Cap 97
"Drew" "mh" "dormi?" "se dormivo ora non lo faccio più" ride.
La sua risata mi piace.
"Ho fame" la avvicino a me, ho ancora gli occhi chiusi perché so bene che se li aprissi tornerei ala normalità, e io non voglio tornarci.
"Dormito bene?" "mai stata meglio" " avrei un'idea del perché" "ti sei alzato con il piede giusto?" "direi di sì" sussurro e affondo la testa nell'incavo del suo collo.
"Che ore sono?" "non mi importa" lei si gira e mi guarda.
"Vuoi tornare a casa?" "no" lei sorride.
"Mi piace quando siamo solo io e te" "a me piace stare in un letto insieme" scoppia a ridere "non dire che non ti piace perché tanto non ti crederebbe nessuno" "si beh -" "non ti lascio finire quella frase perché può essere compromette te per te ragazzina" "lo useresti contro di me?" "non credo" si appoggia al mio petto e mi guarda.
Poi abbassa lo sguardo su i miei tatuaggi e ricalca con la mano.
Mi piace tutto questo è come una parte di mondo ritagliata esclusivamente per me e per lei,non c'è spazio per nessun'altro.
"Questo è il più bello" le accarezzo i capelli mentre lei appoggia la mano sul mio addome.
"Non credevo di riuscire a vedere questa parte di te" "che parte?" "quella calma" "la realtà è che non sono calmo do solo farlo credere" "quindi cosa provi ora?" "non lo so, è strano per me non sono bravo a classificare i miei sentimenti" "non importa, ammetto che probabilmente nessuno sa farlo quando ha paura" "non ho paura, sono solo perso" "in che senso?" "so di stare bene qua con te ma non so dirti quello che provo, non mi sento di dare un nome a tutto questo perché ogni cosa a cui mi affeziono poi la perdo" "non mi perderai" "non so nemmeno se questa cosa è dettata dal fatto che poche ore fa hai avuto l'orgasmo più bello della tua vita o solo per pietà" arrossisce.
"Non vergognarti sto scherzando" "devo ancora abituarmi" "non credo che riuscirai a farlo" lei si alza e mi guarda.
"Cambierà qualcosa usciti da qua?io voglio restare così per sempre e ammetto di avere paura che torni tutto come prima" sospiro mentre lei si siede a cavalcioni su di me.
"Non voglio cambi, voglio questo tra noi ma sono pieno di casini in questo momento e se qualcuno scopre che noi abbiamo questo probabilmente tu saresti nella merda e io non lo voglio" "quindi?" "quindi dobbiamo solo rimanere discreti" le accarezzo le cosce "discreti non credo sia un'aggettivo che ci descriva" "puoi dirlo alle tue amiche ma evita di parlarne con persone al di fuori, ti sta bene?" sorride "il fatto di rimanere nella nostra bolla mi andrà sempre bene" "piace anche a me la bolla" annuisco.
"Ma hi un'ultima domanda" "non ti abituare a farne troppe sono sempre io" "credi di non voler dare un nome a noi?" "credo di voler restare così ma se ci tieni tanto ti rispondo che siamo io e te, Drew e mic e basta" lei mi sorride e io rimarrei in quella posizione con le mani sui suoi fianchi a vita.
Non avrei mai pensato di parlare con una ragazza dopo aver affondato la testa fra le sue gambe.
Non avrei mai nemmeno pensato che dormendo accanto a lei non ho nemmeno pensato agli incubi che potenzialmente potevo avere.
Sono stato bene, tranquillo e senza pensieri.
E non mi sentivo così da tanto tempo, è come se tutto si fosse dissolto e io non ci avessi pensato me ne sono fregato di mia madre e di tutta la merda che disolito ho in testa.
Perché sto bene così, io e lei.
Senza pensare e senza problemi solo noi.
"Andrew" "Micol" "il tuo telefono" "ignoralo" annuisce.
Le accarezzo la schiena nuda e una serie di brividi si formano sulla sua pelle.
Mi piace l'effetto che gli faccio.
"Drew" "mh" "non viene nessuno qua vero?" "no" "sicuro? perché -" "stai tranquilla, non viene nessuno" "ok" continuo accarezzare la sua schiena e lei sorride.
"Drew" "mh" "mi sento bene così ma ho paura che uscendo da questo letto cambierà tutto" "non succederà, non puoi aspettarti che io non sia più uno stronzo ma se ti fa sentire meglio allora non usciremo mai da questo letto" sospira.
"No, non lo pretendo mi piace come sei non voglio che cambi" mi chiederei che cosa ci trovi di bello in me ma sono troppo preso dalla sua schiena per poter pensare a altro.
"Sai ho sempre creduto che non sarei mai riuscita a lasciarmi andare fino a tal punto" "intendi spogliarti davanti a qualcuno?" annuisce.
"Non hai bisogno di vergognarti, sei bellissima" avvolge la sua mano intorno a me.
"Io non credevo di riuscire a sopportare il contatto fisico, oltre al sesso non l'ho mai amato" "perché no?" alzo le spalle, so di non essere pronto per parlarne.
"È una sorta di trauma ma questo lo pensava solo la sfigata della mia psicologa" sospiro pesantemente e la guardo.
"Penso tu sia la prima persona che ha avuto così tanto contatto fisico con me dopo anni e se ora non stessi bene probabilmente sarei impazzito ma ho smesso di pensare e ora sono qua e tu sei sdraiata su di me" "possiamo non sottolineare la cosa?" "si invece fanculo tutto sono riuscito a non fare di matto quando qualcuno mi toccava" e non so se è perché lei è una ragazza o perché è solo lei ma sono tranquillo sotto il suo tocco e con nessun'altra mi è mai capitato.
Mi sono sempre agitato e mi sono sempre immaginato le sue mani, non importava se si trattava di una ragazza non riuscivo ad avere il minimo contatto fisico che mi spaventavo.
Non avevo il controllo e forse nemmeno ora lo ho ma con lei mi sento troppo bene per iniziare a farmi paranoie o brutti pensieri.
"Sono felice allora" "per cosa?" "che grazie a me hai superato una tua paura" "non credo di averla superata, non penso che lo farò mai ma tu sei riuscita a farmi andare oltre a questo e non penso che con gli altri sia la stessa cosa stiamo zitti per minuti senza parlare ma la verità è che non abbiamo bisogno di farlo.
Io continuo a accarezzarle la schiena. "dovremmo alzarci" "perché dovremmo?" "perché altrimenti restiamo qua dm tutto il giorno" "il che non sarebbe un male"
"no, ma tu e io dobbiamo studiare" "davvero vuoi studiare e rinunciare a stare a letto tutto il giorno?" "mh, direi di sì" fa per alzarsi ma la prendo per la vita e la trascino a letto.
"Mi terrai qua per sempre?" "solo fino a quando non ti convinceró a restare tutto il tempo qua" "non credo proprio che tu ci riuscirai" "ma davvero?" mi metto sopra di lei e appoggio le braccia al lati del suo corpo.
"Vuoi replicare quello che è successo stanotte?" "drew-" "perché non ho alcun problema" si mette a ridere mentre io la guardo dall'alto.
"Che vuoi fare? scommetto che se replichiamo non ti sposti più" "non scommetto un bel niente con te" "fai bene perché vinco sempre" "presuntuoso" "perfettina" appoggio la testa sul suo ventre e chiudo gli occhi quando inizia a accarezzarmi i capelli.
"Vuoi ancora studiare?" "non cambierò mai idea, e non ho mai detto che per studiare noi non possiamo stare in questa posizione" alzo la testa e la guardo.
"Questo modo di studiare mi piace dovremmo usarlo sempre" "non fare il cretino" sorrido.
"Potrebbe persino iniziare a interessarmi la filosofia raccontata da te mentre sei nuda" "tu potresti iniziare a farmi piacere matematica" "mi sembra quasi impossibile, probabilmente verresti distratta da me e non ti concentrersti" "oltre a essere presuntuoso sei anche egocentrico, cosa faccio qua con te?" "non lo so dimmelo tu" "potresti avere dei lati positivi" sorride.
"Probabilmente li vedi solo tu" "non è affatto così" "come vuoi" mi appoggio sulle braccia e la guardo "credi di riuscire a sopportarmi?" "ne sono più che sicura, non sei un disastro sto bene in tua compagnia" rido quando non so da dove mi passa una caramella e se la avvolge attorno al dito.
"Mi stai meno simpatico perché rubi le mie caramelle" "dovresti abituarti" "mh, sono molto gelosa di loro " "ah si?" annuisce e io gli do un morso.
Lei sorride ma fa la finta offesa.
"Non ti riesce affatto bene fare l'offesa" "sono realmente offesa" "come posso farmi perdonare?" "non puoi" "no? rimarrai offesa con me a vita?" annuisce.
"Nemmeno se faccio così?" le bacio il ventre "questo si chiama barare" "ho sempre amato barare" "non si fa" "è che saresti tu per dirlo?" "mh non saprei, in questo momento sto perdendo la concentrazione" sorride e si arrende a questo discorso insensato.
"Chissà perché"
Mi sdraio difianco a lei e mi accendo una sigaretta.
"Facciamo un gioco?" "che gioco è?" "tu mi racconti qualcosa di te" "non è un gioco è un'interrogatorio" lei mi guarda.
"ok" sospiro e penso a qualcosa posso raccontare "il mio primo tatuaggio l'ho fatto a sedici anni, mia madre si è incazzata quando lo ha visto ma poi non gli è più interessato e io ho continuato a farne" "perché hai cominciato?" "volevo ricordare parte di quello che era successo, parte del mio dolore" "perché vuoi ricordare qualcosa di brutto?" "perché mi ha cambiato e ho sempre pensato che se io la disegnavo sulla mia pelle sarebbe rimasto lì e non nella mia mente" "è servito?" "no, ma non mi pento di averli fatti è come se mi aiutassero a andare avanti anche se non ci riesco" non so se ha capito quello che intendevo ma non importa.
"quale è stato il primo?" indico la rosa difianco alla s.
"Non sono pronto a raccontarti tutto, e non so se lo sarò mai ma -" "hai tutto il tempo del mondo non ho intenzione di andarmene" sorride.
Ed io vorrei poter riuscire a ricambiarlo perché credo che il suo sia il sorriso più bello che io abbia mai visto.
"Sono belli i tatuaggi, mi sono sempre chiesta se li hai fatti tu i disegni" alzo le spalle "solo alcuni" "quali?" "la rosa, lo scorpione e questo" mi sorride come se fosse stupendo il fatto che io lo avessi fatto.
"Il filo spinato è inquietante" "puoi interpretarlo in due modi, può essere filo spinato o un rovo di spine" lei mi guarda.
"Preferisco pensare sia un rovo di spine, così si collega alla rosa" "anche io lo penso, l'ho interpretato come se fosse il continuo di quello che pensavo fosse passato" "è il continuo di cosa ?" "è il continuo della storia" mi appoggio a lei e chiudo gli occhi.
Penso che quel poco che le ho raccontato le basta, o almeno lo spero perché anche se io ci provo so di non riuscire a parlare di quella storia e il fatto che lei non mi forzi a farlo mi fa stare più tranquillo.
Mi fa capire che resterà nonostante tutta la merda che mi circonda.
Raccontarle in modo sintetico i miei tatuaggi è stato un piccolo passo per me che sembra inesistente per gli altri ma che per me non lo è, apprezzo il fatto che lei sappia aspettare.
Che lei riesca a capirmi anche senza dire niente.
"Hai ancora fame?" annuisce "questo significa che dobbiamo alzarci" "sei la persona più prigra che io conosca" "restare in un letto con te nuda è più invitante che uscire fuori" lei alza gli occhi al cielo e cerca I suoi vestiti.
"Dobbiamo mangiare qualcosa" mi volto nel letto e lei sorride.
"Alzati drew" "non vestirti" sbuffo.
Lei non mi ascolta e si veste.
Sbuffo e metto un cuscino sopra alla faccia.
"Pensi di scomparire con un cuscino?" "ci sto riuscendo?" "no" levo il cuscino e la guardo male mentre lei ride.
Sbuffo e inizio a vestirmi anche io.
"Dove vuoi andare a mangiare?" "non lo so" lei prende la borsa e si sistema i capelli.
Prendo in mano il telefono e controllo le infinite chiamate di mia nonna.
Non voglio rovinarmi la giornata per mia madre.
La richiamo "bisogno?" "dio Andrew non avevo capito restassi via tutta la notte io non sapevo cosa fare e-" "successo qualcosa?" "no" "okay allora tornatene a casa non ha bisogno di niente" "ma dove sei stato?" "ho avuto cose più importanti da fare" guardo la ragazzina che cerca qualcosa nella sua borsa"okay ma-" "non è successo nulla e io posso continuare la mia giornata senza di lei, ciao" riattacco e infilo la giacca.
Poi la guardo "Tutto bene?" "si, solo volevo accertarmi che andasse tutto bene" annuisce e mi sorride.
"Ci sei?" "ci sono" prende le sue cose e usciamo da questa casetta nonostante io avrei voluto rimanere lì per sempre.
"Colazione o pranzo?" "colazione" risponde ovvia e io riderei per la sua espressione come se non credesse davvero che io volessi andare a pranzo.Scendiamo davanti quella che credo sia diventata la sua pasticceria preferita e appena entriamo ne ho la conferma.
I suoi cocchi si illuminano e lei prende a salutare il cassiere che sembra abbia solo voglia di andare in pensione.
Ma quando anche lui la vede le sorride e la sua voglia di andarsene da qua sparisce, lo capisco sorriderei anche io ai suoi occhi sinceri se solo io ci riuscissi.
Ordiniamo i soliti pasticcini con una cioccolata calda e un caffè.
Andiamo a sederci al solito tavolo e lei appoggia il suo viso sulle sue mani mentre mi guarda.
"che c'è?" "hai la faccia di uno rilassato" annuisco "ho dormito bene" "abbiamo dormito solo due ore" "mi sono bastate" lei annuisce.
"Tu, dormito bene?" "si, molto" "modestamente credo che tutti dormirebbero bene con me" "sei davvero molto modesto" ride.
"Te lo hanno mai detto che ridi delle tue stesse battute?" annuisce "lo so, ma sono troppo divertenti per non ridere" "sarei io il modesto?" "si" risponde convinta.
Prendo il mio caffè e lo bevo.
"Non ci metti lo zucchero?" "no, fa schifo il caffè con lo zucchero" faccio una smorfia.
"Ma è amaro senza" "è più buono" lei aggrotta le sopracciglia "sei l'unica persona che conosco che lo prende così" "e allora conosci solo una persona che ha il senso del gusto" scoppia a ridere e io ghigno quando la guardo.
Prendi il pasticcino alla crema e lo mangio mentre lei beve quella cioccolata calda.
Mi sporgo sul tavolo e gli faccio cenno di avvicinarsi a me, lei lo fa e io la bacio.
"Sai di caffè" "tu di cioccolata" mi guardo intorno.
Siamo solo noi che stiamo facendo colazione a quest'ora e la cosa mi piace, il resto delle persone sono ordinarie noi siamo tutte il contrario.
E la cosa mi piace, restare fuori dagli schemi lho sempre amato.
"Cosa vuoi fare dopo?" "dovresti studiare" "se intendi farlo con te nuda sul mio letto direi che mi sta bene" alza gli occhi al cielo.
"Io intendevo studiare davvero" "infatti anche io" lei sorride.
Non so se ha capito che lo penso davvero.
"Ok d'accordo ma chiudi la porta" ghigno.
"Per me possiamo anche andarcene" lei ride e lascio il conto sul tavolo.
Non abbiamo nemmeno finito di mangiare ma in questo momento non ci interessa.
Ci stiamo solo godendo la nostra età ed è una cosa che non ho mai fatto.
Non mi sono mai goduto davvero la mia età, ho sempre avuto troppi problemi per rilassarmi e divertirmi sul serio.
Mi fermo davanti casa di Christopher e anche se la odio sono costretto a stare qua.
"Andrew? sei tornato, dio ma dove sei stato" lo guardo con indifferenza "non ti interessa" salgo le scale con lei al mio fianco e me ne frego di Christopher che mi urla di smetterla di tornare quando mi pare.
Non voglio farmi rovinare la giornata da lui.
Ma io non lo ascolto e bacio la ragazza difronte a me.
"Hai qualche libro?" "non lo so guarda ingiro" io chiudo a chiave la stanza e mi tolgo la maglia sdraiandomi sul letto.
La osservo che si guarda intorno.
Apre il cassetto della scrivania e tira fuori la cartellina.
Lei la guarda ma poi la poggia e torna a cercare qualcosa con cui studiare.
"Dio drew non hai niente" "controlla lì" rispondo e alzo le spalle.
lei apre quel mobiletto.
Si volta e arrossisce "decisamente non ci sono libri" "ok, allora non studiamo è semplice" sbuffa e mi guarda.
"Non così in fretta" prende in mano la sua borsa e tira fuori un libro.
"Davvero te ne porti uno ingiro?"annuisce ovvia come se lei non fosse l'unica persona sulla terra a farlo e in realtà quello strano sono io.
Ma forse è così.
"Non lo leggerò" "lo faccio io" mi sorride e si spoglia rimanendo in intimo.
Non so esattamente perché lo facciamo, ma mi piace.
Si appoggia al mio petto.
Si sposta e mi lascia poggiare la testa sul suo ventre.
"Che libro è?" "un classico è impossibile che non lo conosci" la guardo "cime tempestose" "mh, ho presente ma non mi piacciono i classici sono più belli i libri che nessuno conosce" lei mi guarda e annuisce.
"Lho sempre pensato anche io ma è sempre un libro e se piace a tutti un motivo ci sarà" sospiro e la ascolto leggere mentre io chiudo gli occhi e mi rilasso.
La sua voce mi calma e mentre continua a toccarmi i capelli non posso fare altro che rilassarmi e smettere di pensare a qualsiasi cosa.
Ai problemi, a mia madre e al fatto che probabilmente sua zia in questo momento sarà preoccupata perché nessuno dei sue ha pensato di avvisarla.
Ma non mi importa di altro se non di lei.
Del suo respiro regolare e della sua voce che legge.
Non mi interessa realmente il libro, e forse non è stata una buona idea studiare con lei in intimo perché cazzo l'unica cosa a cui penso è quella e non riuscirei mai a concentrarmi così.
No mi correggo non riuscirei mai a concentrarmi in ogni caso con lei davanti.
Probabilmente lo sapevo, ma non perderei mai l'occasione di stare in questa posizione per ore.
Non abbiamo il reale bisogno di qualcosa solo di stare in questa posizione insieme.
Non ho mai amato il contatto fisico ma lei mi fa scordare la mia ansia e il mio perenne avercela con il mondo intero.
In questo momento vorrei solo mandare tutto a puttane costruire un'isola e vivere la sopra per sempre.
Senza bisogno di altro.
Rimaniamo così per un'altra ora, o almeno lo credo perché la sua voce si fa lontana e io mi addormento nella posizione più bella del mondo.
Quella in cui io e lei siamo vicini e non ho la paura di essere toccato, accarezzato e abbracciato da lei.
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nel modo in cui brillano le stelle
ChickLitCi si sofferma sempre a pensare al futuro, al domani e a cosa accadrà. A pensare a quando e a come conosceremo l'anima gemella. Cosa sarà di noi fra anni, mesi, giorni. Ci soffermiamo talmente tanto su tutto questo che non pensiamo al momento che...