Han's pov
Solita riunione, solita gente, solita poca voglia di essere lì, solita sigaretta tra le mie dita. Nulla di nuovo: solo un'enorme voglia di risolvere il problema per cui periodicamente eravamo costretti ad impiegare il nostro tempo in maniera davvero poco produttiva.
“Perché queste facce?” Jeonghan scrutò i nostri visi ad uno ad uno, ed io compii il suo stesso gesto, per capire di che facce stesse parlando, e le mie labbra si aprirono in un ghigno, rendendomi conto del fatto che avesse ragione.
Chi sbuffava, chi giocava con i propri capelli, chi fumava, chi parlottava: nessuno di noi sembrava aver voglia di essere lì.
“E ce lo chiedi anche?” la voce di Yugyeom fu più simile ad un ringhio, ed io sporsi il mio corpo oltre Taehyun, seduto tra noi due, per godermi appieno la scena “Stiamo perdendo uomini come se fossero briciole, Jeonghan! Due di noi sono morti sotto i miei fottuti occhi!”
“Evidentemente non sei stato abbastanza efficiente da aiutarli” disse il nostro capo con aria di sufficienza, e di nuovo una risata incontenibile si librò dalla mia gola, costringendomi a simulare un colpetto di tosse.
“Ironico il fatto che tu riesca a dare sempre la colpa agli altri, quando-”
“Prima che tu dica qualcosa di sconsiderato, Jaehyun-” Jeonghan inspirò dalle narici e socchiuse gli occhi: tipico, quando cercava di mantenere la calma “Ti risulta che gli abbia detto io di passare la serata in un locale notturno?”
Scese il silenzio in quell'angusta stanza, che Sanha – con ancora le mani a separare le ciocche rosa dei suoi capelli che scendevano sulla fronte – ruppe prontamente con un gorgoglio, ed una lamentela sulle sue doppie punte a causa della decolorazione, che mi fece esplodere in una grassa risata, con ancora la sigaretta tra i denti.
“Sapete cos'è che ci fotte, secondo me?” chiese Hongjoong, anche lui con una sigaretta tra le labbra e lo sguardo perso chissà dove, infatti fino a pochi istanti prima ero convinto del fatto che non avesse ascoltato neanche una parola “Il fatto che loro sono fottutamente uniti, complici, darebbero la vita gli uni per gli altri... mentre noi ci addossiamo colpe che non abbiamo: se DK è morto è solo per colpa dei suoi ormoni da quattordicenne che ha appena scoperto come ci si masturba- Han, che cazzo hai da ridere?”
“Dici a me?” sgranai gli occhi e mi indicai, prima di inarcare lentamente le mie labbra in un grosso ghigno, talmente tanto da sentire gli zigomi far male e gli occhi quasi uscire dalle orbite “Penso solo che tu abbia ragione...” sistemai le mani dietro la testa e mi dondolai sulla sedia girevole che avevo reperito “Jeonghan non è la mammina di nessuno di noi: non può vietarci di andare a farci una bevuta o una scopata in un bar, e Yugyeom non è il fidanzato di DK, che deve stare attento a dove va e con chi-”
“Io lo sapevo che qualcosa non andava, cazzo!” il nominato sbatté i pugni sul tavolo, interrompendomi – cosa che non mi andò per niente a genio –, e ciò che mi sembrò di vedere furono un paio di occhi lucidi “Sapevo che avessero un fottuto piano, ma pensavo che riuscisse a fregarle! Avevamo in mente la stessa cosa ma hanno vinto di nuovo loro, porca puttana!”
“Spiegati meglio” parlò Jeonghan, apatico come suo solito, che nel frattempo aveva preso posto all'estremità del tavolo, con le mani giunte su di esso e gli occhiali sul ponte del naso, dandogli un'aria esageratamente intelligente.
“Le avevamo riconosciute tutti, tutti cazzo! Ed era palese il fatto che non volessero semplicemente del sesso da parte sua, ma lui era così fottutamente preso da qualche carezza e qualche parola sussurrata!” Yugyeom continuava ad urlare, ignorando le richieste di Sanha di abbassare la voce, che si calmò quando Moonbin portò una mano sul retro della sua nuca “Così gli ho detto di salire in camera con loro ma di uccidere Ririn, e lui aveva annuito! Io glielo avevo detto ma non ce l'ha fatta! Come cazzo è possibile?”
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𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️
FanficSeoul, 1962 {STORIA COMPLETA} "Correva l'anno millenovecentocinquantotto, quando un piccolo gruppo di anime decise di rendere il proprio presente un po' meno incerto, rifugiandosi tra le braccia di coloro che inconsapevolmente crearono un covo per...