Capitolo 88

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pov daniel
"Ti ho portato una canna" annuisce e l'accende.
"Micol ti cerca e fa domande" alza le spalle e fa l'indifferente.
Anzi il problema è che non lo fa,lo è.
Bisogna imparare a accettare questo suo comportamento perché alla fine noi siamo sempre due stronzi che si conoscono da tempo e se non ci capiamo e accettiamo  fra noi chi altro dovrebbe farlo?
In realtà odio quando si chiude in sé stesso e non si lascia aiutare, anche se è sempre stato così, non ha mai lasciato farlo con nessuno è chiuso in sé stesso da una vita e non credo che tutto questo cambierà.
Capisco benissimo in che situazione si trova ora, so anche che ha solo bisogno di spazio e se ora lui non vuole parlare con nessuno compresa Micol allora non lo farà.
Non sono escluso, so che non vuole parlare nemmeno con me, ma io non sono qua per parlare e capire cosa ha, non voglio essere invadente ma conosco abbastanza andrew da capire che se lo lasciassi qua da solo si procurerebbe solo paranoie mentali.
Non voglio farlo ricadere in questo loop fatto di paranoie e di odio verso sé stesso.
Percui sarò invadente ma non me ne frega un cazzo, è il mio migliore amico e abbiamo passato molto peggio.
In questo momento si è rinchiuso qua dentro non per quella stupida rissa ma per la paranoia di aver di nuovo fatto del male a qualcuno a cui tiene.
Non lo vuole ammettere ma so bene che avere visto Amanda guardarlo così un'altra volta gli ha fatto male, so che si è sentito incolpa.
Sono solamente suoi complessi mentali, si fa la colpa di cose che non ha mai fatto.
E il fatto è che non lo dà a vedere, non fa capire a nessuno quello che prova e si chiude in sé stesso.
Questo l'ho capito da solo, con il tempo perché io Andrew siamo così, non parliamo mai e non facciamo capire di stare di merda perché siamo fatti così.
Proviamo a metterci nei panni dell'altro e a modo nostro proviamo a aiutarlo, con piccoli gesti non con parole confortanti come le persone normali fanno.
Nessuno di noi è normale e questo lo sappiamo bene, per questo motivo dopo anni ho imparato a capirlo, ma la verità è che nè io nè nessun'altro capira fino infondo Andrew.
È un complesso di egoismo, altruismo, rabbia e tristezza messi assieme e uniti da un unica parola : andrew.
Perché quel complesso appartiene solo a lui e probabilmente nemmeno Andrew si conosce fino infondo.
"Vuoi chiamare Amanda o le parlo io?" continua a alzare le spalle e io annuisco.
Non pronuncia una parola, ma lo capisco non ha voglia di parlare e non lo giudico perché non abbiamo bisogno di parlarci per capirci.
"Le parlerò io, vuoi che le dica qualcosa in particolare?" scuote la testa e si sdraia aspirando il fumo.
Non ho mai pensato a un potenziale nostro futuro, in primo luogo continuo a pensare che né io né lui sopravivremmo a lungo se continuamo a fumare in questo modo, probabilmente è brutto da dire ma me ne frego.
In secondo luogo sia io che lui abbiamo sempre pensato che il futuro è sopravvalutato e che bisogna godersi la vita.
Ogni persona che ci osserva continua a ripetere che noi due non ce la stiamo godendo ma solo rovinando, e loro cosa ne sanno? un cazzo.
Non rovino la mia vita se è già una merda posso solamente migliorarla.
Ed è questo che io e andrew facciamo.
Attacchiamo i pezzi della nostra merda di vita con lo scotch fregandocene se da lì a poco si staccherà e tutto ritornerà come prima perché quello che a noi interessa davvero è vivere il momento al massimo senza pensare alle conseguenze.
Probabilmente siamo due coglioni cresciuti troppo presto e con figure adulte non affidabili per essere consapevoli veramente di quello che stiamo facendo della nostra fottuta vita.
Come possiamo davvero sapere se è giusto o no? ne abbiamo una sola  e tutte le teorie che avrai una bella vita solo se ti fai il culo studiando e facendo un lavoro onesto sono probabilmente stronzate per me mentre per altri sono la base solida della loro vita.
Tutti noi abbiamo pensieri diversi e non giudico chi crede sia meglio studiare,la penso in modo diverso ma non vuol dire che non sia giusto.
Non posso saperlo io e non lo può sapere nessun'altro.
LE persone dicono che sono cose che sa solo dio, ma io non credo in dio perché se così non fosse, se lui esistesse davvero dovrebbe sapere di starsi comportando di merda.
Se lui decide tutto ha deciso anche di darmi questa vita e non è equo.
Probabilmente questi pensieri sono dettati dall'effetto della canna che ci stiamo fumando o magari da lucido lo penso sul serio.
Com'è possibile che ogni cosa che penso o faccio possa essere una contraddizione a quello che penso quando sono lucido?
Cazzo non so nemmeno cosa io stia dicendo, rido e mi sdraio affianco a Andrew che fa un'altro tiro.
"Sai credo che il tipo di micol sia un coglione" "lo è" "lo dici perché ti piace Micol" "due tiri e sei più fatto di me che ne ho fatti cinque" "almeno pronunci qualche parola e non alzi le spalle" sbuffa "non credo che lui sia fatto per lei sai?" "non puoi saperlo e non mi interessa nemmeno" "cazzo questa casetta da schifo" "fanculo".
Passiamo così le seguenti ore a dire cose senza senso sdraiati sul letto con l'effetto della canna che abbiamo fumato e con la mente più leggera.
                                      *
Mi sveglio la mattina dopo con il telefono che suona, rispondo passandomi una mano fra i capelli "mh" "Daniel? dove cazzo sei?" "a letto" sento maggie sbuffare "sono a casa tua e non ci sei" "sono da drew, mi spieghi cosa vuoi?" "ti ho chiamato quindici volte andrew non mi risponde e non so cosa fare" "cos'è successo?" "c'è white a casa vostra, mi sono chiusa in bagno da ore perfavore venite qua" "cosa fai a casa nostra? esci dalla finestra maggie" "sono con am, dorme sempre qua da quando Andrew è sparito perché lo aspetta e non volevamo lasciarla dormire da sola" "volevamo? chi altro c'è?" la sento sospirare "Micol" "cazzo, non spiegare niente a nessuno ok? di a white che arriviamo e se cerca di introdurre l'argomento parla di altro" "vabene, muovetevi" riattacca e io scuoto andrew "cazzo fai" "c'è white a casa nostra muoviti maggie e le ragazze sono lì" "cazzo" si alza di scatto e si veste velocemente.
Quando dopo minuti arriviamo a casa nostra guardo andrew, so bene che voleva solo stare solo.
Sospira e corre su per le scale.
Non faccio in tempo a raggiungerlo in casa che sento le urla di andrew.
"Che cazzo pensavi di fare?" lo raggiungo e lo stacco da white.
"Stai calmo" "Jones ti conviene darti una calmata sono qua per farti un favore" "un favore? ma fammi il piacere lei non fa favori senza niente in cambio" white alza gli occhi al cielo.
"Posso sedermi?" guarda le ragazze "no" prendo Amanda per un polso e la metto dietro di me.
"am, non ora" annuisco verso white.
"Arrivi al punto white" lo interrompo "ragazze andate di là" "ma-" "perfavore andate di là" Amanda sbuffa e micol va di là anche se incuriosita seguita subito dopo dalla sua amica.
Andrew si accende una sigaretta e si siede difronte a lui.
"cosa vuole?" "sei nei casini Jones, I servizi sociali continuano a sorvegliarti sai bene anche tu che da qua a poco tornerai in casa famiglia ma se questo succede ti terranno d'occhio più di prima e tu lo sai" "quindi?" "ti facevo più intelligente Andrew" "so dove vuole arrivare ma voglio che me lo dica lei" un rumore interrompe la conversazione.
Mi guardo confuso intorno, Andrew sbuffa e si alza "aspetti un momento" va in corridoio "ragazzina non sai che non si origliano le conversazioni altrui? "non stavo origliando" "come no" la porta in camera e torna dopo qualche minuto.
"Devi fare un colpo che ti tenga coperto per un certo periodo di tempo in modo che tu possa stare lontano dagli affari per qualche settimana e non mettendomi in mezzo" si passa una mano fra i capelli "quanto è grande il colpo?" "sei abbastanza intelligente da capire perché ho chiamato te" "se lo scordi non lo faccio" "cosa hai da perdere Andrew? pensa a quanti soldi ti porta questo colpo e che
sarai lontano qualche settimana da questo" "non mi prenda per il culo, sa benissimo che non ne vale la Pena. Mi darebbe abbastanza soldi ma subito dopo il colpo ci sono due opzioni: o la polizia mi trova e io sono nella merda o lei mi dà altro lavoro per essere riuscito nel colpo, facendomi così finire ancora più nella merda. Nessuna delle due mi entusiasma" "non so se hai capito, non hai opzioni o lo fai o lo fai" si passa una mano fra i capelli e urla, in questo momento si sta chiedendo perché ha iniziato con tutto questo, per quale ragione si ritrova in mezzo a tutta questa merda.
Lo abbiamo fatto tutti almeno una volta, dubitare delle nostre scelte.
Ma andrew non ne aveva una e non ne ha una nemmeno adesso, gli ci vuole poco per capire di aver fatto quello che andava fatto.
Per Amanda per lei e per sua madre.
Si alza in piedi "quando?" "ti chiamo io quando andrà fatto" annuisce "nel frattempo preparati"
Quando white se ne va si butta sul divano e chiude gli occhi respirando piano.
"ho bisogno di una canna" mi siedo difronte a lui e gliela passo.
Le ragazze entrano in sala e lo ritrovano lì seduto in silenzio con gli occhi chiusi mentre io faccio una canna.
"Che succede?" guardo Amanda "niente, andate a casa vi accompagno" "no, se permetti non vedo Andrew da giorni io resto qua perché se me ne vado lui sparisce ancora" si avvicina a lui e fa per abbracciarlo ma andrew si scansa alzandosi in piedi.
"Drew" "am,lasciagli del tempo" lei mi guarda e scuote la testa "mi sono stufata di lasciargli del tempo, l'ho fatto per giorni e mi ha portato solo angoscia non sapendo dove fosse, deve smetterla di fare l'egoista ha diciassette anni è ora di smetterla" "hai diciassette anni anche tu sai? è arrivata l'ora che tu la smetta di parlare e giudicare ognuno di noi senza mai fare un cazzo" mi volto verso andrew che ha aperto bocca finalmente.
Amanda aggrotta le sopracciglia "Andrew hai diciassette anni svegliati non puoi fare quello che ti pare" "sai perché mi sono comprato questo appartamento andandomene da quella merda di casa amanda? perché tua madre e tu continuavate a mettere le vostre responsabilità su di me, e continuate ancora a farlo cazzo ogni fottuta volta risolvo i vostri problemi" urla e aspira il fumo della canna, si passa una mano fra i capelli " ho diciassette anni, ho le vostre responsabilità sulle spalle da troppi anni e non me ne libererò mai" si appoggia al muro e aspira il fumo "sono cresciuto con queste responsabilità e non mi sembra di essermi mai lamentato e non lo sto facendo, ho solo chiesto un'attimo di pace perché cazzo Amanda apri gli occhi non sono l'unico a avere diciassette anni" lei si blocca lo guarda e poco dopo scoppia a ridere "wow Andrew, non proferisci parola per giorno e quando lo fai è per attaccarmi?" Andrew si avvicina a lei "sai perché ora hai quel sorriso sulle labbra? perché ora hai qualcosa che ti porta a ridere in quel modo?" "perché?" "perché in quei momenti qualcuno ti ha portato in una stanza e ti ha coccolata a te non hanno tolto il sorriso e si, vorrei dire di essere felice per te ma è da anni che non provo un minimo di felicità per qualcuno" "mi stai cercando di far sentire in colpa per questo andrew? davvero? mi dai la colpa di quello che è successo" Andrew scuote la testa e io guardo maggie preoccupato "no Amanda, sto cercando di farti rendere conto, non hai fatto altro che darmi dell'egoista, perché cazzo lo so di esserlo ma non ho bisogno che mia sorella venga a dirmelo tu hai diritto di stare di merda hai il diritto di chiuderti in camera sfogarti e tutti ti lasciano in pace, ti bussano alla porta e ti danno parole di conforto quando succede ma allora perché quando lo faccio io non succede? perché se io ho bisogno di isolarmi tu mi urli di essere un egoista" Amanda lo fissa con gli occhi lucidi e poi urla "perché tu non fai come le persone normali Andrew, tu ti isoli sparisci per giorni e io ho paura che tu faccia come lui che tu mi lasci sola" silenzio, non sento altro se non i singhiozzi di Amanda.
Andrew indietreggia e fa dei lunghi respiri.
Mi volto verso maggie che guarda la sua migliore amica sconvolta.
Non posso credere che lei abbia tirato fuori quest'argomento.
"Io non sono lui, tutti quanti mi guardano schifati, non sono lui cazzo sono Andrew e mi faccio schifo da solo perché gli assomiglio, ma cosa credi che io possa farci eh? non è colpa mia se assomiglio a quel figlio di puttana" Andrew urla a sua volta e Amanda si accovaccia contro il divano quando ormai le lacrime attraversano le sue guance.
"il punto non è che gli assomigli Andrew, il punto è che sparisci anche tu e ho paura mi lascerai con lei" Andrew chiude gli occhi e la sento fino a qua la sua calma vacillare, sospira ancora e cerca di ricordare che quella che ha davanti è sua sorella.
"Io sparisco, ho il diritto di stare da solo come chiunque altro e se tu hai paura non vuol dire che io non abbia il diritto di stare da solo, tu mettiti in quella fottuta testa che sono tuo fratello e che in tutta la mia fottuta vita non ho fatto altro che proteggerti e venire da te ogni volta che avevi bisogno io ero lì, sono sempre stato lì e non me ne sono mai andato via, sono un'egoista non un vigliacco "
continua a urlare, Amanda si alza in piedi e si asciuga le lacrime.
" Tu non ti rendi conto del male che mi provochi quando sparisci per giorni" Andrew respira affannosamente si passa una mano fra i capelli, maggie fa per avvicinarsi ma io la fermo, non ha un'attacco di panico ha solo paura di fare uscire i pensieri.
Pensavo facesse uscire i suoi pensieri e invece continua a urlare ma dice di altro, non abbatte quella merda di muraglia.
"Me ne fotto se hai paura, se mi vedi come quel pezzo di merda sono cazzi tuoi ma è ora che apri gli occhi e vedi che davanti a te non hai lui ma tuo fratello che è umano e ha solo bisogno di una cosa" spegne la canna e con poca calma si siede sul divano.
"O te ne rendi conto o vivi con la  paranoia che io possa andarmene" lo guarda con ancora le lacrime agli occhi.
Lui si prende la testa fra le mani e guarda il pavimento, non la guarda negli occhi e capisco il perché.
"Andrew rimani un egoista" "e tu rimani una bambina Amanda, una che non vuole crescere e capire che non sono l'unico egoista" lui si alza e stavolta alza lo sguardo, gli asciuga le lacrime e la guarda.
"Non c'è un problema a essere un pó bambini Amanda, il problema c'è quando tu fai la bambina nonostante hai diciassette anni, la fai perché tutti ti hanno sempre permesso di farlo" deglutisce "sei rimasta quella bambina che entrava in camera mia si buttava fra le coperte e piangeva sulls mia spalla, non ho mai detto che tu non possa continuare a farlo ma devi solo renderti conto che sono passati gli anni e che tu sei ormai una ragazza" lei lo guarda come ha sempre fatto, come se negli occhi di Andrew vedesse protezione.
"Non sono una bambina" Andrew alza le spalle "come ti pare, non ascoltarmi ma ricorda che è un comportamento da bambina" lei ride ancora.
"Fanculo Amanda" tutto questo mi sembrerebbe assurdo se non fosse che qua dentro tutti impazziscono.
È normale impazzire ma non è normale che Andrew si sia finito una canna senza farmi fare un tiro.

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