Capitolo 89

27 3 0
                                    


Mi siedo sul letto e mi tengo la testa fra le mani, mi sembra che da un momento all'altro possa esplodere e non sarebbe proprio un male se questo mettesse fine al fottuto casino che ho in testa.
Non riesco a rimanere lucido, cazzo forse perché non sono lucido? mi sono fumato una canna da solo e sono certo che ora Daniel pensi solo a questo.
Non lo biasimo affatto.
"Andrew" alzo lo sguardo, davanti a me Micol in tutti i suoi modi si siede affianco a me "perché mi chiami così?" "come dovrei chiamarti è il tuo nome" "chi mi chiama Andrew lo fa perché ha perso le speranze con me" lei scoppia a ridere e cristo non ho mai sentito una risata così bella, una di quelle che riempie il cuore.
Mi tirerei un pugno solo per le stronzate che sto dicendo.
"Come vuoi, drew stai bene?" "mai stato meglio" "non sembra proprio" "se qualcosa sembra non vuol dire sia la realtà" mi guarda confusa.
Micol è come un sogno, uno di quelli irraggiungibili che appena ti svegli la mattina vorresti non averlo fatto, vorresti tornare indietro a immaginare tutto nella tua testa, quel sogno così bello che vorresti rifarlo.
Appoggia una mano sulla mia schiena "sei calmo o comincerai a urlare contro anche a me?" "nella mia vita non sono mai stato calmo" sospira "magari puoi provare a esserlo per me" "non cambierei per te nemmeno se ti amassi, come non cambierei per nessuno" "perché dovresti amarmi?" "in universi paralleli magari ci sono altri me capaci di provare amore per qualcuno" mi sorride "non hai mai avuto un primo amore?" "no" "senza il primo amore nessuno pensa di essere in grado di amare" "tu lo hai avuto un primo amore?" "c'è l'ho" "certo, Rick" scuote la testa "no" la guardo confuso per un'attimo e poco dopo chiudo gli occhi.
"Il fatto è che non ci credo" "in cosa?" "nell'amore, se io ci credessi probabilmente sarei in grado di amare" "e perché non sei in grado di farlo?" "perché non ho mai avuto qualcuno che mi dimostrasse amore" lei mi guarda con quegli occhi, i suoi quelli che sanno far perdere la cognizione del tempo a chiunque li guardi, e ognuno si perderà lì dentro per ore.
"Credi di non sapere amare ma se non lo hai mai provato non puoi sapere cosa sia l'amore" "e tu come puoi sapere di amare con certezza" "puoi sapere di amare con certezza una persona quando la vedi stare male e provi il suo dolore, quando è felice e provi la sua felicità raddoppiata e quando stai male per lui o lei e non smetti di pensare che l'ameresti comunque anche se continuerà a farti male""quello non è amore, se quella persona ti ama non ti farebbe male" "è inevitabile farsi male a volte" "no, se tieni a quella persona è inevitabile fare di tutto per non ferirla o farla stare male, se lei o lui sta male per quella persona non può portare altro che dolore, non è amore" "hai detto di non sapere cosa fosse l'amore ma ne parli come se lo sapessi" "non lo so, non l'ho mai provato sulla mia pelle ma so la differenza fra un'amore che è ricambiato e uno che non lo è" "che differenza c'è?" "quando è ricambiato l'altro non ti farebbe mai del male volontariamente, quando non lo è rimane solo odio da una parte e amore dall'altra, a quel punto puoi solo andartene" "non è facile farlo, parli come se lo fosse" "non so se è facile o no, so che è la cosa migliore da fare soffrire per una persona che ti odia? che guadagno puoi mai avere?" mi sorride "tu non sei incapace di amare, hai solo bisogno di qualcuno che voglia insegnartelo" " io non voglio che mi si insegni niente, per me l'amore rimane sempre odio" scuote la testa "come puoi dire così? l'amore è una cosa bellissima, certe volte porta l'altra persona a sopravvivere" "certe volte" "devi contare quelle volte non l'altra percentuale" "devo? no non devo preferisco vivere per tutta la mia vita senza mai provare l'amore" "perché dici questo?" "perché ho conosciuto solo persone a cui  l'amore ha portato a distruggere sè stessi e quelli che avevano intorno" "è sbagliato, non puoi saperlo non eri tu nei loro panni" "ero lì  e sono stato trascinato in quel vortice di odio e distruzione senza mai essere stato capace di uscirne" "non capisco" "non c'è bisogno che tu capisca" si avvicina a me e mi prende la mano fra le sue dita.
Mi guarda e mi sorride "non importa se tu non sei riuscito a uscirne, puoi rimanere là e trovare in mezzo a quel vortice la tua persona" "la mia persona l'avevo già trovata è stata solo risucchiata piano infondo a quel vortice non è mai ritornata" vacilla per qualche minuto poi stringe la mia mano "non esiste una sola persona per te" "non voglio che esistano altre persone farebbero la stessa fine" "ognuno di noi è destinato a avere un futuro diverso, non è possibile fare la stessa fine" "tutto è possibile" "non quando si tratta di te" "lo prenderò come un insulto" "è un complimento" "se è così non l'ho capito" "non c'è bisogno che tu lo capisca" "ricicli le mie frasi Micol?" "non mi chiamare in quel modo" "non finirla" "stavo per dire che faceva strano detto da te" ride.
"Hai detto che non sei innamorata di Rick" "no, infatti" "se non lo sei di lui lo sei di un'altro" annuisce "non per fare il coglione saputello ma non credi sia meglio dirglielo?" "l'ho fatto, sa bene che nella mia vita c'è un'altra persona" "oltre a quel ridicolo mix di cereali che mangi la mattina chi altro c'è nel tuo cuore" lei continua a ridere "vuoi sapere un pó troppo" "se lui sa che c'è un'altro per quale motivo state assieme" "non lo so, credo di non saper lasciare nessuno"
"dovresti imparare a farlo, dovresti andare dalla persona che ami e dirglielo" "non è così facile" "cosa c'è di difficile?" "lui è difficile" "lo conosco?" "troppo bene" "chi cazzo è ragazzina?" ride "ti facevo intelligente" "lo sono, ma non ho nemmeno un indizio su di lui" alza le spalle "allora non lo saprai mai" mi avvicino a lei che sta continuando a ridere.
Unisco le sue labbra alle sue.
È confusa e all'inizio non ricambia, le arriccio una ciocca di capelli corti intorno al mio dito e quando mi stacco lei ha ancora gli occhi chiusi e io ho ancora la ciocca di capelli intorno al dito.
"Questo tipo dev'essere un coglione, nemmeno quando ti ho baciata si è fatto avanti" lei aggrotta le sopracciglia, poi scuote la testa "mi hai baciata per questo? per capire chi era?" "potrei anche averti baciata per sentire un'ultima volta il tuo sapore prima che qualcun'altro lo facesse" lei sorride mostrando i denti dritti.
"Perché ultima volta? lui non sa niente e noi possiamo continuare a baciarci fin quando ci pare" ghigno e mentre lei si siede sulle mie gambe e mette le mani dietro al mio collo io la bacio.
Mi toglie tutti i problemi dalla testa, mia sorella e la nostra discussione passa in secondo piano così come tutto il resto, c'è solo lei.
La blocco e faccio una smorfia disgustato poi mi inumidisco le labbra "che ti sei messa sulle labbra?" "un gloss" "sa di arancia" "lo so" "non mi piace" "perché?" "non mi fa sentire il tuo sapore, e poi macchia" lei ride "non macchia è solo appiccicoso" "non mi piace comunque" alza le spalle "vuoi continuare a parlare del lucidalabbra o vuoi baciarmi?" "preferisco la seconda" si butta fra le mie labbra ma sorride quando mi stacco ancora.
"Fa troppo schifo" si alza e prende un fazzoletto, si toglie quella merda di cosa dalle labbra e torna da me.
                                        *
"Credi di riuscire a battermi?" "non ci riesce nessuno non illuderti" sbuffo annoiato da maggie che continua a provare a battermi a carte.
Mia sorella se ne sta in un angolo a osservare impassibile, è ancora incazzata per la discussione e non capisco se lo è perché gli ho dato della bambina o per il resto.
Odio litigare con lei ma è diventato impossibile non farlo da anni.
Lei continua a sostenere sua madre e credo sia giusto così mentre io continuo solo a dargli i soldi per l'affitto e questo Amanda non lo sopporta.
Crede sia colpa mia perché non mi faccio avanti ma il punto è che sua madre non ha il minimo interesse di avere un rapporto civile con me e alla fine io ho rinunciato a avere qualsiasi tipo di rapporto con lei.
Amanda si è messa nei panni di sua madre e lo avrebbe fatto qualsiasi figlio, non la biasimo e non c'è lho con lei.
Ma lei si, mi odierebbe per questo se solo non avesse quel briciolo di consapevolezza che le fa capire che infondo sono suo fratello.
Ed è per questa ragione che finiamo a discutere ormai da anni, perché il non poter odiarmi porta a una discussione perenne.
Sbuffo, non mi guarda e incrocia le bacchette del cinese fra le dita.
Riderei per il suo comportamento se solo mi ricordassi come si facesse.
Ha ordinato cinese perché è incazzata e non si è nemmeno fermata a pensare.
"Cristo, drew come fai" "tu non ti ricordi le carte e io si" "fanculo ci rinuncio" Daniel prende i soldi di maggie, ha davvero scommesso? no, non mi sorprende in realtà.
Sono ormai le sette, abbiamo cenato qua tutti giocando a carte nonostante nessuno di noi fosse davvero interessato.
Ha proposto maggie di giocare per cercare di stemperare la tensione tra me e Amanda ma la cosa non ha funzionato perché non ci siamo rivolti la parola.
Percui nonostante poco dopo l'inizio del gioco ci siamo resi conto che fosse inutile abbiamo continuato.
"Devo tornare a casa" Amanda si alza e mi guarda "mi accompagni?" annuisco e prendo la giacca.
Andrei in moto ma sono con Amanda e se mi ha chiesto di accompagnarla è perché vuole parlare.
Lungo il tragitto alzo il volume della radio ma viene abbassato da lei poco dopo.
"Mi dispiace" mi volto per un'attimo prima di tornare con lo sguardo sulla strada.
"Mi dispiace drew, hai ragione mi sono comportata da bambina ma è solo perché ho paura di perderti" stringo il volante fra le mani "non mi perdi e mi sembra di avertelo dimostrato tante volte" "te ne sei andato per un'anno" "è diverso am, quella non era una mia scelta e non puoi paragonarlo " annuisce "se sparisco per un paio di giorni non vuol dire che io me ne vada per sempre" sospira "hai ragione" parcheggio difronte a quella che ora è casa sua.
"Vuoi entrare?" "non credo sia una buona idea" "ti prego" capisco solo dopo che vuole farmi entrare in un pezzo di realtà nuova per lei e che vuole che comprenda anche me, sospiro e entro con lei.
Appena entrati lei abbraccia carol e saluta la figlia che invece si sofferma su di me.
Non mi ricordo il nome cazzo, mi guarda e mi sorride spero che non abbia frainteso.
"Andrew è un piacere vederti, come stai?" guardo la donna difronte a me e intuisco  che probabilmente non sa che mi sono scopato la figlia.
"Normale" "che fai qua?" "ho accompagnato Amanda " mi sorride "hai fame?" "no, ho già cenato" "non è così non hai mangiato niente" "posso scaldarti un pó di pasta" "non c'è bisogno io devo andare" lei mi sorride ancora.
Non mi sono mai piaciute le persone che sorridono troppo, sembra che lo facciano perché lo devono fare, perché sono costretti.
Rientro in auto e torno nell'appartamento mio e di Daniel, dove ci sono anfora tutti.
Passiamo le seguenti ore davanti a giochi di società con qualche birra in mano, le serate tranquille non hanno mai fatto per me, forse perché ho sempre saputo che dopo quelle sarebbe sempre successo qualcosa.

nel modo in cui brillano le stelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora