Capitolo 58

34 3 0
                                    

La ho accompagnata a casa sua e adesso seduto su quel muretto pieno di scritte non riesco a smettere di pensare a lei e alla sua proposta, cazzo sono tentato nel farlo ma la verità è che ho detto un mucchio di cazzate, non me ne frega niente delle altre ragazze, voglio lei ma non posso farlo, non posso perché la distruggerei e mi costa ammetterlo ma ci tengo, per una volta nella mia vita io tengo veramente a qualcuno.
C'è stato un periodo in cui volevo farla finita e non ne potevo più, quel periodo è durato fino a quando ho incontrato lei e ho iniziato a conoscerla, lei che è sempre buona con tutti, ogni cazzo di volta che io la guardo in lei non vedo altro che purezza e non vedo l'ora di sentire le sue labbra a contatto con le mie perché è come se la sua purezza si mischiasse insieme alla mia rabbia e alla mia cattiveria, come se la sua purezza venga risucchiata da me, e non lasciasse più niente in lei, baciandola è come se un pó di sé stessa la donasse a me, me la cedesse perché sono un caso disperato e lei i casi disperati non vede l'ora di salvarli.
Stanotte, su quella ruota panoramica non pensavo a altro, a nessuno se non a lei, disolito ho sempre avuto la mente inondata di pensieri che non si fermano mai, piena di preoccupazioni e stanotte nonostante ne avessi molti ho pensato solo a lei, ai suoi morbidi capelli neri, ai suoi occhi che fissano le stelle come se fossero la sua ragione di vita, come se guardare le stelle in quel momento fosse la sua priorità e nient'altro.
Mi alzo da quel muretto e mi dirigo verso l'orfanatrofio dove quella piccola e innocente bambina mi aspetta, in certi versi le assomiglia, è proprio come lei solare e sempre sorridente, per il resto non le assomiglia perché Charlotte ha i capelli biondi e lunghi accompagnati da due occhi marroni, mentre la ragazzina ha i capelli neri come il carbone e i suoi occhi non potranno mai essere paragonati a quelli di qualcun'altro perché cazzo in quegli occhi mi ci perdo, rimarrei a guardarli per ore, a guardare lei per ore.
La tutrice dell'orfanatrofio mi da la bambina in braccio che mi sorride appena mi vede, salutiamo la tutrice e andiamo verso casa sua "la ragazza di stanotte è la tua principessa?" "no char, non lo è" "è molto bella" "si lo è" "e perché non è la tua principessa?" "perché lei è una principessa ma io non sono un principe" "perché non lo sei? potresti diventarlo" "ho un'altra principessa nel mio cuore" "ah si? e chi è?" "tu" gli faccio il solletico e lei incomincia a ridere "io ti do il permesso di diventare il principe di lei" "si chiama Micol" arriccia il naso "mi piace " "non sei tu che deve decidere" "e chi deve farlo" "la principessa" sbuffa e incrocia le braccia "io voglio tanto che tu diventi il suo principe" "magari un giorno" lei sorride e io busso alla porta, mi apre sua madre che di prima mattina è già fatta, vorrei chiamare gli assistenti sociali, ma so come ci si sente a essere sballottati ingiro da loro e andare in affido e ho deciso che nessuno deve passare quello, quindi non ho mai chiamato gli assistenti sociali e questa bimba rimane a casa sua, non è un posto sicuro per una bambina ma non posso fare altro.
quando lei mi saluta cerco nel vicolo una macchina e quando ne trovo una rompo il finestrino e entro facendola partire poco dopo, devo andare da white, sono in ritardo ma Daniel mi sta coprendo e io arrivo subito dopo nel suo ufficio, sta spiegando qualcosa a Daniel che però non sembra contento "che succede" "rapina alla banca" "qualè il problema?" "il problema è che non abbiamo mai rapinato una banca" "Andrew lha fatto e voi due avete bisogno di tutto questo, perciò rapinate questa banca o io chiamo la polizia e sapete che i miei contatti vi sbattono dentro in poco tempo" che figlio di puttana, Daniel sospira "aveva detto che ci sarebbe Andato piano, ho una famiglia e non posso permettermi guai" "dovevi pensarci prima" "quando?" "stanotte" annuisco e prendo Daniel per un braccio uscendo da questa merda di ufficio "chiamo dei vecchi amici, lo faccio con loro tu per questa notte non ti fai vedere" lui mi guarda "sei per caso rincoglionito? la polizia arriva a pochi minuti di distanza non c'è la farai mai a rapinare una banca del genere, è piena di allarmi e telecamere" "devi solo stare nascosto appena finisco il colpo ti chiamo, se vedi che è il numero della polizia vuol dire che sono in prigione se invece vedi il mio probabilmente sono riuscito a prendere i soldi" "sei un coglione" "dove andrai? a casa nostra non ti conviene sai che gli uomini di white ci tengono d'occhio" "maggie" annuisco "arrivo lì con i soldi e andiamo insieme da white" annuisce "è un piano di merda" "abbiamo sempre avuto piani di merda" "per un pó hanno funzionato ma questo è il peggior piano della tua cazzo di vita" "basta che stai calmo fumati una canna o qualcosa del genere" "come ti pare ma se ti beccano io non pago la cauzione" sorrido e salgo sull'auto di prima "di chi è questa?" "non lo so, era nel vialetto qua dietro" ride e alza il volume della radio al massimo.
Entrando in quella banca mi gioco tutto, e sinceramente spero con tutto me stesso che non succedano cazzate. 
                                 *
Siamo arrivati a casa e mi sto studiando tutto su quella banca, ho chiamato delle persone in modo da non fare il colpo da solo.
A quanto pare questa banca ha subito numerevoli furti e per questo hanno rinforzato la sicurezza, questo rende più difficile entrarci ma non impossibile, dovrà essere un colpo pulito e veloce senza così farsi riconoscere da qualcuno.
Se mi prendono e finisco dentro sarà un regalo per le feste di natale,l'unico problema è che i soldi  per la  cauzione  non appaiono magicamente sotto l'albero di natale.
Daniel è preoccupato per questo colpo, non voglio che lui faccia parte di questa rapina perché ha troppo da perdere, suo fratello e sua madre, per non farlo preoccupare lho mandato da maggie dove ci saranno tutti e spero che gli tirino su il morale prima che io torni, so perfettamente che se io finissi dentro lui si sentirebbe in colpa per tutta la vita e non se lo perdonerebbe mai, farebbe dei gran casini e io non sarei lì a risolverli quindi finirebbe dentro insieme a me, spero che tutto questo non succeda perché cazzo ne I miei amici né mia sorella sopporterebbero altro tempo senza di me, perché sanno tutti che infondo io dovrò tornarci tra meno di un anno, e cazzo non ne ho voglia ma devo farlo, a meno ché le cose non vadano come spero, non sono mai stato positivo, non è una cosa che fa parte di me, sono sempre stato una persona negativa e che pensava al peggio perciò non credo che io proprio oggi riuscirò a essere positivo.
Bussano alla porta "chi è?" "am" "aspetta un attimo am" prendo i fogli e li nascondo nella scrivania per poi aprire la porta.
Mia sorella entra e non ha una faccia contenta come suo solito, si siede sul letto e mi guarda "che cazzo succede" "domani sera I genitori di Liam mi hanno invitata a cena" "e quindi? li conosci già" "no, loro conoscono te non me" "I suoi genitori mi conoscono in modo positivo" "e se non gli piacessi?" "non devi piacere a loro ma a suo figlio" "beh si ma loro sono i genitori" "non capisco perché ti preoccupi tanto" " sua mamma ci ha trovato stamattina, ha aperto la camera di Liam e ci ha trovati mezzi nudi nel suo letto" vorrei ridere ma la sua faccia preoccupata mi fa fermare "tranquillizzati, se vedono suo figlio felice lo saranno anche loro e poi sono delle brave persone non preoccuparti" sospira e annuisce "mamma oggi era incazzata, continuava a ripetere che voleva che tu ci fossi a natale" "mamma deve smetterla" sospira "non posso venire ho un impegno, riuscirete a passare un'altro natale senza di me" Am sbuffa e si sdraia sul letto "perché il sacco da boxe?" "è un regalo di Mag, tu oltre al fatto che sei in ansia per Liam hai altro da chiedere? perché devo studiare" "tu che studi? aspetta che rido" "fanculo" "tra poco torno a casa devo fare l'albero, dovreste farlo anche tu e Daniel, questa casa è una merda"  "non lo faremo, Daniel starà a casa sua per natale e io devo lavorare quindi niente addobbi" sbuffa "che merda" "non rompere" "adesso vado, buono studio fratellone" mi da un bacio sulla guancia e corre via mentre io cerco di studiare, il ché risulta difficile per colpa di Daniel e quella ragazza che si è portato qua.

nel modo in cui brillano le stelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora