Capitolo 38

47 5 1
                                    

"Fai piano o si svegliano" io e Daniel stiamo uscendo da questa camera di merda lasciando i nostri amici dormire,saliamo in macchina e partiamo verso casa mia
"come pensi di fare a mandarlo via?" "pensavo di ucciderlo e nascondere il cadavere" lui mi fissa
"ottima idea"
"prendo le chiavi lì tiro un pugno sul naso e lo metto nella sua auto di merda credo che dopo un avvertimento se ne vadi" dico alzando le spalle
"ah si mi pare un ottima soluzione devo dire, perché non ci abbiamo pensato prima a spaccargli il naso"sbuffo, e parcheggio spegnendo l'auto
"in qualche modo faremo non me ne frega niente dopo abbiamo un impegno quindi non dilunghiamoci con sto coglione" lui annuisce sapendo che dopo abbiamo cose più importanti da fare, saliamo le scale di questo palazzo di merda
"questo palazzo non mi era mancato" davanti alla porta la apriamo e ci avviciniami verso quel coglione che dorme beato nel letto di Helen, mia madre come se nulla fosse, sospiro e lo prendo per la maglia facendolo svegliare, Daniel inizia a parlare "buongiorno fiorellino mi spiace svegliarti ma credo sia arrivata l'ora di sloggiare"
"il pugno sul naso è valido?"
"non hai detto che ci dovevamo mettere poco" inarco un sopracciglio e annuisco prendendo le chiavi della sua auto e facendolo salire
"non hai le chiavi di casa quindi torna nella tua e levati dal cazzo" chiudo lo sportello e le faccio segno di partire
"è stato più facile del previsto ma tua madre ha gusti discutibili sugli uomini"
"andiamo Daniel" dico evitando l'argomento, saliamo in macchina e partiamo verso la casa che entrambi seppur da soli abbiamo studiato alla perfezione
"come stanno tua mamma e Ryan?" sorride
"stanno benissimo ma non me la sento di tornare a casa, abbiamo fatto troppi casini e potrebbero rintracciare casa mia perciò sono in un albergo e li vado a trovare una volta a settimana" annuisco
"lascia quello squallido albergo e vieni da me"
"nel palazzo di merda?"
"sempre meglio di quell albergo" sospira e annuisce
"dammi fino a domani" parcheggio l'auto dietro un mucchio di pini e tiro su il cappuccio nero
"è pieno di telecamere le so a memoria perciò girati di spalle" prendo il passamontagna nero a Daniel, sospira e mi imita, entriamo dentro quella casa scassinando la serratura, lentamente e senza fare rumore entriamo
"non c'è nessuno in casa ma stai attento, io faccio il piano di sopra tu il piano terra" annuisce e io salgo le scale nel modo più silenzioso possibile, entro in una stanza bianca, so che appartiene al proprietario di questa casa da ricchi sfondati, apro l'armadio e quel ridicolo cassetto che è troppo semplice da aprire, in quel cassetto è pieno di Rolex
"porca puttana" c'è sicuramente un sensore perciò devo stare attento a non attivare l'allarme, faccio queste cose da anni, e sono abbastanza bravo in tutto questo, prendo il primo Rolex d'oro solo con uno di questo puoi comprare un rene, lo infilo nello zaino e con delicatezza prendo l'altro, mi incupisco quando noto che non di certo io ho fatto scattare l'allarme, chiudo lo zaino e corro giù per le scale, tra meno di cinque minuti arriverà la polizia, guardo Daniel e salgo in macchina facendola partire il più veloce possibile, la polizia che è appena arrivata inizia a seguirci
"ma porca puttana Daniel"
"I piani non sono andati come dovevano, c'era un cazzo di bambino in casa ha fatto scattare l'allarme" "cazzo cazzo" aumento di velocità, curvo a destra e prendo la scorciatoia "tra due minuti ci fermiamo e ci dividiamo a piedi devi correre ok? non farti prendere coglione ci sentiamo appena hai trovato un posto sicuro" scendiamo dall'auto e così anche i poliziotti, corro velocemente, scavalco il cancello e nonostante mi graffio un fianco su quel cancello di ferro me ne fotto, ormai sono arrivato nella parte malfamata di questa merda di città, sono vissuto qua in mezzo a questa gente perciò questo quartiere lo conosco a memoria, sono sicuro che Daniel sia già arrivato a destinazione ha preso la parte più corta per arrivare mentre io ho dovuto cambiare direzione, il poliziotto continua a correre dietro di me nonostante sia stanco, mi guardo attorno e per poco non piglio un colpo quando una macchina della polizia comincia a rincorrermi, corro più velocemente di prima nonostante io sia stanco, fra venti minuti dovrei raggiungere il capanno ma con la polizia alle calcagna non posso permettermi di andarci perciò continuo a correre prendendo un vicolo che la macchina non può prendere se non a piedi, so che scenderanno dalla macchina e so che ora i poliziotti a rincorrermi sono in tre, rubo una macchina che faccio partire unendo i fili, parto mentre i poliziotti continuano a in seguirmi, tiro fuori la pistola quando mi rendo conto che hanno preso una macchina anche loro, provo a prendere la mira sparando a una gomma ma dato che sto guidando non mi riesce bene a prendere la mira, sento il telefono squillare ma non rispondo, aumento la velocità e cazzo non ho mai pregato e non sarà in questo momento che lo farò ma posso solo sperare che non manchi la benzina, guardo dallo specchietto retrovisore e noto che sono un po più indietro di me, supero le poche macchine che passano e quella macchina di merda attiva le sirene, sparo a una ruota e la loro macchina sbanda un pó, a quanto pare sono un cazzo di sfigato perché la spia per la benzina si illumina così mi fermo e comincio a correre nonostante so di essere nella merda quando loro mi seguono in macchina, mi tagliano la strada facendomi fermare, cazzo, corro verso destra ma mi rendo conto di essere circondato "porca puttana" un poliziotto con una pistola che mi punta contro mi fa fermare, mi mette le manette e mi fa sedere in macchina, sono nella merda, noto la spia della benzina illuminarsi, sorrido, che coglioni porca puttana, si fermano dal benzinaio e dato che non mi conoscono e non sanno chi sono mi sottovalutano e vanno a fare benzina entrambi lasciandomi da solo in macchina, cerco la forcina di mia sorella che ho usato per aprire la porta nella mia tasca e la prendo iniziando il più velocemente possibile a aprore le manette, è ovvio che mi hanno chiuso in auto come è ovvio che hanno preso le chiavi, con un piede sfondo la rete di ferro che separa il guidatore dalla parte dietro, e scavalco andando al volante, unisco i fili e con la mano saluto i poliziotti rincoglioniti partendo, sotto alla radio so che c'è un GPS che stacco non appena parto e lancio fuori dal finestrino, parcheggio l'auto in un vicolo abbandonato e tranquillamente cammino, ho perso il telefono durante l'inseguimento perciò non posso chiamare nessuno, noto che c'è l'alba e questo vuol dire che sono più o meno le cinque del mattino, fisso un tipo che sta andando a lavoro
"scusi può prestarmi il suo telefono devo fare una chiamata" sono sicuro che rifiuterà è un uomo d'affari vestito in modo elegante, probabilmente un'avvocato altrimenti non mi spiego cosa ci faccia uno come lui in questo quartiere, mentre io sono uno stronzo vestito di nero tutto sporco e sudato
"ho la batteria scarica"
"fanculo" mi avvicino a una signora anziana e le faccio uno di quei sorrisi di circostanza
"salve può prestarmi il telefono? devo fare una chiamata" lei tutta contenta annuisce
"certo tesoro" se non fosse per il fatto che mi serve il suo telefono farei una faccia disgustata per il nomignolo che mi ha assegnato, la ringrazio e digito il numero di Daniel
"Daniel sono drew" "che cazzo è successo sono passate ore" "inseguimento abbastanza prolungato dopo ti spiego, dove sei?" "da maggie, muovi il culo ti ho preso dei vestiti" "sei riuscito a tenere la tua roba?" "ho una mazzetta e basta" "Fai piano o si svegliano" io e Daniel stiamo uscendo da questa camera di merda lasciando i nostri amici dormire,saliamo in macchina e partiamo verso casa mia "come pensi di fare a mandarlo via?" "pensavo di ucciderlo e nascondere il cadavere" lui mi fissa "ottima idea"
"prendo le chiavi lì tiro un pugno sul naso e lo metto nella sua auto di merda credo che dopo un avvertimento se ne vadi" dico alzando le spalle"ah si mi pare un ottima soluzione devo dire, perché non ci abbiamo pensato prima a spaccargli il naso"sbuffo, e parcheggio spegnendo l'auto "in qualche modo faremo non me ne frega niente dopo abbiamo un impegno quindi non dilunghiamoci con sto coglione" lui annuisce sapendo che dopo abbiamo cose più importanti da fare, saliamo le scale di questo palazzo di merda "questo palazzo non mi era mancato" davanti alla porta la apriamo e ci avviciniami verso quel coglione che dorme beato nel letto di Helen, mia madre come se nulla fosse, sospiro e lo prendo per la maglia facendolo svegliare, Daniel inizia a parlare "buongiorno fiorellino mi spiace svegliarti ma credo sia arrivata l'ora di sloggiare" "il pugno sul naso è valido?" "non hai detto che ci dovevamo mettere poco" inarco un sopracciglio e annuisco prendendo le chiavi della sua auto e facendolo salire "non hai le chiavi di casa quindi torna nella tua e levati dal cazzo" chiudo lo sportello e le faccio segno di partire "è stato più facile del previsto ma tua madre ha gusti discutibili sugli uomini" "andiamo Daniel" dico evitando l'argomento, saliamo in macchina e partiamo verso la casa che entrambi seppur da soli abbiamo studiato alla perfezione "come stanno tua mamma e Ryan?" sorride "stanno benissimo ma non me la sento di tornare a casa, abbiamo fatto troppi casini e potrebbero rintracciare casa mia perciò sono in un albergo e li vado a trovare una volta a settimana" annuisco "lascia quello squallido albergo e vieni da me" "nel palazzo di merda?" "sempre meglio di quell albergo" sospira e annuisce "dammi fino a domani" parcheggio l'auto dietro un mucchio di pini e tiro su il cappuccio nero "è pieno di telecamere le so a memoria perciò girati di spalle" prendo il passamontagna nero a Daniel, sospira e mi imita, entriamo dentro quella casa scassinando la serratura, lentamente e senza fare rumore entriamo "non c'è nessuno in casa ma stai attento, io faccio il piano di sopra tu il piano terra" annuisce e io salgo le scale nel modo più silenzioso possibile, entro in una stanza bianca, so che appartiene al proprietario di questa casa da ricchi sfondati, apro l'armadio e apro quel ridicolo cassetto che è troppo semplice da aprire, in quel cassetto è pieno di Rolex "porca puttana" c'è sicuramente un sensore perciò devo stare attento a non attivare l'allarme, faccio queste cose da anni, e sono abbastanza bravo in tutto questo, prendo il primo Rolex d'oro solo con uno di questo puoi comprare un rene, lo infilo nello zaino e nmcon delicatezza prendo l'altro, mi incupisco quando noto che non di certo io ho fatto scattare l'allarme, chiudo lo zaino e corro giù per le scale, tra meno di cinque minuti arriverà la polizia, guardo Daniel e salgo in macchina facendola partire il più veloce possibile, la polizia che è appena arrivata inizia a seguirci "ma porca puttana Daniel" "I piani non sono andati come dovevano, c'era un cazzo di bambino in casa ha fatto scattare l'allarme" "cazzo cazzo" aumento di velocità, curvo a destra e prendo la scorciatoia "tra due minuti ci fermiamo e ci dividiamo a piedi devi correre ok? non farti prendere coglione ci sentiamo appena hai trovato un posto sicuro" scendiamo dall'auto e così anche i poliziotti, corro velocemente, scavalco il cancello e nonostante mi graffio un fianco su quel cancello di ferro me ne fotto, ormai sono arrivato nella parte malfanata di questa merda di città, sono vissuto qua in mezzo a questa gente perciò questo quartiere lo conosco a memoria, sono sicuro che Daniel sia già arrivato a destinazione ha preso la parte più corta per arrivare mentre io ho dovuto cambiare casa, il poliziotto continua a correre dietro di me nonostante sia stanco, mi guardo attorno e per poco non piglio un colpo quando una macchina della polizia comincia a rincorrermi, corro più velocemente di prima nonostante io sia stanco, fra venti minuti dovrei raggiungere il capanno ma con la palozia alle calcagna non posso permettermi di andarci perciò continuo a correre prendendo un vicolo che la macchina non può prendere se non a piedi, so che scenderanno dalla macchina e so che ora i poliziotti a rincorrermi sono in tre, faccio pressione sulle braccia e prendo quella macchina che faccio partire unendo i fili, parto mentre i poliziotti continuano a in seguirmi, tiro fuori la pistola quando mi rendo conto che hanno preso una macchina anche loro, provo a prendere la mira sparando a una gomma ma dato che sto guidando non so fare due cose contemporaneamente, sento il telefono squillare ma non rispondo, aumento la velocità e cazzo non ho mai pregato e non sarà in questo momento che lo farò ma posso solo sperare che non manchi la benzina, guardo dallo specchietto retrovisore e noto che sono un po più indietro di me, supero le poche macchine che passano e quella macchina di merda attiva le sirene, sparo a una ruota e la loro macchina sbanda un pó, a quanto pare sono un cazzo di sfigato perché la spia per la benzina si illumina così mi fermo e comincio a correre nonostante si di essere spacciato quando loro mi seguono in macchina, mi tagliano la strada facendomi fermare, cazzo, corro verso destra ma mi rendo conto di essere circondato "porca puttana" un poliziotto con una pistola che mi punta contro mi fa fermare, mi mette le manette e mi fa sedere in macchina, sono nella merda, noto la spia della benzina illuminarsi, sorrido, che coglioni porca puttana, si fermano nel benzinaio e dato che non mi conoscono e non sanno chi sono mi sottovalutano e vanno a fare benzina entrambi lasciandomi da solo in macchina, cerco la forcina di mia sorella che ho usato per aprire la porta nella mia tasca e la prendo iniziando il più velocemente possibile a aprore le manette, è ovvio che mi hanno chiuso la auto come è ovvio che hanno preso le chiavi, con un piede sfondo la rete di ferro che separa il guidatore dalla parte dietro, e scavalco andando al volante, unisco i fili e con la mano saluto i poliziotti rincoglioniti partendo, sotto alla radio so che c'è un GPS che stacco non appena parto e lancio fuori dal finestrino, parcheggio l'auto in un vicolo abbandonato e tranquillamente cammino, mi hanno sequestrato la pistola e ho perso il telefono durante l'inseguimento perciò non posso chiamare nessuno, noto che c'è l'alba e questo vuol dire che sono più o meno le cinque del mattino, fisso un tipo che sta andando a lavoro "scusi può prestarmi il suo telefono devo fare una chiamata" sono sicuro che rifiuterà è un uomo d'affari vestito in modo elegante, probabilmente un'avvocato altrimenti non mi spiego cosa ci faccia uno come lui in questo quartiere, mentre io sono uno stronzo vestito di nero tutto sporco e sudato "ho la batteria scarica"
"fanculo" mi avvicino a una signora anziana e le faccio uno di quei sorrisi di circostanza
"salve può prestarmi il telefono? devo fare una chiamata" lei tutta contenta annuisce
"certo tesoro" se non fosse per il fatto che mi serve il suo telefono farei una faccia disgustata per il nomignolo che mi ha assegnato, la ringrazio e digito il numero di Daniel "Daniel sono drew"
"che cazzo è successo sono passate ore"
"inseguimento abbastanza prolungato poi ti spiego, dove sei?"
"da maggie, muovi il culo ti ho preso dei vestiti"
"sei riuscito a tenere la tua roba?"
"ho una mazzetta e basta" sospiro "sono riuscito a prendere lo zaino dentro ci sono un paio di Rolex" sento un urlo dall'altra parte del telefono "arrivo aspettami lì" ridó il telefono alla vecchia e le faccio l'occhiolino quando mi guarda spaventata, con quello zaino in spalla corro verso casa di maggie che è dall'altra parte del quartiere nello stesso in cui vive Micol.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Busso alla porta e dopo poco una maggie con la mascherina per la notte mi apre, le sorrido e entro in casa, Daniel mi viene incontro
"pezzo di merda credevo che ti avessero preso" noto che ci sono tutti, ma non erano in albergo?
"si mi hanno preso dopo un'ora di inseguimento perché avevo finito la benzina e avevo quattro macchine della polizia dietro, poi mi hanno portato a fare benzina perché anche la loro era a corto ma sono stati talmente coglioni da lasciarmi solo in macchina" so che le ragazze tranne maggie sono a letto e quindi posso raccontare tutto tranquillamente, Amanda crede che io sia uscito da sta merda ormai un anno fa, e non sa nemmeno in cosa consiste tutto ciò sa solo che esco la notte e che non si sa per quale ragione io riesco a portare i soldi a casa per pagare tutto, nemmeno mia madre se lo spiega ma non ha mai voluto sapere nulla, nemmeno quando non mi ha visto per un anno, Liam e maggie sanno che ci sono dentro fino al collo sia io che Daniel, mi passo una mano nei miei capelli che ormai sono fradici di sudore, ho corso talmente tanto che credo di non riuscire più a reggerminin piedi
"ho bisogno di una doccia, Mag c'è un bagno libero?"
"si ma non fare casino mia madre è tornata" annuisco e salgo le scale, apro l'armadio di maggie cercando di non far rumore per non svegliare mia sorella e la ragazzina, prendo una felpa e dei pantaloni della tuta, non ho proprio voglia di cercare qualcosa di più decente da mettermi ho solo voglia di farmi una doccia e di chiudere gli occhi per due minuti, entro nel boxe doccia e apro l'acqua, è ghiacciata e la sensazione sulla mia pelle mi piace da morire, abbasso lo sguardo e lascio che l'acqua scorra sulla mia pelle, il graffio sul fianco è profondo ma me ne frego e chiudo gli occhi rilassandomi, ho iniziato con quella merda tempo fa, sapevo che una volta iniziata non potevo smettere e sapevo che uscirne era impossibile ma l'unica soluzione che avevo era quella e nonostante tutto quello che è successo credo che questa sia una delle poche scelte di cui io non mi sono pentito perché so di averne bisogno, mi appoggio al muro con i gomiti e abbasso la testa lasciando scorrere l'acqua ghiacciata sulla mia schiena, ho sempre fatto la doccia dopo aver passato una di queste notti, è come se l'acqua portasse via un pó di schifo che provo per me stesso,la verità è che appena spengo l'acqua tutto se ne va e io ritorno a odiare e disgustare me stesso per tutto, guardandomi allo specchio mi faccio solamente schifo e provo disgusto per tutto quello che sono, non lo faccio vedere a nessuno ma credo che le persone che mi stanno vicino capiscano che sono distrutto da ormai tanti anni, che provo disgusto da tanti anni e che le uniche emozioni che provo sono solamente odio e rabbia, sospiro avvolgendo attorno alla vita un asciugamano bianco, mi asciugo e mi vesto uscendo dal bagno, l'unica sensazione che si è tolta è il sudore ma per il resto ho tutto addosso come un fottuto macigno, un macigno che prima o poi mi schiacciera lasciando di me niente, anche se di me non c'è niente da tanti anni, scendo le scale e mi siedo sul divano insieme agli altri "le ragazze dormono?" loro annuiscono, apro lo zaino e tiro fuori due Rolex che valgono più di tutti noi messi assieme
"mio padre ne ha due uguali in camera sua" sospiro
"prossima volta vengo a rapinare te cazzo" Daniel sorride e alza la mazzetta che è riuscito a prendere "quando dovete portarlo a white?" "domani pomeriggio nel suo ufficio abbiamo l'appuntamento" annuiscono "sarà meglio che ci dia un bel ricompenso" sbuffa Daniel, guardo la televisione appesa alla parete
"porca puttana alza il volume"
"questa notte fino alle cinque del mattino c'è stato un inseguimento, a quanto pare il ladro ha rubato parecchi rolex e una mazzetta di soldi, non era da solo ma il complice è riuscito a scappare, hanno rapinato la casa dell'illuste menager Robert Wilson, il secondo ladro ha avuto un inseguimento movimentato per un'ora e dopo sono riusciti a prenderlo ma dopo poco è riuscito a scappare con la macchina della polizia che è stata ritrovata in un vicolo di un quartiere malfamato, non si sa chi possa essere stato, non sappiamo l'identità ma sappiamo che stanno indagando e che lo stanno cercando, quel che è certo è che sono stati molto furbi,possiamo solo fornire delle testimonianze del poliziottoche lo inseguiva, passate la linea "
" aveva un passamontagna e una felpa nera perciò non sono riuscito a identificarlo, era alto circa sul metro e ottantacinque, correva abbastanza veloce e sembrava giovane azzarderei dicendo che non avesse ancora raggiunto la maggior età ma non ne sono certo "
maggie spegne la televisione
" porca puttana " mi passo una mano fra i capelli
" nessuno sa che sono io e nessuno mi ha riconosciuto è impossibile avevo un cazzo di passamontagna fra meno di una settimana chiudono il caso" mi volto verso maggie che annuisce convinta, rimetto i Rolex nello zaino e lo chiudo, nel frattempo am e la ragazzina scendono le scale assonnate "che ci fate qua?" sospiro
"voi non eravate in albergo ?" annuiscono
"ci siamo svegliati che tu e Daniel non c'eravate e quindi siamo venuti a casa di maggie"annuisco
" dove siete andati?"
" da nessuna parte, andate a prepararvi dobbiamo andare a scuola" mi volto verso Daniel
"cazzo Daniel la macchina"
"sono tornato a prenderla io, fuori c'è anche la tua moto così non rompi i coglioni" sospiro e annuisco, la madre di maggie scende le scale e ci sorride "ti abbiamo svegliata? è colpa di Andrew" guardo male sua figlia, ma sua madre è occupata a spalancare la bocca non appena vede Daniel, ha avuto la stessa reazione quando ha visto me
"o mio dio,sei tornato? ci sei mancato tanto" Daniel le sorride, sua madre non sa la verità,sa solamente in parte maggie si è inventata una Mezza verità
"mi è mancata anche lei"
"colazione per tutti forza" ci alziamo e andiamo in cucina
"stai bene Andrew? hai una faccia stanca"
"tutto bene" guardo le mie mani che fino a un'ora fa stringevano un pistola nel vano tentativo di non essere preso, mi passo una mano sui capelli fradici frustrato
"comunque non mi avete svegliato voi, ho sentito la doccia andare e mi sono svegliata in ogni caso mi dovevo svegliare pochi minuti dopo"
"lo dicevo che era stato drew"
"hai fatto la doccia qua? non ti ho visto tornare con gli altri stanotte, a dire la verità nemmeno Daniel" "siamo tornati stamattina, la mia doccia è rotta e Mag ha detto che potevo venire qua" invento
"cavolo quel palazzo cade a pezzi sempre più" annuisco, maggie ha una situazione economica identica a quella di Micol, praticamente è ricca ma non si comporta come tale, solo io am e Daniel viviamo in quel quartiere, abbiamo la situazione economica di merda ma c'è la caviamo facendo quello che ormai è routine, Liam ha sempre abitato in questo quartiere è nella casa affianco a quella di maggie e non ho mai capito cosa ci facessero Liam e maggie in una scuola pubblica e non privata, semplicemente non sono mai state due persone che se la tiravano per i soldi e hanno sempre voluto vivere una vita normale nonostante si erano infilati in quel casino.
Addento un pancake con lo sciroppo d'acero sopra, non ne mangio quasi mai se non quando vengo a casa di maggie, sua madre ama Daniel me e Amanda lì siamo sempre piaciuti forse perché non ha mai visto che tipo di lavoro facciamo io e Daniel o forse perché prova pena per noi ma sinceramente non me n'è mai importato perché questa donna cucina benissimo e io me ne approfitto.
Pov micol

Scendo dalla macchina di Daniel e guardo Andrew che parcheggia la sua moto e si toglie il casco, si aggiusta i capelli, c'è la popolazione femminile a scuola che lo fissa come se esistesse solo lui, anche vestito con una tuta e una felpa nera riesce a conquistare le ragazze, e lui se ne frega del fatto che ha tutti gli sguardi su di sé e si accende una sigaretta tranquillo, quando sono arrivata qua ho sentito delle voci e continuo ancora adesso a sentirle, dicono tutte che Andrew Jones è pericoloso e che è meglio non parlare con lui, e poi ci sono le ragazze che dicono che a letto è bravissimo e che è come una divinità greca ma dicono anche che è uno stronzo e che non ci vai a letto più di una volta,che non bisogna affezionarsi perché è sicuro che ti tratterà di merda.
Me ne frego delle voci che girano su di lui perché nonostante non lo conosco da tanto passo del tempo con lui e non so cosa stiamo combinando ma so che mi ha baciata più di una volta e non mi ha mai trattato di merda nonostante non mi racconti mai niente di lui e eviti le mie domande e nonostante spesso è schivo Andrew Jones non è sempre come lo descrivono quelle voci, ci avviciniamo a lui che non sorride, non lo fa quasi mai se non un sorriso di circostanza un sorriso che non è vero,i suoi occhi verdi sono stupendi ma sono spenti, non hanno quella luce che vedi negli occhi identici di sua sorella, lui è spento, sospiro e entriamo a scuola insieme a daniel e gli altri, a quanto pare lui è daniel sono una cosa sola Amanda mi ha raccontato che si conoscono da quando sono nati e sono sempre stati assieme tranne nell'ultimo anno e mi ha detto che non è stato per loro scelta, sono l'uno la copia dell'altro, nonostante daniel sia biondo e abbia gli occhi azzurri e nonostante Daniel non sia stronzo quanto Andrew, si assomigliano molto, lo osservo mentre entra nell'aula di matematica, una delle poche cose che so di lui è che è molto intelligente, mi siedo dietro di lui e daniel che unisce i banchi di Liam e Andrew con il suo facendoli diventare 3 banchi uniti, io sto vicino a maggie mentre Amanda è andata a sedersi difianco a una sua amica che a detta di Andrew è una rompipalle, lo guardo mentre appoggia la testa sulla sua mano che quasi sempre ha le nocche rotte, Inarca le sue sopracciglia nere e fissa la prof anche se so che non la sta ascoltando,dopo un pó prende fuori un foglio e con una matita comincia a disegnare qualcosa, Amanda mi ha detto che è molto bravo nel farlo ma che non sfrutta questa sua passione, dice che preferisce stare a giocare a basket o con la testa su qualche motore, quella volta che sono andata a dormire a casa loro e ho dormito nel suo letto ho notato un foglio sulla scrivania, incuriosita mi sono avvicinata e l'ho guardato era la mia faccia stilizzata e si lo ammetto l'idea che lui mi abbia disegnata mi è piaciuta molto, torno con la mente sulla lezione e cerco di ascoltare la professoressa che parla nonostante la mia mente sia piena di pensieri che vanno solamente al bello e misterioso Andrew Jones.

nel modo in cui brillano le stelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora