"Che cazzo la mia moquette" una voce urla mentre apro gli occhi, la faccia di white mi si presenta davanti " era ora" "da quanto sei qua" "dipende che ore sono?" "le nove del mattino" "dalle quattro emezza" "mi hai sporcato la moquette con il tuo fottuto sangue" "in quel borsone ci sono abbastanza soldi per comprare altre trenta moquette" sussurro "preferirei che non morissi dissanguato nel mio ufficio" "era l'unico posto dove non mi avrebbero cercato" "cazzo il tuo cellulare?" "morto" prme le mani contro il fianco e quando vede che la maglia è di troppo la toglie, continua a premere e nel frattempo accende il suo telefono chiamando qualcuno, ma non sento perché ho sonno e mi si chiudono gli occhi, preme forte la ferita e io urlo per il dolore "cazzo" "non devi chiudere gli occhi chiaro? resta sveglio porca puttana" ho il respiro accelerato "ora ci spostiamo ok? andremo nella mia auto" "non provare a consegnarmi pezzo di merda" "spero che le tue parole siano dettate dal fatto che stai delirando per la febbre" "ti ho portato i soldi non provare a consegnarmi agli sbirri cazzo" "non ti consegno ti porto a casa tua" "così muoio in casa mia idea ottima cazzo" "così ti medico qua non ho nessun medicinale" "e pensi che io a casa mia ne abbia?" "non ne ho idea" "ti illumino, no" "e che pensi di fare" "passami il telefono" digito il numero della ragazzina, probabilmente per il fatto che non capisco un cazzo "pronto?" "ragazzina" "Andrew, cavolo dove sei finito Daniel è la persona più in ansia di questo mondo" "sei a scuola" "si, dove dovresti essere tu" "al momento sono impegnato nel cercare di non morire, puoi passarmelo?" "in che senso non morire" "passami Daniel" sento che gli dice che sono io "cazzo Andrew giuro che ti ammazzo"
"non ti devi preoccupare fai lezione come se nulla fosse" "perché chiami col numero di white?" "perché è il suo telefono, sono con lui ora e ho bisogno che tu chieda alla ragazzina se in casa ha medicine" "di che tipo" "per il dolore" c'è un pó di silenzio e poi torna a parlare "te la passo" gemo quando white toglie la mano facendo uscire altro sangue "non muoverti" annuisco "drew, a che ti servono le medicine" "l'ho detto a non morire" "in casa ho solo del disinfettante e delle garze ma posso passare a prendere quello che ti serve dopo scuola" "non puoi perché non sai dove sono" "allora dimmelo" "non posso, cazzo stai fermo"intimo verso white "sei tu che continui a muoverti" risponde lui agitato "che succede? come sarebbe non puoi?" "non posso dirtelo" "d'accordo allora vai a casa mia, sarai da solo mia zia non c'è, stai in camera mia fino a quando non arrivo" "ragazzina non fare troppo tardi e non dire niente a Amanda" sento che sospira " e a maggie? "
" si, ma Amanda non deve sapere niente, darebbe di matto e in questo momento è meglio di no " "ok ci vediamo dopo" mette giù .
"Cazzo, andiamo" cerco di alzarmi ma un giramento di testa mi fa quasi cadere, white mi afferra e mi fa entrare in ascensore "usciamo da qua, prendiamo le scale" "così cadi ancora? direi proprio di no" ansimo e chiudo gli occhi, quando finalmente le porte si aprono usciamo da quel palazzo e white apre la sua macchina facendomi sedere "alza il cappuccio e tieni lo sguardo basso" faccio come dice e lui nel frattempo guida il più velocemente possibile verso l'indirizzo che gli ho dato, ovvero l'indirizzo di Micol.
"porca puttana Andrew" "mh" "non dormire resta sveglio" non rispondo perché ho sempre più male sia al fianco che alla spalla e vari brividi mi invadono "Andrew dobbiamo cambiare strada qua c'è la polizia" "scenda dall'auto e accosta in un punto isolato, poi mandi la posizione al numero di prima ci penso io" "se muori avrò un morto in più sulla coscienza" "se non se ne va probabilmente va nella merda per complicità nel avermi aiutato e non importerà a nessuno se lei è white" "chiamami con il mio telefono a quello dell'ufficio, voglio sapere se sei ancora vivo" annuisco e mi lascia sia le chiavi dell'auto che il telefono che comincia a suonare "drew?" "mh" "perché la posizione?" "ti ricordi quando abbiamo saltato scuola?" "si?" "bene, ti ho insegnato a uscire senza essere scoperta quindi esci e vieni a prendermi perfavore" "dovevamo vederci a casa mia" "i piani sono cambiati, te la senti di saltare scuola?" "si" "consideralo come un appartamento" sento la sua risata e sento che dice qualcosa ma non la capisco "muoviti" chiudo gli occhi e appoggio la testa contro il sedile, non volevo metterla in questo casino ma è l'unica che sa come togliere un proiettile senza uccidermi.
*
Sento la portiera sbattere e qualcuno schiaffeggiarmi "che cazzo" "Andrew, sveglia" "mh" "guardami" "la divisa ti fa delle belle tette" ride "bentornato, mi hai fatto prendere un colpo" sorride e parte verso casa sua mentre io cerco di restare sveglio "mi vuoi dire perché hai due proiettili nel corpo?" "perché I feriti di guerra fanno più colpo sulle ragazze e per il nostro primo appuntamento io volevo fare colpo" ride "smettila di fare l'idiota" "che c'è l'appuntamento non ti piace?" "non me lo aspettavo proprio così, sai, agli appuntamenti disolito si portano i fiori alle ragazze e il ragazzo le passa a prendere, invece tu non lo hai fatto" "si ma non sono esperto in queste cose, ritieniti fortunata sei la prima che ha un appuntamento con me" "devi migliorare un pó la tecnica" "lo terrò a mente per il prossimo" "chi ti dice che c'è ne sarà un'altro?" "lo dico io, non sai dirmi di no" sbuffa e si ferma davanti all'ospedale e sbianco più di prima se possibile " cazzo io non posso stare qua "
" e perché no? " " perché mi faranno domande su come mi sono procurato due proiettili e poi chiameranno la polizia" "qua non c'era la tua amica?" "la faccio finire nei guai non posso stare qua" "dove vuoi andare" "ovunque basta che la polizia non sia vicino" "che problemi hai con la polizia" " e tu con me?" fa retromarcia "io con te ne ho tanti" "ah si? ma se sono un bravo ragazzo" "se tu sei un bravo ragazzo allora perché scappi dalla polizia" "non gli sto simpatico" sorride "spiegami per quale ragione tu hai problemi con me" "da dove comincio? sei uno stronzo e sei un egoista, vai con tutte fregandotene del fatto che possono rimanerci male e non la smetti di pensare che hai sempre ragione" "continua "
"fai sempre di testa tua e se qualcuno ti prova a aiutare lo mandi a quel paese" "in questo momento mi stai aiutando" "illudi le persone facendogli credere che ci tieni a loro ma ogni santa volta arriva il momento che le tratti di merda facendole così pensare di aver sbagliato" "cazzo sono davvero una merda" "e poi non sorridi mai" "che c'entra?" "c'entra che il tuo sorriso è troppo bello e dovresti farlo vedere più spesso, io non vado agli appuntamenti con i ragazzi che non sorridono" "ah no? e allora perché sei a un appuntamento con uno di loro?" "perché uno di loro non fa vedere il sorriso ma il suo è bellissimo e adoro quando lo fa, non potevo non andare all'appuntamento" "ah si e come mai ti piace quando lo fa?" "perché l'unica volta che lha fatto è stata con me, mi ha sorriso e intorno tutto è sparito, e poi ha delle bellissime fossette" "ah si?" "si" sospiro mentre lei parcheggia l'auto davanti casa sua, mi fa scendere e prova di portarmi in casa ma ogni volta che cammino una fitta mi invade "ancora un pó e siamo in casa"
Riusciamo finalmente a entrare e mi fa sdraiare sul divano, le ho ripetuto più volte che lo sporcheró ma lei se n'è fregata.
Torna dopo poco con un panno bagnato e lo appoggia sulla spalla "questo appuntamento non sta andando come speravo" "come speravi che andasse?" "innanzitutto non mezzo morto sul tuo divano" "io e te siamo solo amici drew" "perché?" "perché lo hai voluto tu" "mi togli questi proiettili dal corpo così possiamo parlare di questo quando sono lucido?" annuisce, prende le pinzette e mi guarda "devi sederti sulla sedia, non ci riesco se sei sul divano" annuisco e mi alzo, barcollo e prima di cadere lei mi prende, ho la testa sulla sua spalla e praticamente mi sta abbracciando cercando di non farmi male "hai un buon odore" le sussurro all'orecchio, lei appoggia alla sedia delicatamente e mi accarezza quando vede che tremo "non ho niente per il dolore, e sono minorenne quindi non posso procurarmi niente senza ricetta, farà male" annuisco e lei sospira "pronto?" "fallo e basta" annuisce e infila le pinzette, urlo talmente forte che credo di averla spaventata, stringo il tavolo di legno cercando di non pensare al male, lei continua e io urlo ancora, mi dimeno e lei cerca di tenermi fermo, mi guarda e alza il proiettile, chiudo gli occhi respirando affannosamente, sto sudando e tremando allo stesso tempo, non so se per il dolore ma sapere che ho un'altro proiettile mi fa venire voglia di tirare un pugno al poliziotto che mi ha sparato perché cazzo, in questo momento vorrei ripagarlo con la stessa moneta.
Lei mi dice di aprire gli occhi, mi sorride e mi passa un bicchiere d'acqua, lo bevo e quando torno a guardarla capisco che deve togliere l'altro, annuisco e mi mordo il labbro il più forte possibile cercando di pensare a quel dolore e non a quello nella spalla, estrae troppo lentamente il proiettile causandomj più male ma so che facendolo velocemente avrebbe potuto peggiorare la situazione, respiro dopo avere urlato e essermi spaccato il labbro per la forza con cui lho morso, prende l'ago e inizia a ricucire subito dopo aver disinfettato, e non so cosa mi abbia fatto più male, se il proiettile o i punti, mette della garza sia attorno alla spalla che ne fianco, e se non fossi stremato probabilmente riderei perché sembro una fottuta mummia.
Mi sdraio sul divano e lei mi guarda "hai perso molto sangue e te ne serve altro ma per questo non posso aiutarti, devi andare in ospedale"
"che fa se ho del sangue in meno? "
"fa che sei senza forze" sbuffo e chiudo gli occhi "dormo un pó e poi levo il disturbo" "tu non disturbi" prende una coperta e mi copre per poi darmi un bacio sulla guancia.
Mi addormento poco dopo pensando al fatto che lei e io una possibilità l'abbiamo ma che se io la sfruttassi lei starebbe troppo male.ciao a chiunque stia leggendo, non odiatemi giuro che mi farò perdonare.
Buona lettura del prossimo capitolo <3
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nel modo in cui brillano le stelle
ChickLitCi si sofferma sempre a pensare al futuro, al domani e a cosa accadrà. A pensare a quando e a come conosceremo l'anima gemella. Cosa sarà di noi fra anni, mesi, giorni. Ci soffermiamo talmente tanto su tutto questo che non pensiamo al momento che...