30. Metà di un'anima

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Yoongi's pov

“Ma che cazzo gli passa per la testa?” sbuffai, buttando il cuscino che prima tenevo tra le gambe, giù dal letto, catturando lo sguardo stranito del mio compagno di stanza.

“Perché?” lo indicò, facendomi ridacchiare “No, sul serio, perché? Cosa ti ha fatto?” la sua finta serietà mi divertiva particolarmente, perciò mi abbandonai ad una risata più sincera, seguita da un'imprecazione borbottata ed un tonfo sul materasso.

“Potevano morire!”

“Ancora che ci pensi?” Minhyuk si sfilò la cinta e la lasciò cadere per terra, mentre la moquette attutì il suono della cinghia “Hai ragione, ma ormai lo hanno fatto, e sono salve entrambe”

“E se invece non fosse andata bene? Se- se lo rifacessero?” gesticolai, sgranando gli occhi “Non possiamo prenderla così alla leggera!”

Non riuscivo a smettere di pensare al discorso di quella mattina: capivo tutto, davvero, capivo la rabbia e condividevo anche la loro idea, ma il fatto che non avessero neppure provato a coinvolgerci, a coinvolgermi, continuava a ronzare nella mia testa.

“Vuoi tornare indietro nel tempo e fermarle?” mi chiese ironicamente il mio amico, con le braccia strette al petto ed un sopracciglio inarcato.

“Vorrei!” mi lamentai, scivolando sul materasso per distendermi a pancia in su “Cazzo...”

“E invece non dovresti volere!” mi rimproverò, salendo sul letto in modo talmente poco aggraziato da far cigolare le molle “Perché ci sono riuscite! Sono state fortissime! Sai qual è il tuo problema, invece?” si accigliò, ed io aggrottai le sopracciglia “A te fa incazzare il fatto che Ririn non ti abbia preso in considerazione, e abbia scelto di fare questa cosa senza di te”

Non lo disse con cattiveria, lo stava piuttosto constatando, ed io non riuscii proprio a dire di no, perché in piccola parte ciò che aveva detto era vero: ero talmente abituato ad essere la prima scelta di Ririn, che l'idea di non essere neppure stato interpellato per una scelta tanto difficile, non mi piacque affatto.

“Poteva morire comunque...” borbottai, pur sapendo che non avesse senso quella mia frase con ciò che disse Minhyuk.

“Yoon” poggiò una mano sul mio ginocchio “Doveva farlo per forza con un'altra donna, tu non saresti servito a niente” ridacchiò, contagiando anche me per la brutalità con cui disse quel concetto che comunque capii “Insomma, non penso che a quel coglione schifoso interessino gli uomini, specialmente se bianchi e mingherlini come te!”

“Vaffanculo!” gli colpii una spalla “Anche tu sei bianco e mingherlino!”

“Ma almeno io sono più alto” ammiccò, schioccando la lingua sul palato.

“Ma non dove conta” uscii la lingua, con il puro intento di zittirlo, beandomi dei suoi occhi che si sgranarono sempre di più.

“Ti riferisci seriamente al ca- fai proprio cagare, lo sai?” oh, avrei vissuto solamente per osservare le sue espressione sconvolte, e per sentire la sua voce diventare stridula dall'imbarazzo.

“Sì, Minhyukie, mi riferisco al cazz-” la sua mano che si schiantò sulla mia bocca mi fece ridere esageratamente, mentre sentivo l'aria mancare, dato che continuava a mantenere quella posizione “Ma sei impazzito?” presi aria quando lo feci spostare “Mi stavi uccidendo!”

“E' questo che ti meriti!”

“Perché ho detto che ce l'hai piccolo?”

“Non- ma tu che cazzo ne- oh, Yoongi, smettila!”

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora