La tigre e la pantera.

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« ma che cazz t miett miezz affa Edoà? »
« ma veramente stiamo discutendo per quella?»
« chell tiene un nome. »
« Ciro, ma da quando ci tieni così tanto per una ragazza che conosci da un mese e nemmeno sa chi sei? »
« Edoardo.. sort fa ammor con il fratello e il fratello sa chi siamo tutti noi. »
« ma lei non ha mai frequentando Napoli e sta da tre anni, pensa come sta messa.. »
« E' diversa pero' Edo.. »
« Eh fattela, poi dopo non vederla più, lo sai, non ci possiamo permettere di innamorarci ancora, me l'hai detto pure tu.. tra un po' lascerai pure la scuola quindi nun c'è penzá Ciro.. »

Lo guardai in malo modo scuotendo la testa, Edoardo era stata "addestrato" da mio padre come le tigri, e adesso sembrava che volesse lui aiutare me, ma io non avevo bisogno di aiuto.
Mi aveva detto che aveva conosciuto Coraline prima di me e che quasi c'era stato un bacio tra di loro la sera alla festa di tre settimane fa, ma non m'importava più di tanto,Edoardo sapeva che quando mettevo gli occhi su una ragazza lui doveva starne alla larga.
Sospirai appena seduto nel giardino di casa mia con lui mentre chiudevamo le cartine delle canne che aveva appena fatto.

« Allo? Hai intenzione di dirgli chi sei o no? »
« Per il momento no, ci stiamo vedendo di nascosto perché sta ancora in punizione ma sua padre è nu scem.. »
« Eh, ho saputo che la sono persone importanti »
« Nessuno e' più importante dei Ricci qua a Napoli, c stai ricenn Chicco? »
« Vabbuò si, hai ragione.. »

Notai mia sorella Rosa uscire in giardino e sedersi sul divano un po' più in là tenendo tra le mani il suo iPad con le cuffiette.

« E comunque secondo me nun ta rà.. »
« Tu dici? »
« si, è piccola.. »
« Secondo me altre tre uscite e me la faccio »
« Tu si tutt scem Cì, scommettiamo ja.. »
« Se me la faccio mi aiuti a rimorchiare la sorella di Milos, quella grande Milf..»
« Se non c'è la fai mi regali la tua Calibro 38. »

Soffiai una risata guardandolo e annuì appena stringendogli la mano quando me la porse e tornai a fumare la mia canna che avevo rollato poco prima ispirando il fumo sentendo il mio cervello abbastanza tranquillo.

« Ue, ma c stat facenn qua fuori? »
« Chiara, stiamo fumando, portaci della frutta »
« Mo viene tuo padre e ti ammazza! »
« Non ti preoccupare me lo vedo io con lui! »

Senti Edo ridere e scossi la testa sorridendo prendendo il cellulare notando che lei ancora non aveva risposto al mio ultimo messaggio "Ci sei questa sera se passo da te?" L'avevo sentita parlare con la sua amica, Sonia, come mi stava sul cazzo, l'avevo sentita parlare più volte che doveva stare lontana da me, e oggi erano in cortile della scuola e lei aveva detto a Sonia che i genitori erano partiti per un weekend.
Uscì dalla chat e notai Chiara uscire col vassoio e della frutta pulita, che prendemmo a mangiare.
« Ciro, posso andare al bar con i miei amici stasera? »
« Rosa, c'è l'hai detto a papà? »
« Mi ha detto che lui stasera non torna e dovevo chiedere a te! »
« Si però alle 00:30 ti voglio qua e ti deve accompagnare Lino! »
« Ma posso andarci anche da sola.. »
« Lino e basta! »
La guardai sbuffare ed annuire guardando Edoardo ridere notando la mia espressione seria e gli alzai un dito medio guardandolo in malo modo.

Davvero non lo capivo mio padre, ero il medio dei figli e come ere al suo "bel trono" doveva essere mio fratello Pietro, il maggiore, e invece toccava a me.
Restai in silenzio a fissare il vuoto non appena Rosa lasciò il giardino e non appena i miei occhi distolsero lo sguardo dal numero di mia madre in rubrica.
Morsi la male e rialzai lo sguardo notando Edoardo che mi stava fissando.

« Ma veramente fai? »
« Cre? »
« Nun tagg mai vist così.. »
« Ma mi sto rilassando.. »
« Sisi.. hai scritto in fronte "occhi blu" »

Gli mostrai ancora una volta il dito medio come sempre d'altronde quando eravamo noi due insieme volavano parole di ogni genere.
Io e Edoardo eravamo amici dall'asilo, la mamma di Edoardo lavorava come governante da mia nonna paterna, e ogni volta che andavo da lei c'era sempre Edoardo, il suo papà era morto prima che lui compiesse 3 anni, per il semplice motivo che era un camorrista come mio papà o meglio lavorava per mio padre e mio nonno e in un blitz perse la vita, ecco perché non riuscivo a comprendere come lui avesse preso le orme di suo padre.

Io ed Edoardo eravamo la tigre e la pantera, un girono da bambini ci promettemmo che da grandi tutta Napoli sarebbe stata nostra, mia e sua, ma col tempo ho creduto davvero che erano solo favole quelle, che io infondo infondo quella vita non volevo farla ma che dovevo per forza farla prima che a togliermi dalla faccia della terra fosse stesso mio padre.

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