Capitolo 105

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Fissa sua mamma e piange.
La saluta con la mano.
Avvolgo una mano intorno alla sua vita.
"Mic la rivedi fra una settimana" lei sorride fra le lacrime.
"Lo so, non so perché piango insomma io..." le accarezzo la schiena.
"Andiamo? l'aero non aspetta noi"annuisce.

Mi siedo difianco a lei.
Non sono mentalmente pronto a sei ore di viaggio senza fumare.
"Sai credo che grazie a te new York mi piaccia un pó di più" la guardo.
"Sono contento " "credi che riuscirò a fare la stessa cosa con te?" "ti riferisci a casa mia?" annuisce.
"Non perché abbia poca fiducia in te, ma sono certo di no" sospira.
"Dai dormi" appoggia la testa sulla mia spalla e chiude gli occhi.
Passiamo le seguenti ore così fino a quando non la sveglio per l'aereo che decolla.
Mi guarda assonnata mentre io non vedo l'ora di scendere da qua.

Guardo maggie che si sbraccia per farsi vedere.
Vorrei dirle che è impossibile non notarla e che non c'è bisogno che si sbracci.
Sembra un fottuto fenicottero.
Micol le salta addosso come se non la vedesse da tre secoli.
Quando si stacca mi avvicino a lei.
"Accendino?" me lo lancia e io lo prendo al volo.
"Am?" alzo le spalle indifferente.
"Non l'hai sentita?" "non mi interessa sentirla" "non fare lo stronzo" alzo gli occhi al cielo.
"Lascia stare, non ho voglia di discutere" "ti è tornato il malumore appena atterrato a LA?" annuisco mentre lei accena un sorriso.
Poi si volta verso mic e iniziano a parlare di quello che è successo in questi giorni, le seguo in macchina.
"Sai? Andrew ieri sera ha detto che vorrebbe fare ingegneria meccanica" maggie si sporge con la testa fra i sedili.
"Fai sul serio? dio non sentivo questa idea da troppi anni" strilla.
Faccio una smorfia.
"È solo un'idea" "è una bella idea, e poi se sei sempre convinto di fare la solita abbiamo le università difianco!" "oh, in questo caso dovrei cambiarla" mi fa la linguaccia.
"No, parlo sul serio potremmo prendere un appartamento tutti insieme difianco all'università e poi-" "oddio non condividerò un appartamento con voi ragazze" "potremmo sempre prendere le case vicine e tu e Daniel potreste stare da soli e-" "Mag stai calma sai bene che non è niente sicuro" annuisce e si appoggia ai sedili.
Cazzo riesco sempre a togliere la felicità a tutti.
"Devi andartene?" "no, passo da te" lei fa un sorriso lungo tre metri.
"D'accordo! oh aspetta mi sta chiamando am" lei sblocca il telefono e risponde.
Non sento quello che dice mia sorella.
Micol le fa segno di mettere il vivacoce.
"Tutto bene?"  "sto benissimo, volevo solo dirti di riferire a drew di farsi vivo perché domani -" prendo in mano il telefono di maggie e tolgo il vivacoce.
Lei mi fissa.
Non voglio sentire le sue parole.
"Certo, ora devo andare ci sentiamo ciao Amanda" riattacca e mi guarda.
"Stai evitando am per questo motivo?" la guardo dallo specchietto retrovisore  "no, io non sto evitando nessuno" parcheggio l'auto e scendo.
Alza gli occhi al cielo.
So che vorrebbe dirmi qualcosa ma la blocco in tempo.
Seguo maggie che apre la porta.
"Hai casa libera?" "fino alle sette" annuisco e prendo una birra dal suo frigo.
Micol si siede sul divano continuando a spiegare a maggie tutto quello che abbiamo fatto in questi giorni.
Maggie ride.
Poi si blocca.
"Approposito, ti sei scopato Micol?" la guardo.
"Come?" lei mi guarda male.
"Hai capito benissimo" sto per dirle di sì e che lo abbiamo fatto più volte ma la ragazzina mi blocca.
"Maggie ti prego!" "sei tu che ne hai parlato con me" sbuffo.
"Questo argomento lo faremo quando siamo soli maggie" lei mi alza il medio.
"Come ti pare, non lo vuoi sapere quello che ha detto Amanda?" "no, non voglio" lei annuisce.
"Dormi qua?" "non credo, devo tornare da cristopher sai no? solita merda" "andrew quanti giorni mancano?" "meno di una settimana" lei deglutisce.
"Cazzo" alzo le spalle.
"Sei in ansia?" "no" "non ti credo" "fai bene" bevo la mia birra tranquillo mentre chiedo di cambiare argomento.
Sta succedendo tutto troppo in fretta.
Il suo compleanno è domani.
Il processo fra meno di una settimana.
Non credo di saper resistere a tutto questo.
Non ci sto più con la testa e so che tra poco potrei esplodere.
Mi riprendo e ascolto i loro discorsi.

nel modo in cui brillano le stelle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora