La mia alba preferita.

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Prendevi e sparivi, poi tornavi in cerca di quello che forse solo io riuscivo darti. Quell'amore che non eri in grado di chiamare tale, lo stesso amore che non riuscivi a trovare negli altri.
La mia porta è sempre stata socchiusa, ti dicevo " Questa è l'ultima volta " ma non ci credevo nemmeno io. Non riesco a difendermi da te, non riesco a farmi dalle tue future pugnalate che prima o poi arriveranno, come tu non puoi alle mie. Non riesco neanche a diventare più fredda, a farmi schivo. Un cuore morbido non sa cambiare la sua natura per quanto possa essere arrabbiato con te.
E mentirei se ti dicessi che non ci credo più, un po' ci crederò sempre. A te, alle persone, al fatto che qualcosa, un evento, una certa situazione, una parola di troppo o una di meno, possa in qualche modo farle cambiare.

Ma tu sei questo e non sai essere diverso.
Quasi ti vanti del tuo essere insensibile, dici che ti hanno portato a diventare così. I sentimenti ti scivolano addosso e io quasi non ti riconosco più. Ma sono sicura che crolli anche tu ogni tanto, qualche sera, solo, nella tua stanza..
E' solo che.. lo tieni per te, non lo dici a nessuno.
Sei spezzato come tanti anche se fai finta di niente, anche se non si vede.

Guardai il mare seduta da sola fuori alla barca mentre tutti dormivano, c'era un silenzio enorme, e questo dava si che la mia mano potesse vomitare sul foglio qualcosa del genere, sospirai appena chiudendo il quaderno rosa e l'appoggia con la penna a terra poggiando le braccia attorno alle mie gambe e poggiando il mento sulle ginocchia.
Non mi sarei aspettata davvero la reazione di Ciro, sapevo che Kim l'aveva fatto apposta e andava bene così.

« Che ci fai ancora sveglia.. sono le 4:46.. »
Girai subito la testa sentendo una voce, quella voce, la sua voce. Deglutì appena girando il viso al mare e socchiusi le labbra.
« Dai scendi giù, dormono tutti.. »
« Non ho sonno Ciro.. »
Lo sentì sospirare e poi sedersi affianco a me guardandomi e poi girando lo sguardo al mare, era arrabbiato, potevo notare i suoi movimenti eppure era lì.
« Ti è piaciuto? »
« Ciro smettila.. »
« Hai baciato qualcuno che non sono io.. »
« Era un gioco.. »
« Un fottuto gioco! Ma le tue labbra hanno toccato soltanto me da quasi due anni.. »
Girai subito lo sguardo a lui sentendo gli occhi pizzicare, per quanto volevamo restare tranquilli ogni volta che ci avvicinavamo finivamo per discutere.
« Tu.. hai scopato un'altra che non ero io e chissà quante volte l'hai fatto.. »
Lo guardai annuire e smettere di parlare..
Tra noi ormai era una battaglia ogni volta, e io odiavo questo ma non lo facevo apposta e sapevo che anche lui odiava ciò.

« A te piace Filippo? Intendo.. »
« È un nostro amico Ciro.. ti prego, basta! Diamoci una tregua sono stanca di questa guerra okay? »
« Io ho bisogno di sapere se tu mi ami ancora »
Sentì le sua mano destra poggiarsi sulla mia guancia sinistra e voltarmi il viso verso di lui. 
« Dimmi se mi ami ancora.. »
Rimasi in silenzio in realtà, alzai gli occhi ai suoi e deglutì appena sentendo la voglia di baciarlo.
« Ovvio che non mi ami più.. »
Si tirò su lasciandomi li e sentì i suoi passi allontanarsi ma prima che non li sentissi più

« Ti amo, io ti amo ancora e.. lo farò sempre »

Socchiusi le labbra alzandomi e deglutì alzando anche lo sguardo guardandolo fermo, non per molto però, perché lo guardai tornare da me a passo veloce e le sue mani afferrarono nuovamente il mio viso e.. quelle labbra che non toccavo da mesi.. adesso stavano baciando le mie.
Era quasi come se ogni cosa prendesse colore,
Come se la speranza di rivivere stava nascendo, come quel libro che avevo lasciato in quell'angolo del mobile era soltanto pieno di polvere ma sempre il mio preferito.

Mi tirai subito sulle punte cercando di arrivare alla sua altezza mentre le sue mani lasciarono il mio viso e le sue braccia avvolsero il mio corpo e potevo sentire le sue labbra ancora sulle mie nel momento in cui la sua lingua toccò la mia e poggiai le dita dietro la sua nuca toccando quei capelli che non toccavo da una vita, quei capelli pieni di gel che nascondevano quei ricci che amavo alla follia.

« Nun me lascià chiu te preg.. »
« io non l'ho mai fatto Ciro.. »
« che coglione Dio mio.. »

Lo guardai quasi maledirsi e capì che l'amore che provavo nei suoi confronti non si era mosso in un centimetro anzi sentivo che era aumentato.
Sentivo i miei polmoni più liberi anche se non c'era più spazio nel mio stomaco per tutte le farfalle che c'erano. Era proprio vero, potevi fare qualsiasi cosa ma l'effetto che ti faceva quella persona non poteva essere paragonato ad altre mille persone.

« Ti va di dormire con me? »
Girai subito il viso al cielo e notai l'alba, deglutì appena e strinsi le sue braccia nel momento in cui anche lui guardò l'alba e strinse il mio corpo sorridendo appena, la verità è che io avevo smesso di guardare l'alba nel momento in cui lui aveva sorriso, perchè quella era la mia alba preferita, il suo sorriso.

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