42. I miei figli

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Seokjin's pov

“Mi manca Ririn” ammisi, convinto del fatto che in quel momento mi stesse ascoltando soltanto il mio migliore amico.

“Manca anche a Jungkook” disse invece Soohyo, sghignazzando, in quel momento seduta a cavalcioni del bracciolo di una delle poltrone della hole.

Mi piaceva quella parte di giornata, in cui tutti i clienti si rifugiavano nelle proprie camere per dei sonnellini, perché potevo andare in giro tranquillamente in forma umana senza dovermi preoccupare di venir visto da troppa gente.

“Mi sembra ovvio” ringhiò lui nella sua direzione, prima di sbuffare e poggiare la testa sul bracciolo di un'altra poltrona che stava condividendo con Kihyun.

“Io sinceramente sono preoccupato” il mio migliore amico – come sempre – mi tolse le parole di bocca “Non avere loro notizie mi da fastidio. Sono nella tana del lupo, non vedo l'ora che tornino”

“Anche io” rispose il moro, con ancora lo sguardo rivolto al soffitto “E' questo il problema principale. Vorrei sentirla almeno un momento per avere la certezza del fatto che sia tutto okay”

“E magari, perché no, fare del sesso telefonico, tanto per rilassarvi un po' entrambi...” Soohyo schioccò la lingua sul palato ed io ridacchiai sotto i baffi, nonostante infondo anche io fossi in ansia per quella situazione.

“Oh, menomale che non possono farlo allora...” sorrise di sbieco Kihyun, prima di fare una smorfia e schiacciarsi contro il lato della poltrona “Il mio culo si sta comprimendo per colpa tua”

“Sei tu ad essere accanto a me” rispose il più piccolo dei due fratelli, facendo sgranare gli occhi all'altro.

“Ma tu hai occupato la metà del mio spazio!”

“Questo perché, come puoi vedere, ci entro benissimo” schioccò la lingua sul palato “Evidentemente non vuoi davvero stare accanto a me”

“Ogni tanto rifletto sul fatto che avevo le mie ragioni quando ho cercato di strozzarti per il tuo secondo compleanno” borbottò Kihyun, facendo ridere tutti noi, che non conoscevamo quella storia.

“Ah! Ecco perché sei così!” non mi risparmiai di dire, indicando Jungkook che ignorò spudoratamente la sua frase ma non la mia.

“Tu sarai caduto dalle braccia dell'ostetrica, vista la tua testa di cazzo” ringhiò con il suo solito tono di voce gelido e basso che mi fece ridacchiare soddisfatto.

“Cosa ti ha fermato dal farlo?” lo ignorai comunque, volgendomi invece a Kihyun, adesso seduto sul bracciolo della stessa poltrona, che scosse la testa divertito.

“Vorrei dire il mio smodato buonsenso, ma in realtà il cane che avevamo a quei tempi aveva iniziato ad abbaiare, e io pensavo che se avessi ucciso Jungkook lui poi avrebbe ucciso me” fece spallucce divertito “L'innocenza dei bambini...” fece passare appositamente il messaggio del fatto che se non fosse successo questo, Jungkook sarebbe all'altro mondo, il che mi fece ridacchiare, nonostante sapessi che infondo il biondino volesse davvero bene a quello stronzo di suo fratello.

“Sarebbe stata la mia anima a torturarti fino alla fine dei tuoi giorni, e non un cane di tredici anni” Jungkook inarcò un sopracciglio con fare spavaldo “E poi non potresti vivere senza di me”

“Pensa,” iniziò Kihyun, con un sorriso furbo sulle labbra “se lo avessi fatto a quest'ora Ririn sarebbe mia moglie”

Un coro stupito si alzò in risposta a quella sua frase, mentre gli occhi di Jungkook si sgranarono con rabbia, e la sua mano volò contro la sua coscia che colpì con un pugno. “Se lo avessi fatto, a quest'ora Ririn sarebbe in Brasile per scappare da un matrimonio combinato”

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora