55. Dimmelo

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Kihyun's pov

“Non trovi che sia un po' materiale puntare soldi, Kihyun?”

“Dici questo perché senti il peso della sconfitta sulle spalle?” sghignazzai dietro le carte, aperte davanti il viso, mentre alternavo lo sguardo tra il mio mazzo perfetto ed il viso preoccupato del mio avversario.

“Oh, no, lo dico perché me lo hanno insegnato in paradiso”  ghignò anche lui, in maniera palesemente ironica, continuando a guardare le sue carte e a cambiarne la disposizione, come se questo potesse cambiare la sua sorte ormai segnata.

“Io voto per Kihyun” Soohyo, seduta esattamente tra me e Hyungwon – che per ovvie ragioni ci sedemmo di fronte – incrociò le braccia “E non perché mi stai sul cazzo,” puntualizzò con l'altro, che inarcò un sopracciglio “ma perché ha tecnica”

“Certo, perché tu ci sai giocare, non è vero?” ribatté l'altro, mentre io mi limitai a ridacchiare, perché a parer mio aveva ragione.

“Sì, saccente puttanella” sorrise fintamente lei, avvicinandosi per vedere le mie carte che le scivolai da sotto gli occhi “Se vuoi prendo il tuo posto e provo a salvare il salvabile”

“Se non avessi evidenti problemi di egocentrismo ti cederei le mie carte di merda, ma solo per deriderti quando perderai come è giusto che sia” schioccò la lingua sul palato, prima di borbottare un'imprecazione accesa, quando pescò una carta che buttò giù un attimo dopo “Tocca a te”

“Comunque io voto per Hyungwon” Yoongi diede la sua opinione, a parer mio non richiesta, perciò mi limitai a rispondere con un gelido:

“Bene, me ne ricorderò in futuro” seguito da “Oppure potrei utilizzare il mio potere per costringerti a tifare per me-”

“Tieni così tanto alla mia opinione?” chiese in modo fintamente innocente, facendomi storcere il naso di rimando.

“No, voglio solo mettere Hyungwon sotto pressione,” ghignai ed accarezzai i miei denti con la punta della lingua “più di quanto non lo sia già”

“Sembri tu quello spaventato dal fatto che io possa vincere” ridacchiò lui, e la carta che prese in quel momento la raccolse nel mazzo.

“Dovrei?” chiesi sinceramente, facendolo sorridere in maniera perversa, fiero, mentre faceva scivolare piano la sua schiena sulla sedia.

“Può essere...” borbottò, facendomi sbuffare dalle narici, nella speranza di avere un minimo di fortuna nel trovare l'ultima carta che mi mancava per vincere.

Fui sempre una persona molto competitiva, sin da quando ero bambino: odiavo perdere nei giochi di logica, perché mi faceva sentire meno intelligente degli altri, e quel problema mi rimase, nonostante il motivo fosse semplicemente puro orgoglio personale, oltre che voglia di vedere un'espressione delusa sul volto del mio avversario causata da me, poi, che quell'avversario fosse Hyngwon, Hoseok, Minhyuk o Ririn, questo poco importava. Era comunque mio dovere portarmi la vittoria a casa.

“Jungkook ha detto che Kihyun è l'unico contro cui perde” disse Soohyo, più al suo amico demone che a me, che la sentii comunque ed inarcai un sopracciglio in risposta.

“Ah... dice così?” sghignazzai con il labbro tra i denti, sistemando una gamba sull'altra.

“Sì, lo ha detto dopo avermi detto che mi avrebbe fatto il culo” roteò gli occhi.

“E alla fine chi ha vinto?” chiesi curioso, lanciandole una rapida occhiata.

“Io,” sistemò i piedi sul bordo del tavolo, prima di aprire le labbra in un losco sorriso “però ho barato”

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora