Capitolo 67

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"Questi cosi hai intenzione di metterli in camera?"
"certo" guardo quei festoni colorati con orrore mentre andiamo a pagare alla cassa tutto quello che mag ha comprato.
Arriviamo a casa sua e lei corre subito in camera "Mi aiuti a appenderli? sei alto ci arrivi" sbuffo e annuisco, mi passa lo scotch e I festoni per poi arrotolarli per la sua camera, appena finiamo saltella da tutte le parti "questi così fanno schifo" "non è vero sono stupendi, sai credo che lo terrò tutto l'anno" "anche dopo natale? " "si" "come ti pare" "non sono stupendi?" "no" lei sbuffa e chiama sua madre "ti piace?" "è molto bello tesoro" "Drew dice di no" "non ascoltare drew la sua parola preferita è no" mi alzo dal letto "resti a mangiare?" io annuisco e mentre aspetto che la madre di Mag faccia da mangiare io sto con lei a giocare ai videogiochi.
"Che buono mamma" lei sorride io annuisco e finisco di mangiare subito dopo.
Resto a casa di Mag fino a sera quando mi rendo conto dell'ora esco e suono al campanello difianco "si?" "cerco una certa Micol, vive qua per caso?" "non so di chi stai parlando avrà sbagliato indirizzo" "che peccato e io che avevo una sorpresa, vorrà dire che non scoprirà mai cos'è" lei aggrotta le sopracciglia e incrocia le braccia come una bambina, rido per la sua espressione buffa "mi arrendo, dai dimmi che sorpresa è?" "se te lo dico il gusto di vedere la tua faccia concentrata non c'è" sbuffa ma mi saluta e subito dopo sale in moto.
Parcheggio al luna park, lei si guarda intorno, lo so che gli piace questo posto "stai ferma a guardarti intorno o mi segui?" sorride e mi afferra la mano, si siede sulla giostra e io la accendo, fa una faccia sorpresa  "è bellissimo" urla mette le braccia all'indietro, la tengo per il bacino e lei ride, non una risata sforzata una di quelle risate genuine e contagiose.
Quando la giostra si ferma i suoi capelli sono tutti scompigliati ma lei ha un enorme sorriso sulla faccia.
"Come hai fatto a farla partire?" "segreto del mestiere" sorride, gli metto a posto i capelli e lei appoggia il suo viso sulla mia mano "i tuoi anelli sono freddi" sorride "mi piace tanto questo posto" "lo so" "credo sia diventato il mio posto preferito di Los Angeles" "solo perché ci sei venuta con me e te l'ho fatto conoscere io" "che stupido" ride, mi metto una mano sul petto e con fare drammatico imito quel coglione di Rick "oh non mi aspettavo questo da una come te, sono molto deluso" alza gli occhi al cielo "lui non fa così e poi è mio amico non imitarlo" alzo le mani in segno di resa "vuoi fare un'altro giro?" lei annuisce emozionata e io faccio riparare la giostra, passiamo le ore là sopra fino alle tre del mattino quando la riporto a casa sua e lei mi saluta, questa volta però mi dà un bacio sulla guancia e mi sorride e cazzo il suo sorriso mi manda fuori di testa.
                                 *
Il giorno dopo la mia voglia di vederla aumenta, ogni istante che passo con lei mi calmo e non so spiegarmelo ma succede, la mia tranquillità oggi è messa a dura prova, ho provato a tranquillizzarmi con il sacco da boxe e con il basket ma nessuno dei due ha funzionato, mi sono fumato troppe sigarette nel giro di tre ore e finalmente sono arrivato alla conclusione che l'unico modo per calmarmi era di vederla, non so se la disturbo e sinceramente l'idea prima non mia aveva sfiorato ma ora appoggiato alla moto ho un inspiegabile voglia di entrare in camera sua e baciarla perché le sue labbra a contatto con le mie fanno impazzire i miei battiti ma mi fanno anche calmare,è tutto così incoerente da darmi quasi fastidio,sono come ipnotizzato da quelle labbra come se niente mi importasse più e come se loro fossero l'unico motivo per cui io mi calmo e non perdo la ragione, ma la verità è che la ragione la perdo ogni volta che la vedo e che il motivo per cui mi calmo è lei e i suoi modi gentili non le sue labbra che si muovono sulle mie ma lei vicino a me.
Suono il campanello e mi apre sua zia che mi sorride "non ti aspettavamo" "infatti non ho avvisato" lei alza gli occhi al cielo e indica il piano di sopra, annuisco e salgo le scale di corsa, cammino per il corridoio e noto grace che parla al telefono, non l'ho vista spesso in questo periodo e sinceramente non mi interessa non mi va a genio ma me ne sto zitto perché rimane la sorella di Micol, la sento parlare e credo sia al telefono, la porta è socchiusa e io mi appoggio allo stipite mentre la osservo, si muove per camera sua mentre ha in mano il telefono credo sia in videochiamata "quindi stasera sei libera?" "ho degli impegni" "e quali sarebbero i tuoi impegni? Jones?" lei lo guarda perplesso e io cpntraggo la mascella "non devo uscire con drew ma ho degli impegni" "non puoi spostarli?" "non voglio spostare i miei impegni" "pensavo che potremmo andare a quel bar in spiaggia" "ti ho già detto che non posso mi dispiace, facciamo un'altra volta?" apro la porta mentre resto appoggiato allo stipite, lei si volta e mi guarda confusa, io ghigno e mi avvicino a lei, prendo il telefono dalle sue mani "oh guarda nello schermo c'è la faccia di un illuso, la vedi anche tu?" Micol mi guarda male ma non ci faccio caso e continuo "ho scoperto che l'illuso ha un nome si chiama Rick il coglione" "wow Jones ora ti sei messo a spiare Micol?" "sei  talmente disperato da insistere anche quando una ragazza dice no" non risponde e io continuo, una risata forzata invade la stanza "che c'è Rick per caso ho centrato il punto? povero ci sei rimasto male sono dispiaciuto un bel vai a farti fottere può sicuramente risolvere la situazione" metto giù e appoggio il telefono sul letto "sei stato cattivo" "desolato, ho già chiesto scusa" "che fai qua Andrew" alzo le spalle "quello è un coglione e non ha nemmeno le palle di venire a dirmi in faccia le cose ma ne parla con te" "non meritava di essere trattato in quel modo" "ah no? cosa dovevo fare regalargli dei cioccolatini e ringraziarlo?" "non credo che abbia fatto qualcosa per meritarsi quelle parole" "non abbiamo lo stesso pensiero" si siede sul letto e dopo essere stati in silenzio per un pó mi guarda "la smetterai un giorno?" "di fare cosa?" "le tue mani" "non è niente" sospira "non mentirmi" alzo le spalle "che impegni hai stasera?" "tanti" ghigno "non mentirmi" "non ne ho ma non avevo voglia di andare con lui" "dev'essere proprio una noia se tu non hai voglia di uscire con lui" "sono solo stanca" "se sei stanca in questo caso dovrei andarmene non vorrei proprio disturbare" mette il broncio e si sdraia sul letto "non ho niente da fare qua mi annoio" "è un modo per dirmi di restare?" lei annuisce e arrossisce quando si rende conto di averlo fatto, sono arrivato qua con il bisogno di calmarmi e ora non sto nemmeno più pensando al perché io fossi incazzato mentre l'unico mio pensiero in questo momento è a quanto può essere bella mentre arrossisce.
Continuo a ripetere che devo smetterla e che non avrei dovuto chiedergli scusa perché è vero che si merita di meglio ma io non so resistere senza lei attorno e pensare a lei come un'amica perché non potremmo mai esserlo e dicendo così l'unica cosa che faremo è mentire a noi stessi.
Sono un casino e lei è quella che prova a riordinare il caos che c'è dentro di me e non so se ci sta riuscendo e anche solo il fatto che ci stia provando e che non molli la presa che non si lasci andare e mi molli a metà strada ma continua a trascinare me il caos più totale nella sua vita ordinata cercando di riordinarmi, e cazzo la cosa mi da fastidio da morire, non sopporto essere controllato e non sopporto avere attenzioni su di me ma  sono un fottuto casino e non capisco perché non riesco a fermare l'istinto di continuare a seguirla, lei pensa di aggiustarmi e di fare qualcosa alla mia anima andata a puttane tempo fa, non si può ricomporre un'anima quando è distrutta da tempo e lei ci può provare fin quando prima o poi capirà che è stato tutto inutile e che rimarrò sempre quel ragazzo pieno di caos intorno a sé.
"che stavi facendo prima che quel coglione ti chiamasse?" "stavo leggendo un libro" "me lo immaginavo" "vuoi leggerlo con me?" annuisco e mi sdraio accanto a lei che appoggia la testa sul mio petto e inizia a leggere quel libro, ma sinceramente non me ne frega un cazzo di quello che legge perché sono troppo impegnato a sentire il suo profumo e a guardare lei mentre legge quel libro come assorta in un mondo parallelo.
Passiamo così le seguenti ore fra i pianti disperati di Micol e i miei commenti ironici per tirarle sú il morale.
Sentiamo sua zia chiamarci e dirci che è pronta la Cena, infilo le scarpe e scendo le scale con Micol, saluto la zia e apro la porta di casa loro, Micol esce sul vialetto e mi sorride "non resti?" "no ma se ho tempo passo a trovarti dopo, ah no sei impegnata" lei alza gli occhi al cielo "ci vediamo dopo allora" annuisco e lei rientra in casa mentre io salgo in moto verso la palestra per un incontro.
Vorrei essere in qualsiasi posto tranne che qua, mi fa ricordare quanto io sia nella merda al momento ma a dire la verità tutto questo l'ho voluto io e fare a botte non è così male.
Il problema è che la mia mente è rimasta a ore prima in quella stanza con il suo profumo che mi invade le narici e la sua voce che risuona nella stanza, sono state ore di tranquillità e nella mia vita c'è ne sono sempre troppe poche.
E così con la testa da tutt'altra parte perdo l'incontro mentre sputo sul ring il sangue, mi ha massacrato ma non perché fosse bravo perché se avessi voluto e se fossi stato concentrato avrei vinto, ma i miei pensieri vanno ancora alla ragazzina con cui ho passato la giornata dai capelli mori e gli occhi chiari non penso al fatto che la mia faccia ora è piena di lividi ma solo a lei, unicamente a lei e al suo viso pulito e rilassato senza traccia di falsità ma pieno di purezza e gentilezza, perché lei è così gentile e pura e vedendola non faccio altro che pensare a quanto lei è la sua purezza siano uniche.

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