Sfogarsi

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Quando hai parlato prima, di come qualche anno dopo in una coppia cominciano ad ordinarsi l'uno con l'altro, perché prevedono le loro reazioni e si stancano dei loro modi di fare.. credo che per me sarebbe l'opposto, credo di..
di potermi innamorare quando so tutto di una persona, come si farà la riga ai capelli, quale camicia metterà quel giorno, conoscere esattamente quale storia racconterà in quella data situazione, allora.. saprò di essere veramente innamorata.

« Ma davvero ti piacciono così i fiori? »
Alzai lo sguardo al Ciro, eravamo al Mc insieme, da quando avevamo avuto quella grande discussione lui stava provando ad essere più presente nella vita di entrambi, si mia ma soprattutto sua.. stavamo mangiando anche se sapete ormai l'odio che Ciro avesse per il Mc, diceva che non si saziava, ma che ci veniva soltanto per portare me.
« In realtà no.. »
« E perché non glie lo dici? Cazzo, amo devi decidere tu e' il tuo matrimonio.. »
« Nostro.. »
« Si pero' a me non interessa di tutte ste cose, a me basta Edoardo e Sonia che fanno i testimoni e tu con delle fedi, poi per me possiamo stare anche soli.. »
Lo guardai trattenendo il sorriso e girai lo sguardo mordendo il panino che avevo tra le mani, in quella settimana sentivo così tanto la fame e sopratutto stavo soffrendo tanto di nausea ma non volevo mangiare, avevo così tanta "paura" di ingrassare e magari lui.. non c'è l'avrebbe fatta ad aspettare tutta la gravidanza, perché per quanto avessi voluto perdonarlo, per quanto l'amassi , la paura che potesse rimpiazzarmi con altre non andava via.

« Vabbene, farò cambiare i fiori.. » sussurrai
« Fatti valere cazzo, sei la moglie di Ciro Ricci »
Lo guardai soffiando una risata porgendogli il meta' panino che avevo tra le mani.
« Finiscilo tu, forza! »
« Non ne voglio più mangio le patatine! »
Lo guardai sbuffare e prendere il panino dalle mie mani mordendolo e girai lo sguardo al mio cellulare che si illuminò.
« Chi è ? » chiese
« il mio amante! »
« ma perché devi sempre rompere?»
Lo guardai ridendo e poggiai d'istinto la mano sulla pancia, avevo sentito una sensazione strana, come se qualcosa di muovesse.. era la prima volta che lo sentivo, alzai lo sguardo a lui.
« Amo.. guarda.. senti.. »
Mormorai facendogli segno di darmi la mano restando seduta accanto a lui e gli feci poggiare la mano sulla pancia appena evidente, ero entrata nel quarto mese, anche se sembrano incinta di uno.
E così, senti di nuovo la stessa sensazione e alzai subito il viso a lui stupito.
« Ma si muove.. »
« È strano cazzo.. »
Lo guardai sorridere proprio come un bambino e sorrisi mordendomi le labbra guardando la sua mano ancora poggiata li, accarezzai le sue dita e lo sentì parlare.

« Grazie.. » mi sussurrò
« Mh? » chiesi
« Per aver fatto uscire la parte più carina di me, perché sto cercando di essere me stesso soltanto per te e questo piccolino.. e perché sembra che da quando tu sei qui ogni cosa vada nel verso giusto, perché anche se capita qualcosa sembra meno pesante.. »
Allungai il viso al suo baciandolo più volte a stampo e sorrisi contro le sue labbra guardandolo sorridere e poi sussurrai.

« Cosa ne pensi di tua mamma? Ti va di parlarne, non lo fai mai.. »
« È che.. ci sto provando anche con lei, ma sembra che io non riesca a dimenticare la sua assenza e quando provo anche solo a parlarle mi sento in colpa per non rispettare Rosa o Pietro.. »  si confido'
« Amore ma loro due stanno cercando di recuperare.. »
« Lo so, ma c'è mancata così tanto nella loro vita e non sembra giusto.. »
« Okay, senti, qui l'unico arrabbiato sul serio con tua mamma dovrebbe essere Pietro mh? Lui anche avendo 26 anni dal momento in cui tuo padre ha deciso di "ammaestrarlo" come animali come ha fatto con te, beh.. si è alzato le maniche e ha fatto in modo che tu e tua sorella diventaste voi.. »
Lo guardai alzare il viso al mio e stringere la mia mano, sospirai appena guardandolo e mormorai ancora.

« Ho saputo che lui è quello che veniva a parlare con i tuoi professori e quelli di Rosa, che la mattina vi accompagnava a scuola e che al ritorno ha cercato di darti un futuro diverso, perché volevi diventare calciatore no? »
Lui annuì subito abbassando lo sguardo.
« E sicuramente si sentirà in colpa perché al ritorno degli affari di tuo padre sono cambiate tante cose, tu sei cresciuto e hai lasciato ogni cosa, Rosa sta per diplomarsi ma ha fallito su ciò che voleva per te.. quindi davvero credi che non si senta in colpa per non avervi protetti? »
« È solo che spesso fa così tante stronzate.. »
« Non è una stronzata riprendere tua madre in casa vostra, è la tua mamma.. e per quanto abbia sbagliato, per quanto si sia allontanata da voi.. lei è qui e sta cercando di riprovarci, e sarà difficile perché si ritrova due ragazzi adulti e un adolescente che ormai pensano solo a crearsi una famiglia.. »
« Io non voglio essere come loro, Cora.. »
« Ma non lo sarai, hey.. »

Guardi il suo sguardo su di me, Ciro era così solito nascondere ogni suo sentimento che quasi amavo quando parlava così nei miei confronti, sembrava quasi che il nostro rapporto non venisse sempre abbassato, ma che crescesse giorno dopo giorno.

« E tu? Hai intenzione di dirglielo ai tuoi genitori di noi.. »
« Cosa devono sapere? Sanno che sto con te »
Diventai seria, forse anche troppo, quasi sulla difensiva, infatti lui alzò le mani.
« Kim e tuo fratello stanno tornando per il matrimonio, non hai chiamato ne tuo padre ne tua madre.. e non sanno neanche del nostro bimbo.. »
« Ma non voglio che loro ci siano, non ci sono mai stati e non ci saranno neanche adesso.. »
Lo guardai male spostando la mano dalla sua.
« Mi dispiace.. »
Alzai subito il viso cercando di capire, poi abbassai la testa al suo telefono, mi stava mostrando i messaggi che aveva mandato a mia madre e a mio padre, dove diceva che il 15 Marzo ci saremmo sposati e che avevamo altro da dirgli.
Loro avevano risposto con un "Ci sarò".
Gli stessi che avevano odiato Ciro a morte.

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