94. Buon anno

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Minhyuk's pov

“Un po' squallido” presi in giro Yoongi, che dalle cucine fu in grado di reperire solamente due birre, che, per quattro persone, non erano proprio il massimo per far proseguire una serata in modo scoppiettante, come avrebbe dovuto.

“Quello che ho trovato!” si lamentò, con le sopracciglia aggrottate ed un broncio quasi tenero sulle labbra “Abbiamo finito tutto alla festa, e il resto lo hanno bevuto quegli alcolizzati pazzi!”

“Oh no, non essere violento, suvvia, ci accontenteremo” feci un gesto rapido con la mano ed una smorfia di sufficienza che fece modificare la sua espressione del viso.

“Ma ti sei lamentato!” sbottò infatti, facendomi ridere esageratamente, soddisfatto da quella sua reazione che avevo già previsto alle prime parole che sputai quando fece ritorno in camera.

“Solo per darti fastidio e vedere questa faccia” ammisi infatti, togliendogli la bottiglia dalle mani, allegramente, prima di puntare lo sguardo su Mingyu ed Eunwoo, uno stravaccato sul letto, e l'altro intento a suddividere le carte da poker, che prima separò attentamente “Comunque, si da il caso, che io conservi dei super alcolici nella mia stanza”

“La tua stanza è anche la mia!” obiettò lecitamente Yoongi, ma...

“Obiezione respinta” lo liquidai così, infatti, avvicinandomi ad uno stipetto, perché non avevo nessun motivo di nasconderli, era solamente lui ad essere un po' scemo “Dicevo, e si da il caso che io li abbia conservati in un punto in cui le tue corte gambette non sono in grado di arrivare”

“Perché sei sempre così... violento, Minhyuk?” rise Mingyu, alzandosi a sedere con uno scatto veloce, fissando lo sguardo su di noi, e su un Yoongi particolarmente contrariato per il mio commento sulla sua statura, nonostante fosse particolarmente evidente, come cosa.

“Sei carino, Yoongi” soffiai in imbarazzo, perché il mio intento non era di certo quello di metterlo a disagio, ma sembravo aver ottenuto proprio questo riscontro.

In risposta, lui, però, trasformò il suo broncio in una grassa – grassissima – risata, che contagiò anche gli altri due, e che solitamente avrebbe contagiato anche me – trovavo la sua risata una delle cose per cui valeva la pena dire stronzate, peccato che la mia, proprio stavolta, non lo era – se solo non mi fossi sentito fastidiosamente preso per il culo.

“Non pensavo che me lo dicessi! Io volevo solo farti sentire in colpa, ma non pensavo di arrivare a tanto!” disse tra le risate, talmente forti da fargli venire le lacrime agli occhi, mentre le mie guance si surriscaldarono esageratamente, e l'imbarazzo saliva alle stelle, per la spontaneità con cui quelle parole uscirono dalla mia bocca.

“Non volevo buttare giù la tua autostima!” mi difesi in preda al panico, con ancora la mano ferma sulla maniglia dello stipetto che stavo cercando di aprire da cinque minuti, per prendere il mio fottutissimo superalcolico e dimenticare la sua stupida faccia fintamente innocente.

“Oh, ma non lo hai fatto! So già che mi trovi carino!” sghignazzò, prendendo il mio viso tra le mani, ed io andai in escandescenza, quasi, a quel contatto così ravvicinato.

“Togliti dal cazzo, Yoongi” borbottai senza troppa forza, spostando lo sguardo da un'altra parte, pur di non incrociarlo con il suo, a pochi – pochissimi – centimetri di distanza.

“Sei in imbarazzo, Minhyukie?” sorrise, rendendo il tono di voce appositamente provocante “Hai tutta la faccia rossa, cosa succede? La tensione sessuale è insopportabile?” era naturale che stesse scherzando, ma in quel momento la mia lingua lunga e fottutamente acida – di solito – non riuscì a formulare un paio di parole di senso compiuto.

 𝘏𝘖𝘛𝘌𝘓 𝘉𝘓𝘈𝘊𝘒 𝘔𝘖𝘛𝘏 // 𝔧𝔢𝔬𝔫 𝔧𝔲𝔫𝔤𝔨𝔬𝔬𝔨 ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora