Doyoung's pov
“Quindi, sei sicuro che non possiamo andare nel bosco?” la voce acuta di Raekyung, mentre faceva dondolare teneramente le nostre mani, mi distrasse dai miei pensieri.
“Sicurissimo” affermai, puntando lo sguardo su di lui, intenerito dal suo naso all'insù e dalle sue guance lievemente colorate di rosa “E' pericoloso lì, Rae” spiegai “Però possiamo andarci a prendere un gelato!”
“Okay!” esclamò allegramente, sorridendomi come per dirmi che fosse tutto okay, che non ci fosse rimasto male “Però, quando sarò finito tutto, vorrei andare nel bosco a raccogliere i funghi”
“Per quello serve Yoongi” precisai, accarezzando la sua soffice manina con il pollice “Lui sa quali raccogliere”
“Allora ci andiamo con Yoongi!” amavo il modo in cui nulla sembrava un problema, per lui: lo rendeva così infantile ma così altrettanto maturo da farmi desiderare di essere esattamente come lui “E Nineul, quindi anche Jimin, e magari mamma e papà-”
“Stai dicendo praticamente i nomi di tutti, Rae!” lo presi in giro bonariamente, e lui annuì con convinzione e gli occhi spalancati, ricordandomi tanto suo padre.
“Sì, potremmo andarci tutti insieme!” fece un piccolo saltello sul posto, stringendo la mia mano con più forza “E poi potremmo fare un pic-nic! Alla mamma piace un sacco! Mi ha raccontato che quando era piccola lo faceva sempre insieme allo zio Jin e Namjoon, e poi anche con papà, e anche con lo zio Kihyun!”
Quel giorno era davvero di buon umore, e questo contagiò anche me, che decisi naturalmente di stare al suo gioco.
“Oh, davvero?” alzai le sopracciglia ed in quel momento mi venne da sorridere, perché Nineul avrebbe pensato che stessi mentendo, quando in realtà ero interessato davvero: ero interessato a tutto ciò che diceva “E che cosa ti ha raccontato?”
“Ha detto... ha detto che lo zio Jin quando diventava un lupo la faceva sedere sulla sua schiena, perché quando erano ancora più piccoli la teneva sulle spalle” disse quasi sognante, come se mi stesse raccontando una fiaba, ed io lo ascoltai proprio come se fosse così, perché amavo sentire quel tipo di storie “Invece con papà mi ha detto che ci andava di nascosto, quando nessuno dei due aveva casa libera” ridacchiai per la sua ingenuità, perché potevo solamente immaginare che cosa andassero affare da soli in un bosco la maggior parte delle volte, due ragazzini di circa diciotto anni con gli ormoni ancora più svegli di adesso “E con lo zio Kihyun ci andava perché erano promessi sposi, quindi erano costretti a passare del tempo insieme, ma mi ha detto che piaceva a tutti e due” e ci credo – dovetti mordermi la lingua per non dirlo – visto l'evidente legame che Kihyun ha nei suoi confronti da quando li conobbi.
Raekyung continuò a parlare, a raccontarmi aneddoti tramandati dai suoi genitori e dai suoi zii, ed io non potei che essere contento per loro per l'infanzia che ebbero, perché nonostante accennarono più volte al fatto che nessuno di loro avesse un buon rapporto con i loro genitori – che alle volte considerarono anche cattivi – infondo avevano un modo per sfogarsi, oltre che qualcuno con cui farlo: loro potevano uscire, potevano andare al bosco e fare i pic-nic, e potevano farlo in compagnia; loro potevano scappare di casa, perché i loro genitori non controllavano ogni loro spostamento.
Probabilmente, pensai, loro non avevano delle grate attaccate alle finestre.
10 anni prima
Quattordici anni non era di certo l'età adatta per passare le proprie giornate seduti sul proprio letto, con le gambe al petto e le braccia ad avvolgerle, con la fronte sulle ginocchia e le lacrime che scorrevano a fiumi, che non mi premurai di far scivolare sulle mie esili gambe nude.
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𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️
FanfictionSeoul, 1962 {STORIA COMPLETA} "Correva l'anno millenovecentocinquantotto, quando un piccolo gruppo di anime decise di rendere il proprio presente un po' meno incerto, rifugiandosi tra le braccia di coloro che inconsapevolmente crearono un covo per...