Capitolo 68

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pov micol
L'unico rumore che si sente è quello del vento, è ormai mezzanotte passata e sono rimasta sveglia per lui ma non è ancora arrivato, forse avrà avuto da fare ma la domanda è, cosa ha da fare a quest'ora? chiudo gli occhi e cerco di addormentarmi pensando alla bella giornata che ho passato con lui, con la testa sul suo petto che si alzava ogni volta che respirava e cercando così di togliermi la delusione di dosso.
Un rumore che proviene dalla finestra mi fa aprire gli occhi e prima che io possa capire cosa stia succedendo andrew entra in camera, accendo la luce ma la prima cosa che noto è la sua faccia piena di lividi, lo guardo preoccupata e mi chiedo cosa sia andato a fare e perché la sua faccia è in questo stato se prima era pulita.
Mi alzo ma lui mi ferma con la mano, si siede sul letto prende fiato e mi sorride "non preoccuparti, sto bene non volevo svegliarti" "non sembra che tu stia bene" "sono passato a salutarti come promesso ma ora torno a casa" "non andartene" mi esce fuori dalle labbra in modo spontaneo e la sua espressione non so decifrarla, non ho mai imparato a farlo andrew Jones è un enigma per me, è come la matematica non la capisco ma mi impegno per farlo, non ci riesco mai ma non smetto e cavolo io e la matematica siamo due cose opposte proprio come io e andrew, non abbiamo quasi niente in comune ma nella nostra diversità combaciamo perfettamente,ma come possiamo combaciare se una parte del puzzle non lo capisce? se non capisce qualè il pezzo giusto in mezzo a tutti gli altri? succede che il pezzo rimane da solo o va a tentativi e dopo tanto tempo e con tanta fortuna troverà il suo pezzo, mentre l'altra parte del pazzle lo aspetta tutto il tempo e gli urla che è inutile che andrà da altri pezzi perché lui rimane sempre quello combaciante, lo aspetta perché non può fare altro e perché è l'unica cosa che è destinato a fare, aspettare il suo pezzo.
E mentre io lo osservo preoccupata il suo profumo mi invade la stanza, I suoi capelli neri gli sfiorano il viso pieno di tutti quei lividi che sono abituata a vedere su di lui, non c'è l'ombra di un sorriso sul suo volto, lo faccio sdraiare accanto a me perché nonostante sia sempre così odio vederlo stare male, lui si sposta ma io continuo a dirgli che va tutto bene, si sdraia dopo quelli che sembrano minuti e appoggia la testa sul mio petto, la accarezzo e lui mette le sue mani attorno alla mia vita "ti fanno male?" chiedo riferendomi ai lividi, scuote la testa lo so che odia ricevere attenzioni ma è più forte di me cercare di aiutarlo.
Il suo respiro si fa più rilassato e lui chiude gli occhi mentre io continuo a accarezzarlo la testa cercando di tranquillizzarlo.
Si addormenta poco dopo e io con lu. Ci svegliamo solo la mattina seguente quando sentiamo dei rumori al piano di sotto, andrew apre gli occhi e si guarda intorno disorientato "giorno" gli sorrido, lui non ricambia ma mi saluta, non mi aspettavo che mi sorridesse perché quei sorrisi sono rari da parte di andrew, si alza in piedi e guardandolo non posso fare a meno di domandarmi quando si sia tolto la maglia, la prende infilandosela e mi guarda "scusa, non volevo restare qua" fa per uscire dalla finestra "vuoi fare colazione?" lui si volta verso di me e quando vede che lo guardo contenta annuisce, scendiamo le scale e andiamo in cucina per poi prendere i biscotti con il latte e sederci a tavola dove mia zia e mia sorella fanno colazione, quest'ultima ci fissa o meglio fissa Andrew per poi alzare gli occhi al cielo e continuare a mangiare, non ci siamo più parlate dopo la nostra litigata o almeno ci siamo scambiate due parole come "passami l'acqua" mi dispiace non parlare con lei ma ha esagerato e non posso essere io a chiedere scusa, mangiamo e quando finiamo di sparecchiare drew ci saluta e esce dalla porta, credo per tornare a casa, sono preoccupata per lui era strano quasi come se avesse la testa da tutt'altra parte, stare con lui questa notte mi è piaciuto molto, dormire con lui è bellissimo sentire i suoi battiti e il suo odore che sono lì con me mi tranquillizza e mi rilassa.
È come un calmante naturale per me nonostante drew sia la persona meno calma di questo mondo.
Sorrido mentre penso a lui che dorme e che nonostante sia nel mondo dei sogni abbia sempre quello sguardo corrucciato e quell'aria da ribelle che lo contraddistingue dal resto del mondo.
Il mio telefono suona e vedendo che è maggie rispondo "si?" "passi da me? viene anche am guardiamo un film natalizio e beviamo cioccolata calda" "certo, aspetta che mi preparo e vengo da te" "a dopo" riattacca e io mi preparo andando poi in casa di maggie che è difianco alla mia.
Suono il campanello e lei mi apre contenta facendomi sedere sul divano e dandomi una cioccolata calda, scegliamo il film appena arriva anche am e iniziamo a vederlo passando così il pomeriggio sotto le coperte con una tazza di cioccolata calda e i pigiami natalizi.
Il natale credo sia una delle festività che più mi piace, si sta tutti assieme e ci si scambia regali tutto questo è stupendo e pensare che mancano pochi giorni,sono entusiasta allidea e faccio il conto alla rovescia da quando è iniziato l'inverno e non vedevo l'ora che arrivasse, per certi versi sono rimasta una bambina che aspetta il giorno di natale per scartare i regali e ogni volta che ci sono i regali da fare non vede l'ora perché ama regalare le cose alla gente e vedere le loro facce quando succede.
Sono rimasta una bambina al giorno di natale sempre curiosa di scoprire cosa c'è nei regali e in un certo senso per me I regali ora sono la vita e io sono ansiosa di scoprire cosa ci sia di bello, perché nonostante io abbia sedici anni non ho ancora conosciuto il mondo e la vita vera fino a quando non ho incontrato drew che la vita lha vista tante volte e i suoi occhi senza speranza mi hanno colpito, nelle sue iridi le uniche cose che risplendono sono la rabbia e il senso di colpa, non ho ancora capito per quale ragione ma sono intenzionata a scoprirlo, così come tutto di lui perché sono sempre stata una bambina curiosa e si è sempre spinta oltre per scoprire qualsiasi cosa e drew non mi permette di conoscere il suo passato e il suo presente ma io voglio farlo, voglio conoscere ogni parte di andrew fino a quando la curiosità se ne andrà via, voglio conoscere ogni parte e sfaccettatura di andrew Jones quel ragazzo troppo complicato che nessuno ha mai provato a capire, e io voglio essere quella persona tanto stupida da capirlo da capire lui, e per ora è complicato ma sono sicura che prima o poi si fiderà abbastanza di me da aprirmi il suo cuore e finalmente del ragazzo chiuso in sé rimarrà una minuscola briciola.
Non voglio cambiarlo perché mi piace così com'è ma voglio che lui sia felice, perché se lo merita e perché voglio vedere quel bellissimo sorriso risplendere fra le sue labbra in uno di quei sorrisi sinceri e non i suoi soliti ghigni o le sue risate forzate ma il suo vero sorriso che nasconde da troppo tempo.
Sarà complicato farlo uscire ma quella bambina che si spinge troppo oltre a volte vince e altre perde lasciando così che i suoi sbagli si spargano dentro di lei e che lascino spazio al senso di colpa che inizia a crearsi dentro di lei.
Mi hanno tutti detto di fermarmi perché è un caso perso e persino lui me lo ha detto ma non mi è mai piaciuto pensare una cosa prima di provarla e dimostrare il contrario, perché io sono certa che lui possa aprirmi il suo cuore un giorno e che lasci uno spazio anche per me là dentro in mezzo a tutte quelle emozioni che rendono il suo cuore un enorme lucchetto che non lascia entrare nessuno perché le chiavi sono state gettate in mare ed è impossibile trovarle, o almeno così hanno detto tutti compreso lui ma io non ho confermato la loro teoria perché rimango convinta della mia e lo rimarrò fino a quando non mi bruceró e non so se lì mi fermerò capendo di aver sbagliato o andrò avanti convinta di star facendo la cosa giusta.
Lo ha sempre detto che le cose giuste e sbagliate non hanno senso perché ogni cosa ha un significato e le scelte vanno fatte non perché giuste ma perché bisogna farle, non ho mai capito queste parole ma prima o poi quando le capirò le cose mi saranno sempre più chiare, o almeno credo.
CI vuole tempo per scassinare un lucchetto arrugginito soprattutto se non hai esperienza e non sai da dove iniziare, ci puoi provare ma la verità è Che tu vuole pazienza per conoscere il lucchetto e capire dove mettere le mani senza che essi ti ferisca, perché lo si che succederà un giorno mi ferirà perché è la sua arma di difesa preferita, ferire le persone così che loro se ne vadano e ormai lho capito,mi ha allontanata fin troppe volte cercando di allontanarmi da lui.
Ma per me lui è quasi come una calamita e io non ho intenzione di lasciarlo più andare e non mi interessa se mi infrangeró perché l'avrò fatto per la giusta causa, e forse quando sarò infranta senza alcuna possibilità lui arriverà da me e mi aiuterà a ricomporre i pezzi di questo stupido ma stupendo casino che io e lui abbiamo combinato assieme proprio come due stupidi pezzi del pazzle che non sanno ancora di combaciare . 

nel modo in cui brillano le stelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora