Jimin's pov
Il calore dell'acqua mi avvolse totalmente quando immersi la prima gamba nella vasca riscaldata, e milioni di brividi attraversarono la pelle della mia schiena nel sentire il contrasto della temperatura della mia pelle e quella dell'acqua fumante.
Immersi entrambe le gambe e mi sedetti sui talloni, prendendo una manciata d'acqua per farla cadere sul collo e sul petto ricoperto anch'esso da piccoli brividi. Sorrisi nel sentire le gocce tiepide scivolare lungo la pelle del mio corpo, accarezzandola lentamente e con cura, mentre iniziavo a passare le dita umide tra i capelli, tirandoli indietro con le labbra abbastanza schiuse da raccoglierne le gocce.
Quello era il mio momento preferito della giornata, anche se non sempre avevo la possibilità di distendermi in vasca e rimanere lì, magari addormentandomici anche, con la nuca poggiata al bordo della vasca e gli occhi socchiusi, per godermi i rumori prodotti dalle mie mani a contatto con l'acqua fumante, forse fin troppo calda per essere in piena estate, ma perfetta per me e per ciò di cui avevo bisogno.
Era una cosa che amavo fare da sempre, da quando ero bambino. Mi permetteva di accantonare i miei pensieri e dedicarmi totalmente a me stesso, ed io amai sempre dedicarmi a me stesso: prendermi dei momenti unicamente per me, curarmi e trattarmi bene, prendermi intere giornate per rifarmi la tinta ai capelli con una maschera gentilmente fornita da Yoongi o da Ririn e dei cetrioli sugli occhi mentre aspettavo il tempo in cui il decolorante avrebbe agito.
Venivo preso bonariamente in giro dai miei amici per questo motivo, perché dicevano – ed io ne ero perfettamente consapevole – che solamente una persona che non aveva nulla da fare tutto il giorno, si sarebbe potuta permettere di ricavarsi intere giornate per limarsi le unghie e farsi le maschere antirughe, ma tutto ciò mi piaceva.
Mi piaceva essere visto come quello diverso, come quello un po' strano, quello con le idee folli che infondo un po' tutti apprezzavano ed ammiravano. Questo mi faceva sentire fiero di me, mi faceva ricordare di avere un senso, di avere un ruolo.
Eppure non fui sempre così: per anni la possente e protettiva ombra dei miei fratelli mi oscurò, ed io non avevo affatto voglia di uscire dalla mia bolla o più semplicemente dalla mia stanza, almeno finché non arrivai al college. Lì fu tutta un'altra cosa, trovai il mio stile ed il mio carattere, capii come approcciarmi alla gente ma capii anche quale, capii me stesso e scoprii cosa mi piaceva, sempre con la mia fidata – ai tempi – Eveline che mi aiutò tanto con la sua sola presenza nella scoperta di me stesso.
Quello fu uno dei viaggi che mi insegnò di più, nella mia vita, e forse fu l'unico luogo in cui mi impegnai davvero. Se avessi potuto tornare indietro, infatti, avrei ripreso la stessa scelta, perché lì, Jimin, aveva scoperto il significato della parola coraggio.
Continuai a giocherellare con l'acqua che nel frattempo si intiepidì, lasciando che il mio corpo scivolasse sempre di più, e dopo aver preso un respiro profondo, lasciai affondare il mio volto sott'acqua con il viso rilassato e le mani ai lati della vasca per restare giù ancora qualche secondo in più.
8 anni prima
Canticchiavo una canzone di Elvis Presley, mentre la mia mano picchiettava a tempo di musica all'esterno della vasca. I miei occhi erano chiusi e le mie sopracciglia aggrottate – mio tipico metodo per concentrarmi di più in ciò che facevo – quando le note diventavano più alte, ed ai miei stonati gorgoglii si aggiungevano sussurri con la voce appositamente roca per imitare alla bene e meglio la voce del cantante.
Quello era il mio momento, e niente e nessuno aveva il diritto di rovinarmelo, né tanto meno il migliore amico del mio coinquilino del quale non sentii i passi, ma del quale riconobbi la risata, dopo aver sentito una grande mano premere sulla mia testa per farmi affondare sott'acqua ancor prima che potessi rendermene conto.

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𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️
FanfictionSeoul, 1962 {STORIA COMPLETA} "Correva l'anno millenovecentocinquantotto, quando un piccolo gruppo di anime decise di rendere il proprio presente un po' meno incerto, rifugiandosi tra le braccia di coloro che inconsapevolmente crearono un covo per...