"mettiti una camicia migliore questa da schifo" "questi eventi fanno schifo" "è da ricconi ma ci hanno costretto a venire quindi muoviti" "ti rendi conto che siamo in un auto nel parcheggio vero? non ho il guardaroba, un jeans una maglia e la giacca di pelle andrà bene" "facciamo a metà, ti metti i jeans e la camicia e puoi mettere la giacca di pelle" sbuffo "che cazzo dimmi che non è bianca" "l'ho solo di quel colore" "che merda" la abbottono ma lascio un pó aperta lasciando intravedere il petto e i tatuaggi, infilo la giacca di pelle e mando un messaggio a maggie per dirle che stiamo entrando, ci ha incastrati in uno di quei eventi schifosi per ricchi, e non sarei venuto se non fosse che mi ha costretto e che c'è uno champagne buonissimo, scendo dall'auto e salutiamo quelli che sembrano due guardie del corpo dicendogli i nostri nomi che non so come mag è riuscita a mettere in lista.
La villa è enorme e piena di persone vestite bene, e sono l'unico che ha la giacca di pelle, ci guardiamo attorno e sentiamo solo del gran rumore di persone che parlano ma non troviamo maggie e i nostri amici, così ci avviciniamo al tavolo dello champagne e nel frattempo una maggie tutta felice ci saluta "ei ubriaconi" "oddio che cazzo hai fatto ai capelli" "cazzo sembri una carota" rido per la prima volta in questa settimana, alza il medio "da quando ti piace farti la frangia?" "dovevo farmi bionda ma ho sbagliato tinta" la guardo male "non farti bionda ti prego" "allora consigliatemi un'altro colore" "rosa scuro?" "stasera venite da me?" annuisco "ti faccio io la tinta" sorride e annuisce "volevi sembrare natalizia?" "si ma l'idea era di farmi bionda con delle ciocche lilla" Daniel le mette una mano sulla spalla "andiamo carota dobbiamo animare questa festa del cazzo" mi guardo intorno e so che non dovrei cercarla ma lo faccio, la cerco in mezzo alla folla, il suo caschetto nero lo riconoscerei ovunque ma quando la vedo avrei preferito non farlo, è insieme a un ragazzo vestito di merda e mi trattengo dal non avvicinarmi e tirargli un cazzotto perché alla fine sono stato io il coglione a dirgli di trovare altri,ma non pensavo ne trovasse uno presto.
Mia sorella mi sale sulle spalle e mi dà un bacio sulla guancia "ciao, come ti sei vestito" "non chiedermelo quel coglione di Daniel mi ha fatto vestire così" "che guardiamo?" "niente" mi volto e guardo mia sorella "stai benissimo" "andiamo a animare questa festa?" annuisce e con lo champagne in mano e lei sulle spalle corro per la sala, mia sorella ride e Liam cambia la musica mettendone una più bella, la madre di maggie ci guarda male così come quella di Micol e di Liam.
Continuamo a fare i coglioni fino a quando non ci cacciano tutti fuori e con noi il coglione che Micol si porta dietro "casa mia?" domanda maggie annuiamo tutti nonostante ci sia il coglione che nessuno conosce apparte Micol.
Maggie apre la porta di casa e ci fa salire in camera sua dove prende me per mano e mi lancia una tinta in mano "se faccio casini non voglio avere responsabilità" "non farai un casino, i miei capelli devono solo diventare biondi e poi ci metti questa cosa" "hai visto tutorial su YouTube?" "no, ho sempre fatto così" "tanto I capelli sono i tuoi" si mette a testa in giù e cominciò a bagnarli i capelli, nel frattempo daniel entra e si siede sul cesso "quel coglione dice di chiamarsi peter" "che nome del cazzo" "quello ti vuole rubare la ragazzina" "non è mia" "ma lo vorresti" "ogni parola che esce da questo bagno saranno cazzi" "rimaniamo muti" "anche tu Mag" annuisce e mentre gli passo quella roba gialla sui capelli comincio a parlare "lei non è mia, ma l'idea di quel coglione di là con lei che ci prova mi da fastidio" "lei ti piace?" sbuffo "no coglione, semplicemente non voglio che stia con quello" mi appoggio al lavandino mentre aspetto alcuni minuti prima di sciacquare quella roba "se ti confido una cosa non devi parlarne con nessuno" annuisco "so che avete litigato e so che vi siete baciati una volta, ma intuisco che ci sia stato più di un bacio" "in realtà una volta stavano per scoparw proprio in questo bagno" ghigno a quel ricordo, prendo quella tinta fucsia e gliela metto in testa, le mie mani si tingono di quel colore "quindi che hai intenzione di fare" "è incazzata perché gli ho detto che dovevamo finirla, e ora ha coinvolto quel coglione per farmi ingelosire, li lascio continuare il suo gioco e io farò finta di niente" "e se la bacia?" alzo le spalle indifferente e guardo maggie "per ora non ti cadono i capelli" "confortante" sorride e si alza guardandosi allo specchio, prendo la sigaretta di Daniel fra le mani "sua sorella è una gran figa" "se te la scopi fai un casino Daniel" "magari nasce qualcosa di serio" "da uno come te? impossibile" ride e si accende un'altra sigaretta lasciandomi questa a me "la ragazza della spiaggia?" "era una troia" rido e mentre lei si risciacqua i capelli io finisco la sigaretta "bisogna asciugarli" "fai da sola, ne hai troppi" "allora mi aspettate di là?" annuiamo "ti sei sporcato la camicia" guardo Daniel "cazzo" la tolgo "Mag, la tinta va via?" "no" mi siedo sulla sedia girevole di maggie mentre gli altri parlano, slaccio la camicia e me la tolgo buttandola per terra guardo dentro l'armadio ma non trovo niente di mio, sbuffo perché dovrò restare a petto nudo, mi siedo e ascolto i loro discorsi nonostante il phone faccia troppo casino, mia sorella si avvicina a me e guarda il mio braccio "questo è nuovo?" "da quando è che non vedi i miei tatuaggi?" "troppo" gli indico la rosa sul bicipite e la lettera S vicino al cuore, lei sorride e mi guarda sprridendomi.
Mag torna dopo poco, sorride e scuote i capelli "cazzo dovevo fare il parrucchiere" ride e raccoglie la camicia "mia madre mi ammazzerà, ma posso dare la colpa a andrew" "cazzo ogni volta devi dare la colpa a me?" "si, ti adora" "vaffanculo Mag" "ho fame, mangiamo?" scendiamo in cucina e Mag ci lancia dei gelati mentre a me no perché sa che li odio a meno che non sia stracciatella, apro il frigo e prendo una birra.
La serratura della porta scatta e in casa entra la madre di Mag e non sembra troppo contenta, guardo Mag e gli faccio segno di correre via, così mentre ridiamo come degli idioti io Daniel e Mag corriamo al piano di sopra e scendiamo dalla finestra "cazzo tu in quella casa non ne esci viva" "stanotte non ho intenzione di andare in quella casa neanche morta" ride e mentre camminiamo maggie urla "cazzo sembriamo degli scappati di casa, uno senza camicia io completamente fuksia in faccia e uno con le mani sporche di gelato" Daniel ride "hai diciassette anni e ancora non sai mangiare un gelato" ci sediamo su un muretto mentre aspettiamo che Amanda ci venga a prendere insieme agli altri.
Arrivano poco dopo e ci fanno salire "tua madre era proprio incazzata" comincio a ridere quando sia am che grace cercano di imitare sua madre e maggie le dà corda dicendo che gli assomigliano proprio, mi appoggio al sedile di questa macchina ascoltando i loro discorsi poco sensati ma che fanno ridere "dove sono gli altri?" "ti riferisci a mia sorella Liam e il tipo strano?" annuisco "Micol e il tipo sono a casa mia mentre Liam credo sia tornato da lui" "ok" scendo dall'auto quando mia sorella parcheggia davanti a casa mia e di Daniel, le salutiamo e scendiamo entrando in casa subito dopo.
Stare in questa casa mi rende più tranquillo, non è piena di ricordi brutti e non è piena di foto sue, ogni angolo di casa di mia madre mi fa ricordare troppe cose che voglio solamente dimenticare e stare qua senza pressioni è come tornare a respirare dopo anni che non lo facevo, stavo soffocando di ricordi e rancore tra quelle quattro mura e il motivo per cui non ci dormivo mai era proprio quello.
Maggie si sdraia sul divano e urla un "ho bisogno di bere" "come ai vecchi tempi?" annuisce sorridente e io prendo una bottiglia di tequila e Daniel mette la musica a palla mentre maggie continua a saltare su quel divano che in realtà è sfasciato.
Ci scoliamo
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nel modo in cui brillano le stelle
ChickLitCi si sofferma sempre a pensare al futuro, al domani e a cosa accadrà. A pensare a quando e a come conosceremo l'anima gemella. Cosa sarà di noi fra anni, mesi, giorni. Ci soffermiamo talmente tanto su tutto questo che non pensiamo al momento che...