della mia comprensione, perché conosceva Jungkook tanto quanto me “Dov'è?”
“Pensavo che venissi a dare un bacio anche a me, capo” il tipico tono ironico di Hyungwon dietro la mia schiena attirò la mia attenzione “Me lo merito, dopo aver fatto le tue veci per il tempo che hai passato via”
Sorrisi a trentadue denti, credendo forse fin troppo a quella sua frase, perché infondo lasciargli l'hotel in mia assenza non sarebbe stata neppure così male come idea, e anche a lui diedi un bacio su una guancia che lo fece tossicchiare in imbarazzo. “Grazie, efficientissimo” ammiccai poi, prima di ritornare con lo sguardo su Soohyo “Allora? Jungkook?”
“Ririn...” cantilenò Jimin, appoggiato sul suo trolley e con la fronte sudata, che trovò appiglio al braccio di Hyungwon, coperto come al solito da una giacca elegante “Non mi sento bene... penso di dover vomitare un'altra volta...”
“Ma siete ubriachi?” ridacchiò Doyoung, avvicinandosi a noi “Dio mio- oh, scusate” guardò Soohyo e Hyungwon che risposero con un cenno rassegnato della mano “Insomma, dicevo: non vi si può lasciare soli un attimo! E' questo che avete fatto tutti quei giorni?”

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𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️
Hayran KurguSeoul, 1962 {STORIA COMPLETA} "Correva l'anno millenovecentocinquantotto, quando un piccolo gruppo di anime decise di rendere il proprio presente un po' meno incerto, rifugiandosi tra le braccia di coloro che inconsapevolmente crearono un covo per...