72. Piaciuta la sorpresa?

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Yoongi's pov

Ero completamente sconvolto a causa di ciò che accadde alcuni minuti prima, e dovettero accorgersene tutti, perché scappai nella mia camera come un fulmine, pregando però che insieme a me non ci fosse Minhyuk, perché non avrei saputo davvero come gestirlo.

Il mio cuore batteva ad una velocità inaudita, il mio corpo era scosso da continui tremolii, ed un'immensa voglia di piangere mi assalì, nonostante non ci riuscissi, sentendo però il naso continuare a bruciare.

Mi sarei aspettato davvero di tutto, e lo avrei probabilmente accettato, tutto ma non quello: perché scoprire che l'unica persona per cui provai dei sentimenti lungo tutto l'arco della mia vita fosse mia sorella, era ciò che di peggiore mi potesse capitare.

Ero confuso, la mia testa sembrava in procinto di esplodere, mentre tutte quelle immagini della mia infanzia continuarono a ripresentarsi nella mia testa con cadenza regolare. Continuavo a rivedere quella bambina – che era evidente fosse Ririn – della mia stessa altezza, con una somiglianza quasi inquietante con sua figlia – che in quel momento realizzai essere mia nipote – che mi passava quelli che mi parvero biscotti, nei miei ricordi, con uno smagliante sorriso fin troppo simile a quello che aveva tuttora, di cui, però, ironicamente mi innamorai.

Era inutile ormai continuare a mentire a me stesso: mi ero reso conto di non provare quel sentimento di stima e profonda amicizia nei suoi confronti già dal primo istante in cui misi piede in Hotel e lei mi accolse con un sorriso spavaldo e sicuro di sé. Erano tanti i motivi per cui provavo quegli strani sentimenti nei suoi confronti, ma ad una forte attrazione fisica si univa una chiara attrazione emotiva, mentale, che mi permetteva di essere totalmente in sintonia con lei, ma forse in quel momento ne compresi il motivo.

Avevo vissuto nell'illusione di una vita che era la mia, ed in quel momento – quando mi sistemai davanti lo specchio, con lo sguardo fisso sul mio riflesso – mi resi conto di non essere altro che un miracolato. Oppure tutti i morti si reincarnavano in demoni? No, impossibile, altrimenti non avrei passato tutti quegli anni – che io credetti essere migliaia – a punire peccatori. Troppe domande e nessuna risposta: solamente un non tanto insolito senso di inadeguatezza che credevo però di aver debellato grazie alla mia crescita sulla terra. Peccato però che in quel preciso istante anche quella mi sembrò una menzogna: che cos'ero io, realmente, se non ero né morto né vivo, né un demone ma neppure un umano? Perché ero ancora lì?

Chiusi gli occhi con forza e strinsi le mani al bordo del lavandino: non avevo il coraggio di guardarmi allo specchio, semplicemente perché non sarei stato in grado di riconoscermi. Chi era la persona allo specchio? Chi era realmente, Yoongi?

“Kim Yoongi” credetti di avere le allucinazioni nel sentire Quella voce, ed istintivamente mi voltai, sperando che fosse lì per davvero, perché mai come allora sentii di odiarla con ogni parte del mio corpo “Sei dalla parte sbagliata, tesoro” no, quelle non potevano essere allucinazioni, e nel rendermene conto il mio corpo iniziò a tremare con ancor più forza.

No, non può essere vero.

Quella fu la prima cosa che pensai quando vidi il suo volto riflesso nello specchio, al posto del mio, avvolta nel suo solito manto nero, lo stesso identico colore dei suoi occhi, che in quel momento sembrarono quasi sporgere dalla superficie del vetro, mettendomi i brividi.

Continuai a ripetere che fosse un'invenzione della mia mente, che fosse semplicemente il mio bisogno di risposte, a modificare la mia mente a suo piacimento, a giocarci e a modellarla conoscendo la mia reale debolezza, eppure non riuscii proprio a non sfogare la mia rabbia contro lo specchio, dandogli un pugno abbastanza forte da farlo crepare, ma non abbastanza da romperlo, ma non sentivo alcun dolore. L'unica cosa che mi spaventò, però, fu il Suo viso distorto che continuava a guardare il mio con un ghigno divertito, che scomparve l'istante dopo, e con quello, la mia mano prese immediatamente a pulsare, ferita e arrossata, ed un'imprecazione si librò dalla mia gola, mentre mi rendevo conto di cosa avessi appena fatto.

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora