3th person's pov
Quel bosco, il luogo che fino a quel momento considerarono felice, un posto di svago, un rifugio in cui scappare quando le cose non andavano bene, si trasformò nel loro peggior incubo.
Furono molto più rapidi di quanto pensassero, nel reagire all'attacco, perché già durante i primi istante, Minhyuk spazzò via con una bufera i primi uomini che avanzarono verso di loro, ma purtroppo nessuno di loro morì, alzandosi semplicemente più agguerrito.
I loro cuori battevano all'impazzata, la paura brulicava nei loro corpi. Cosa significava tutto questo? Immaginavano già che un giorno sarebbero stati attaccati, ma non quello lì, non quando con loro c'erano i bambini, non in quel momento in cui nessuno di loro pensò minimamente a quell'ipotesi, e forse fu proprio quello il problema, perché il piano di Jeonghan, era proprio quello di coglierli impreparati, cosa che solitamente non accadeva, ma una volta che accadde, non poteva perdere questa occasione.
“Senti quanto brucia?” ringhiò Ririn con cattiveria, all'uomo davanti a sé, che si contorceva dal dolore in un modo che avrebbe fatto sentir male chiunque, meno che lei ed il suo compagno di giochi, che proprio non riusciva a smettere di ridere, mentre, nel frattempo mandava uno sciame di api a torturare l'uomo anche esternamente, deformando i lineamenti dal suo volto, rendendolo quasi irriconoscibile, ma per sua sfortuna, per loro due lo era ancora fin troppo, ancora non avevano finito, e forse, lui, fu uno tra i più sfortunati, perché i due contro cui si mise contro erano completamente pazzi, delle furie omicide che non si sarebbero fermati finché il suo corpo non si fosse tumefatto “Oh, è sempre così la prima volta, vedrai che ti ci abituerai” sussurrò Ririn, premendo un piede contro lo stomaco dell'uomo per terra, che piangeva e pregava disperatamente.
“Che stupido!” esclamò Jimin, guardando con fierezza i piccoli insetti che non smisero neppure un istante di colpirlo, ovunque, ma nel mentre c'era in atto una guerra, e non potevano godersi quel macabro spettacolo ancora per molto, nonostante li facesse sorridere appagati e fieri, perché quello era l'unico modo per sopravvivere lì in mezzo: fare paura, ma non averne mai.
Soohyo e Minhyuk erano decisamente meno scenici, loro due erano completamente accaniti, sembravano due bestie pronte ad attaccare, con i denti digrignati e la gola raschiata dalle urla terrificanti. Erano uno di fianco all'altro, uno colpiva, l'altra bruciava, come se i corpi di quegli uomini non fossero altro che mera carta in un camino, ma non aspettava di guardare il corpo incenerirsi, la pelle staccarsi dal corpo, nonostante avesse già una vaga idea di quanto questo fosse appagante.
“Quando finirà tutto questo-”
“Se finirà, Soohyo!” urlò il demone dai capelli arancioni, che difendeva non solamente loro due ma anche tutti gli altri, per quanto gli fosse possibile, tentando di guardarsi il più possibile. Soohyo non gli rispose più, troppo impegnata a dar fuoco a tutto ciò che poteva toccare, con una tremenda paura di colpire qualcuno dei suoi, ché in quel momento non aveva occhi per nessuno, infatti, ben presto, parte del bosco prese ad ardere, e loro non poterono far nulla se non restare a guardare, perché in quel momento, la priorità, era quella di salvarsi la vita.
Jooheon, che si alternava tra Jungkook e Ririn, utilizzando il potere inverso a quello di Soohyo, congelando tutto ciò che si avvicinava come pericolo, aveva paura quanto tutti loro, ma, principalmente aveva paura per loro. Sembrava che le parole di Soohyo si fossero appena avverate, la paura di perderli, di vederli morire sotto i loro occhi, aumentava di più ad ogni istante in cui li vedeva ferirsi, in cui non li aveva più sott'occhio, in cui qualcosa sembrava star andando storto, ma lui non poteva di certo permettersi di continuare a controllare in giro che fosse tutto okay, perché il suo compito era uno ed andava rispettato senza batter ciglio.

STAI LEGGENDO
𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️
FanfictionSeoul, 1962 {STORIA COMPLETA} "Correva l'anno millenovecentocinquantotto, quando un piccolo gruppo di anime decise di rendere il proprio presente un po' meno incerto, rifugiandosi tra le braccia di coloro che inconsapevolmente crearono un covo per...