Capitolo 63

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Pov Micol
Mi sveglio nel suo letto con il suo profumo che mi invade le narici, mi guardo attorno ma lui non c'è.
Decido di alzarmi, entro in bagno e mi lavo il viso cercando di risvegliarmi.
"Drew?" lo chiamo ma non mi risponde, entro in sala e lo vedo seduto in cucina, guarda il cellulare assorto nei suoi pensieri, è serio e con le sopracciglia agrottate come ogni volta che è concentrato o che sta pensando a qualcosa, suonano il campanello, si alza per andare a aprire e guardandolo noto che indossa solo dei pantaloni da basket e che è a petto nudo, si volta a aprire la porta e non posso fare a meno di osservare la sua schiena, è sudato credo sia andato a correre ma guardando le mani capisco che non è così, ha delle fasce bianche che gli ricoprono le sue mani "cazzo muoviti mia  madre è sotto casa sta salendo, Micol? cazzo vai a mettere dei pantaloni" corro in camera e non capisco il motivo per cui Daniel sia tanto agitato ma in effetti se fossi sua madre non vorrei che mio figlio fosse con una ragazza con solo una maglia indosso.
Esco dalla stanza poco dopo e una donna dai lunghi capelli biondi mi si presenta davanti, sta sorridendo e scherzando con Andrew, mi avvicino timidamente in sala e lei si volta subito verso di me, molto probabilmente sono arrossita
"ciao, sono la madre di Daniel tu sei?" mi sorride gentilmente e io ricambio "Micol, molto piacere" "piacere mio, quando avevi intenzione di dirmi che ti eri trovato una ragazza?" "mamma cazzo non è la mia ragazza" "oh, scusami cara" "è nostra amica, che ci fai qua?" "sono venuta a trovarvi, immaginavo che questa casa fosse un porcile voi due assieme non potreste mai essere ordinati" "mi ritengo offeso" "passavo di qua e ho pensato di fare un saluto, adesso vado mi raccomando se hai bisogno chiama" Daniel annuisce e la saluta mentre lei mi sorride salutandomi in modo gentile.
Daniel chiude la porta alle sue spalle e si appoggia alla parete tirando un sospiro di sollievo, non so esattamente per quale motivo era agitato per sua madre  qua  per quel poco che l'ho conosciuta sembra una bellissima persona "vestiti ti accompagno" mi volto verso Andrew che mi guarda serio, annuisco e vado in camera per vestirmi, ieri sera ci siamo baciati più di una volta a dire il vero e ora mi guarda storto e se ieri sera del suo carattere freddo e distaccato non c'e n'era traccia oggi si, si comporta come se non fosse successo nulla e questo mi ferisce perché sono stata bene.
Dentro l'auto un silenzio tombale ci invade, nessuno dei due parla e lui continua a guardare la strada corrucciato, non ne posso più di tutto ciò, non lo capisco perché mi bacia e poi non mi parla più e fa finta di nulla? sbuffo "si può sapere che hai?" lui non risponde e parcheggia davanti casa mia "non scendo fino a quando non mi parli e non mi dici che ti prende" "scendi Micol" lo guardo perché non ho intenzione di andarmene da qua "scendi o no?" scuoto la testa come un bambina e se non fosse per il sole che mi acceca avrei giurato che avesse fatto un sorriso, ma mi sbaglio perché quando torni a guardarlo lui è nella sua solita espressione indecifrabile, non riesco a capire se è arrabbiato,triste o se è felice perché quell'espressione sul suo volto per me è indecifrabile, scende dall'auto e apre il mio sportello per poi prendermi in braccio, gli urlo contro di mettermi giù ma lui non mi ascolta e suona il campanello di casa mia "Andrew mettimi giù" "no"
"giuro che appena scendo ti lancio una scarpa" "ciao" saluta mia zia e anche se a testa in giù noto i miei genitori guardarmi esterrefatti, mi mette giù e saluta tutti per poi uscire di casa, mi gira la testa ma lo rincorro comunque, mia zia mi chiama ma non l'ascolto mentre lo rincorro su quel vialetto in cui troppe volte lui se n'è andato via e io avrei desiderato che tornasse indietro mentre io lo guardavo dalla finestra della mia camera desiderando che tornasse indietro o che si voltasse a guardarmi.
"fermati" non si gira, non mi guarda continua a andare avanti, lo prendo per il polso e lo faccio voltare verso di me,fa di tutto per non guardarmi "vuoi dirmi che hai?" sospira e non risponde e fa per liberarsi ma lo fermo un'altra volta "parlami, voglio sapere che ti succede" "lasciami Micol, non ho voglia di parlare" "è questo il punto, tu non vuoi mai parlare o aprirti, cosa devo fare per farti parlare?" "perfavore mic trona dentro" "voglio che tu ti apra con me, ieri sera mi hai baciato e sembrava tutto stupendo poi mi alzo la mattina e tu sei così, come se niente fosse successo, ho fatto qualcosa di sbagliato?" "credere che sia tu ad aver sbagliato ma non è così" guarda la mia mano che ferma la sua "ti chiedo solo di parlarmi e tu te ne esci con parole incomprensibili, vorrei capirti ma non è così non ti capisco e forse non lo farò mai e questo perché l'unica cosa che fai è baciarmi e per quanto mi piaccia quando lo fai mi piacerebbe di più che tu mi parlassi perché io e te non ci conosciamo o almeno tu conosci me ma io non so niente di te" scuote la testa "corri dal tuo fidanzato Peter e smetti di pensare a me" "ma che problemi hai? Peter non è il mio ragazzo e non capisco che cosa centri in questo momento" "cazzo Micol torna dentro e smettila di pensare a me" "come pretendi che io mi dimentichi di te? come faccio a dimenticarmi di te sei ovunque e ogni cosa che vedo mi ricorda te, persino l'albero davanti camera mia mi ricorda te ogni cavolo di cosa, se vedo una moto penso a te e se sento il rumore del motore mi affaccio alla finestra sperando che sia tu" mi guarda e indossa la stessa maschera di indifferenza che ha con tutti ma che ogni tanto con me toglieva ogni volta che lo guardo non posso smettere di pensare a quanto sia bello e a quanto lui possa essere nella mia mente perennemente.
"Taglia l'albero e mettiti le cuffiette se senti il rumore di un motore, fai qualsiasi cosa ma scordati di me, I baci e il resto io per te non esisto più e se mi vedi per strada cambia direzione o pensa a qualsiasi cosa che non sia io pensa alla tua vita perché io posso solo rovinartela, trovati uno migliore, trovati uno che ti apprezzi e che non ti rovini " " ironica la situazione perché io lo avevo trovato ma tu lo hai mandato via" una scintilla gli illumina lo sguardo ma dura talmente poco che quasi sembra non ci sia stata "Peter non ti apprezzava voleva solo portarti a letto" "non era forse il tuo intento?" "se fosse stato il mio intento quella sera lo avrei fatto, ma non è stato così, non ti ho portata a letto e non ti ho toccata, quindi no non era il mio intento" scuoto la testa "avevi ragione quando dicevi che non avrei dovuto avvicinarmi, avrei dovuto ascoltarti sparisci e non farti più vedere" fa male dire queste parole, perché infondo so che non avrei mai volute dirle e quando apre lo sportello della macchina mi rendo conto che vorrei solo urlargli di fermarsi che voglio baciarlo e stare sempre con lui, ma non lo faccio e entro in casa salendo velocemente le scale, mi chiudo in camera e mi butto sul letto.
Delle lacrime salate bagnano il mio viso e solo dopo che fisso un punto della mia stanza mi rendo conto che là su quella sedia c'è quel pupazzo che porta il suo nome facendomi ricordare tutti i momenti belli passati assieme, ed è lì che mi rendo conto che a scuola lui non verrà da me e mi prenderà per il polso baciandomi dietro la parete senza farsi vedere ma andrà avanti per la sua strada senza guardarmi e rivolgermi la parola.
scrivo sul gruppo mio di grace,maggie e Amanda perché in questo momento ho bisogno di loro, grace bussa alla porta e entra correndo a abbracciarmi, mi sussurra parole dolci senza nemmeno sapere che cos'è successo e nonostante lei continui a sussurrarmi parole dolci io non posso smettere di piangere, perché andrew mi è entrato dentro, mi ha fatto conoscere me stessa e si è preso il mio cuore per poi strapparlo dal mio petto tenendoselo per sé senza più restituirlo.
Mi accarezza la schiena e quando maggie e am entrano si siedono sul letto facendo la stessa cosa.
Appena mi calmo mi chiedono di spiegare loro quello che era successo e con fatica inizio a parlare e gli spiego tutto, dall'inizio alla fine, Amanda mi guarda in un modo che però non riesco a capire "perché mi guardi così?" "perché conosco mio fratello, e ora tu stai male perché pensi di essere stata come le altre per lui, ma se tu fossi stata una delle tante lui non sarebbe venuto in casa tua arrampicandosi su un albero alle 3 del mattino e non ti avrebbe baciato più di una volta, ho visto tante ragazze che drew ha rimorchiato o baciato ma nessuna più di una volta, se non ti ha portata a letto e ti ha baciata più di una volta vuol dire che non sei una delle tante " " Andrew è il mio migliore amico, lo conosco da una vita ed è una gran testa di cazzo ma so che ha fatto questo per paura di legarsi o per paura di farti del male, ha sempre avuto questo pensiero che se sta vicino alle persone le ferisce c'è stato un periodo che non mi ha parlato perché credeva che poi mi avrebbe fatto male, è un coglione ma lo fa per te e credimi se ti dico che è meglio che ora tu vada avanti perché anche tu sei la mia migliore amica e ora stai piangendo per lui, questo significa che stavi iniziando a provare qualcosa per lui o che lo provi già e Andrew non è nel momento giusto della sua vita per avere quello che vuoi tu non lo dico perché non vi voglio assieme anzi, sareste belli e faccio il tifo per voi ma credimi che per adesso devi levartelo dalla testa e pensare a te stessa" "senza offesa ma tuo fratello è un enorme testa di cazzo " sbuffo"non lo è "" dopo che ti ha trattato così lo difendi? " " non lo sto difendendo, sottolineo quello che è ovvio Andrew Jones è una persona stupenda e non me ne frega niente se mi ha detto quelle cose perché tu non hai visto com'era quando eravamo assieme, il modo in cui mi difendeva e il modo in cui mi faceva stare bene, mi faceva sorridere e sentire in pace con me stessa, la mia vita prima era monotona ed è vero ora sto male per lui ma so che per un bel pó lui mi ha fatto stare bene come nessun'altro ha fatto con me" maggie sorride
"lo descrivi in un modo davvero bello, ma ti rendi conto che ora tu stai piangendo per lui? fissi un pupazzo a cui hai dato il suo nome e piangi, guardi un albero e piangi, non la smetti e perché? perché lui ora è nella tua mente e nel tuo cuore e era meglio se non fosse stato così " guardo mia sorella e non posso fare a meno di pensare che non è cambiata ha sempre pensato che le persone inferiori a noi sono solo scarti e pensavo che avesse capito che non è così ma a quanto pare no." sai che c'è? non me ne frega niente di quello che pensi, nella mia vita ho sempre cercato il tuo consiglio ma sono arrivata a rendermi conto di non averne bisogno, è vero andrew Jones ha fatto piangere me e non mi sarei mai immaginata di farlo per un ragazzo o almeno non uno come lui, e sai perché? perché tu mi hai sempre messo in testa gli stupidi stereotipi, io questi stereotipi li assecondavo perché non avevo ancora visto la realtà, ho capito di provare dei sentimenti forti per andrew e questo tu lo sai ma non lo accetti perché continui a credere che per me lui è poco solo perché non è ricco sai che c'è grace? lui non è poco lui è tanto e non lo conosci non puoi permetterti di parlare così di lui, pensala come vuoi ma non venire a dirmi che andrew non è fatto per me "finisco di parlare e lho fatto con una rabbia che non appartiene a me" credi che dicendomi questo cambi idea su di lui?" "credo che dovresti sostenermi come sia maggie che am fanno"
"ti danno false speranze, credi che lui tornerà da te? uno come lui a quest'ora starà scopando qualche troia e non starà pensando a te e sicuramente non starà a piangersi addosso come stai facendo tu ora" rimango in silenzio e sono stupita da quello che mi ha detto,le voglio bene ma ora sta esagerando, io ci sono sempre stata per lei ogni cosa e ora che io ho bisogno lei mi dice questo, i miei occhi diventano lucidi "ti senti meglio? hai sfogato abbastanza la tua frustrazione per non essere come lei o ne hai ancora per molto?" "come scusa?" "ho chiesto se hai finito di sfogare la tua frustrazione su tua sorella" guardo maggie e non posso fare a meno di pensare che sia una amica stupenda "se non hai finito continua pure però devi aspettare che metta google traduttore non credo di capire la tua lingua da oca" "puttana" "parla la frustrata del cazzo" grace gli tira uno schiaffo e maggie la prende per i capelli  urla e si dimena e am nel frattempo fa un video, non so esattamente come sia finita così questa serata ma vedere maggie e grace litigare mi fa pensare che a Andrew sicuramente questo sarebbe piaciuto molto e che avrebbe riso sospiro e quando maggie gli tira un pugno le separo "smettetela, vai via grace lo dico per te, se tieni ai tuoi capelli vattene" corre via e maggie si siede sul letto , ha i capelli scompigliati e un sorriso soddisfatto sulle labbra, Amanda scoppia a ridere e guarda il video esclamando cose come 'oh, guarda che roba' 'mamma mia roba da diventare calvi' avrei riso se non fosse che la persone in questione era mia sorella che doveva solo consolarmi, maggie mi guarda e mi abbraccia "scusa" "hai fatto bene non c'è l'ho con te" mi sorride e mi dà un bacio sulla guancia "sapete credo di non riuscire a stare in questa camera stasera, è pieno di ricordi e il suo profumo è come se fosse ancora qua" "potete venire a dormire da me, mia madre è via e se restate non ci sono problemi" noi annuiamo e così mentre fanno battute cercando di tirarmi su il morale prendo le mie cose per dormire da lei.
                                   *
Appena sono entrata in camera ho capito l'errore commesso, la stanza di maggie se possibile è ancora peggio della mia, le sue foto sono ovunque e così anche i suoi vestiti, sospiro e cerco di non pensare al fatto che sarà impossibile evitarlo.
pov andrew

Sbatto I pugni contro la porta di metallo fino a farmi sanguinare le nocche, urlo ma nessuno mi ascolta, sento solo la voce di michael che urla e dei rumori di vetri e cose rotte, vorrei uscire e andare a cercare mia madre e am ma non riesco a uscire da questo stanzino, l'aria si fa soffocante attorno a me e io inizio a sudare, mi accascio al muro mentre cerco di calmarmi e uscire, non succede, non mi calmo e l'aria mi manca sempre di più, am apre la porta impaurita, mi guarda con quegli occhi lucidi, lei mi prende per mano e mi fa uscire, quando mi calmo la faccio nascondere nel bagno e gli dico che se non mi vedeva tornare dopo un'ora doveva chiamare Daniel.
Improvvisamente tutta la casa diventa silenziosa e quando vado in sala l'unica cosa che vedo è mia madre contro la parete e Michael che la guarda, e non deve farlo, mi metto davanti a mia madre e lei corre via, lasciando così me un ragazzino di quattordici anni davanti a un figlio di puttana ubriaco "bastardo chi ti ha fatto uscire? quella troietta di tua sorella?" mi incazzo e gli tiro un pugno mentre lui mi ribalta, è più alto e robusto di me e io davanti a lui sono solo un ragazzino, il suo pugno viene in contatto con la mia pelle in numerevoli pugni.
" Cazzo drew " mi sveglio di colpo e con il respiro affannato " calma, sono qua era solo un incubo" annuisco mentre respiro il più possibile cercando di calmare il battito del mio cuore ormai impazzito.
Mi passa una sigaretta che accendo subito dopo "mi ha mandato un messaggio Amanda, chiedeva se eri ubriaco o fatto da qualche parte" "nessuno dei due" "perché lo chiedeva?" "perché ho detto a Micol di scordarsi di me" "per quale ragione?" "andando avanti mi sarei affezionato e avrei mandato tutto a puttane" "non necessariamente, potresti parlargliene, magari non accetterà la cosa subito ma sono sicuro sarebbe più tranquilla" "e metterla in tutti quei casini? col cazzo" annuisce "capisco che intendi ma se non volevi farla soffrire il tuo intento è andato a puttane" "sta male?" annuisce "cazzo" mi lasso una mano fra i capelli frustrato "sono passato da maggie, l'ho vista sul divano non aveva una bella cera" sospiro "non volevo farla stare male" lui mi guarda e spegne la sigaretta "lo so" guardo Daniel "siamo due persone incasinate andrew e nella nostra vita non possiamo permetterci di mettere le persone che amiamo in mezzo ai guai, Micol e tu stavate costruendo qualcosa ma hai chiuso tutto per via dei nostri casini, hai fatto bene perché cosa gli avresti raccontato? la verità? " " ho chiuso qualsiasi cosa io e lei avessimo proprio per questa ragione " annuisce" credo che lei avrebbe reagito bene se le avresti raccontato la verità " scuoto la testa e mi alzo" devo distrarmi in qualche modo, partita?" lui annuisce e andiamo a cambiarci per poi andare al vecchio parchetto dietro casa mia.

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