Soohyo's pov
“E quindi cosa avete fatto?” domandai a Ririn, con un sorriso febbricitante sulle labbra, pronta per sentire il seguito della sua storia.
Stavamo sorseggiando del tè caldo come delle anziane signore ottocentesche, comodamente sedute sulle poltrone della sala principale dell'hotel, in quel momento dedicata solamente a noi due. Non eravamo solite catturarci momenti per noi: entrambe lavoravamo ininterrottamente, e lei, inoltre, aveva una famiglia dalla quale ritornare la sera, perciò uscire con me per una bevuta le veniva alquanto difficile alle volte, quindi tentavamo di ricavare piccoli spazi liberi durante giornate meno impegnative, chiedendo a qualcun altro di prendere il nostro posto per qualche minuto, nella speranza che quel qualcuno lo svolgesse alla perfezione.
“Abbiamo scopato nella camera di fianco a loro” si passò una mano sul viso come sconfortata, ridacchiando nel sentire una grassa risata incredula uscire dalla mia bocca “Dio, mi era sembrato di essere ritornata la ragazzina insolente che ero prima di sposarmi...”
“Vuoi dire che da ragazzina scopavi nella camera vicino la stanza da letto dei tuoi genitori?” inarcai un sopracciglio, trovando quella cosa alquanto azzeccata per una Ririn ribelle ed adolescente che odiava a morte i suoi genitori.
“No” ridacchio, prendendo una sigaretta dal pacchetto “Se è per questo neanche mi facevo vedere con solo le camice di Jungkook ed un morso fresco sul collo che fa pensare a molto di più che ad una semplice scopata”
“Le semplici scopate sono noiose” feci spallucce ed inspirai il fumo che rilasciò dalle labbra dopo aver aspirato dalla sua sigaretta.
Trovavo piacevole l'odore del tabacco passivo, mi regalava delle belle sensazioni, mi ricordava le nostre serate in cui lei, Hyungwon, Wonho ed altri – una volta messi i bambini a letto – rendevano la stanza in cui eravamo una sorta di nube generale, in cui solitamente aleggiava un mix di profumi, dagli alcolici, all'acqua di colonia dei più attenti, al tabacco. Quel profumo sapeva di casa.
“Confermo” sorrise di sbieco “Comunque, mi sembra di aver fatto il loro gioco, perciò non sono molto convinta...”
“Secondo me gli hai fatto il culo” sorrisi a trentadue denti ed arricciai il naso, portandomi la tazza alle labbra – nonostante quel giorno fosse particolarmente caldo, infatti, lì, mi permisi di togliermi la giacca e sbottonarmi la camicia abbastanza da far entrare un po' d'aria – e soffiandone la superficie “Lo avrei fatto anch'io! Come cazzo si permette?” chiesi retoricamente, perché seppur non avessi particolari limiti etici, mi faceva storcere il naso l'idea che suo padre – l'uomo che l'aveva cresciuta, facendomi immancabilmente venire in mente un paragone tra Jungkook e Nineul che mi fece davvero sconcertare all'idea – potesse chiedere una cosa del genere su sua figlia, su quella che, per ciò che capii nel mio tempo sulla terra – e ciò che sentii dire da molte delle anime in pena con cui ebbi a che fare precedentemente – avrebbe dovuto considerare sempre la sua bambina “Così gli hai fatto sapere che non è solo lui a sfruttare te come crede, cazzo!”
“Se solo sapessero quanto mi piaccia-” si bloccò con gli occhi sgranati ed io li sgranai in seguito, capendo solo dopo che cosa le piacesse, riferito alla mia frase precedente.
“Essere sfruttata? Ti fai dominare da quello stronzo di tuo marito, Rin?” la presi in giro bonariamente, inclinando la schiena per avvicinarmi a lei che esplose in una risata genuina ed annuì senza alcun problema.
“Dai, guardalo! Mi ispira dominazione e violenza dalla prima volta in cui l'ho visto!” continuò, ed io ridacchiai divertita, perché pensavo che fossero proprio una bella coppia.
“Non vale lo stesso per me...” scherzai, perché la cosa era alquanto ovvia.
“Beh, ci mancherebbe!” rise alzando entrambe le sopracciglia “E invece che mi dici di te e Jooheon? E' stato amore a prima vista o lo hai riscoperto nel tempo?” ridacchiò, ed il mio ghigno divertito si tramutò presto in un mezzo sorriso imbarazzato, mentre ripensavo ai primi tempi. Amore a prima vista... che parolona, forse no, eppure ricordavo ancora la sensazione che provai la prima volta in cui lo vidi, che mi fece sentire una stupida mortale e che successivamente mi fece venir voglia di diventarlo davvero, forse per non sentirmi in difetto per le farfalle allo stomaco che mi faceva provare.
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𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️
FanfictionSeoul, 1962 {STORIA COMPLETA} "Correva l'anno millenovecentocinquantotto, quando un piccolo gruppo di anime decise di rendere il proprio presente un po' meno incerto, rifugiandosi tra le braccia di coloro che inconsapevolmente crearono un covo per...