Non c'è scelta.

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Chiusi subito il quaderno rileggendo a ciò che avevo scritto, l'ultimo compito da fare per il corso di recitazione a scuola, scrivere qualcosa che ti stava capitando in quel periodo e scrivere i tuoi sentimenti. Bella merda.
Avevo ripreso le mie cose, la danza, Sonia, gli amici.. lo studio più che bene..
Lui lo vedevo spesso, perché i miei genitori non conoscevano ancora chi era Kimberly e lasciavano che mio fratello stesse con lei, e quindi avevano deciso di farmi studiare con lei.
Così che ogni volta che ero da lei, Ciro era da Edoardo, e mi toccava vederlo e ascoltare la sua voce, la sua risata.. le stronzate che facevano.
Era abbastanza cambiato in un mese, non frequentava più la scuola, e ormai il suo stile era diverso, dimenticatevi del tutto di Ciro, quel ragazzo che andava a scuola e che sembrava apposto, adesso solo da lontano potevi capire chi era. Non vi nego che dopo svariate ricerche su google avevo letto di ogni sulla sua famiglia, e soprattutto che sua madre era scomparsa 10 mesi fa, nel nulla.

« Coraline, ci sei? »
« Mh? Si.. »
« Scusami ho appena staccato tuo fratello, mi manca sai.. a te non manca? »
Annuì soltanto restando in silenzio.
« Allora? Mi leggi il testo che hai scritto per il corso? »
« E che.. »
« Dai.. »
Sospirai appena e apri di nuovo il quaderno rosa e cercai la pagina torturandomi il labbro e quando la trovai girai il viso a lei guardandola farmi cenno di leggere, feci un enorme respiro e iniziai a leggere.
« Odio il mondo in cui modo il cui mi parli, il modo in cui ti tagli i capelli in questo periodo.
Odio quando mi fissi, odio i tuoi stupidi rosari al collo, e odio il modo in cui mi legge nella mente.
Ti odio così tanto che mi fa star male.. mi fa persino scrivere poesie!
Ti odio.. odio quando hai sempre ragione, odio quando mi menti, odio quando mi fai ridere
Odio anche di più quando mi fai piangere..
Odio quando tu non mi sei intorno, e odio il fatto che ancora non hai chiamato.
Ma più di tutto odio il fatto che.. non ti odio, nemmeno quasi, nemmeno un pochino, nemmeno niente. »

Sentì il silenzio di Kimberly che era davvero assordante, restó a guardarmi per qualche istante e poi si avvicinò con la mano a chiudermi il quaderno e a sospirare.
« Ti sei innamorata..? »
Non le risposi, abbassai il viso in silenzio guardando la penna nelle mie mani.

« ti dico una cosa.. quando mi innamorai di tuo fratello sapevo da che famiglia proveniva, ma lui non sapeva chi fossi io.. Kimberly Conte, la figlia di Vincenzo Conte e sorella di Edoardo Conte, mio padre è stato ucciso per mano della camorra e mia madre dopo che era stata messa a lavoro dalla famiglia Ricci all'estero non che nonno di Ciro non abbiamo più saputo niente di lei. Qui le femmine e' questa la fine che fanno se non ubbidiscono a ciò che gli uomini di casa dicono. Un periodo per paura che lui sapesse io chi fossi gli dissi tutta la verità.. e lui mi disse delle cose "Io non so tu chi sei, e non voglio neanche saperlo, io sono innamorato di Kimberly non della tua famiglia. Se tu resti al mio fianco io ti prometterò amore sempre." Ho capito di aver sbagliato, di dovergli dire sempre la verità ma la verità sai qual'e? Che non non c'è la scegliamo questa vita, decidono gli altri per noi è non abbiamo vie di scampo, ma viviamo con la costante paura che nessuno possa innamorarsi di noi perché facciamo "paura" e non ti sto parlando di me, ma di Ciro.. »

La guardai sentendo gli occhi pizzicare e alzai appena gli occhi al cielo per evitare che cadessero le lacrime e sussurrai a bassa voce.
« Non credo che mi importi tanto chi sia.. ma ha scommesso su di me.. »
« ed è sbagliatissimo ciò che ha fatto, ma credo lui stia ancora crescendo, e non gli hanno dato via di scampo, " o sei questo o sei questo".. quindi non prendetela con lui, parlagli e magari forse provate ad andare d'accordo.. »
Restai a guardarla e deglutì appena annuendo, Kimberly non era così male, anzi per niente, dovevo solo conoscerla più infondo.. anche lei era nata in questa specie di famiglia e adesso riuscivo a capire di più le dinamiche persino di Ciro.
« Kim.. »
« Mh? »
« Quando i miei genitori sapranno la verità stai sicura che Mio fratello non ti lascerà solo perché loro hanno deciso così.. e io sarò dalla vostra parte.. vado a bere.. »
La guardai sorridere e annuire, Kim era più grande di me di qualche anno.. infatti era all'ultimo anno di superiori.

Scesi giù guardandomi attorno e notai Emilia la governante.
« Posso avere un bicchiere d'acqua? »
« Certo signorina arrivo subito.. »
Le sorrisi aspettandola in salotto e mi guardai attorno sentendo le voci dei ragazzi giocare in giardino, mi guardai attorno e mi fermai quando sentì la sua voce.

« È bellissimo il tuo compito.. parla di me vero?»
Mi girai piano verso di lui, indossava un pantalone di una tuta ed era a dorso nudo visto che li sembrava anche casa sua.
Deglutì appena e non risposi, infiali le mani nelle tasche e restai in silenzio guardandolo.
« non chiedo di aver mai chiesto perdono a qualcuno okay? Ma.. perdonami Coraline.. »

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