Ririn's pov
“Ci stiamo lasciando andare un po' troppo...” mormorò Jimin, che, perfettamente sincronizzato con la sua frase, stava prendendo il sole – o ciò che c'era in cielo, di simile – senza maglietta ma con una camicia aperta sul petto con una stampa floreale, ed un paio di occhiali da sole che a prima vista mi parvero femminili.
“Ma tenendo tutti quegli anelli non ti si abbronzano le dita con le fasce?” chiese lecitamente Doyoung, che al contrario suo aveva una maglietta, affermando con certezza che così facendo avrebbe evitato di bruciarsi.
“Secondo te perché le tengo sotto la testa?” scosse la testa il primo, facendo scivolare gli occhiali sulla punta del naso per schiacciargli un occhio.
“Perché stai comodo?” chiese l'altro, facendomi ridacchiare per l'ovvietà di tutte le sue risposte.
“Touché...”
“Oppure ti abbronzi con lo stampo della tua testa” sghignazzò Jungkook, facendomi sussultare leggermente per il contatto con il suo petto gelido e bagnato a contatto con la mia schiena “E sembrerà che tu prenda il sole con i guanti in seta come le riccone”
“Da loro mi differenzia soltanto il portafoglio, tesoro” Jimin si leccò le labbra, e come ogni volta in cui aprì la bocca risi divertita.
“Sono venuto a reperire mia moglie” sussurrò poi Jungkook, baciandomi il collo, facendomi rabbrividire, mentre le gocce gelide dei suoi capelli scivolarono sul mio torace “Posso?”
“Dipende” giocai, inclinando la testa per poggiare la nuca sulla sua spalla.
“Da cosa?” ghignò, baciandomi la mascella, il tutto sotto lo sguardo divertito di Jimin, che neppure tentò di girarsi, e quello decisamente più discreto di Doyoung, che prese a sistemare il suo telo.
“Da ciò che ricevo in cambio” inclinai lievemente la testa per incrociare lo sguardo con il suo, che mi domandò se andasse bene un bacio, ed io annuii fingendomi poco convinta, così da riceverne poi un altro e un altro ancora “Non so... non credo che questo mi basti...” lo presi in giro, e lui avvicinò lentamente le labbra alle mie, schiuse, umide ed estremamente invitanti, cogliendomi però alla sprovvista quando mi prese sulle spalle, raccogliendomi come se fossi un sacchetto di spesa leggera, mentre gli altri, dal lago, lo incitavano a portarmi insieme a loro.
“Ho gli occhiali!” risi, dimenando le gambe, ma ricevendo solamente in risposta un vigoroso schiaffo su una natica, che mi fece stringere le labbra tra di loro pur di non imprecare “Kook, un attimo, se mi lasci entro-” mi bloccai, quando mormorò giunti alla riva prese la rincorsa, e mi trovai costretta a lanciargli gli occhiali da sole pur di non perderli chissà dove, finendo poi sott'acqua con un forte tonfo, sotto le risate divertite di tutti, che sentii in maniera più nitida quando ritornai a galla, quasi congelata a causa della differenza di temperatura “Porca puttana...” rabbrividii, scuotendo le spalle, prima di guardarmi intorno con le sopracciglia aggrottate ed un ghigno sulle labbra “Perché sono perennemente circondata da entità paranormali?”
“Oppure sono le entità paranormali a circondare te” schioccò la lingua sul palato, Soohyo, che in quel momento aveva i capelli legati in uno chignon scombinato ed un paio di occhiali da sole a punta sul naso, esageratamente sistemata e composta in confronto a tutti noi, bagnati e distrutti dalla testa ai piedi.
“Ma è la stessa cosa” puntualizzò Yoongi, mentre lei roteò gli occhi.
“Rompi coglioni...” cantilenò, sistemando i gomiti al bordo del lago, mettendo così in mostra il suo costume leopardato, che un tempo era mio, ma che le cedetti volentieri, dato che parve innamorarsene a prima vista.

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𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️
FanfictionSeoul, 1962 {STORIA COMPLETA} "Correva l'anno millenovecentocinquantotto, quando un piccolo gruppo di anime decise di rendere il proprio presente un po' meno incerto, rifugiandosi tra le braccia di coloro che inconsapevolmente crearono un covo per...