Chiedi aiuto.

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Non avere paura, se riesci a dire quelle parole, non so come ma mi interessa ancora.
Perché sono qui, sto dando tutto quel che posso, ma tutto ciò che fai tu e rovinare le cose.
Si, sono proprio qui, sto provando a rendere tutto più chiaro, avere metà di te, non è abbastanza.
Non aspetterò che tu arrivi al limite facendo finta che non hai bisogno di nessuno!
Sono qui, Nudo.
Non ci proverò finché tu non decidersi che sei pronta a mandare giù tutto il tuo orgoglio.
Sono qui, Nudo. •

Chiusi gli occhi sentendo le parole di quella canzone, Naked - James Arthur, continuai a correre sentendo le gambe venire meno e sospirai appena guardando l'orario, cazzo.. da quanto tempo ero qui? Erano le 12:45.. era volato così velocemente il tempo, la musica, e la corsa.
Poggiai le mani sulle ginocchia fermandomi appena e alzai lo sguardo sentendo una goccia di acqua sul mio viso, anzi due o forse tre..
deglutì appena correndo fino ad una casetta di legno che era nel parco li e mi appoggiai vicino quando iniziò a diluviare, scossi la testa passando la mano destra a spostare i capelli dal visto e mi sedetti sui gradini della casetta siccome era coperta.

Diluviava, e l'unica cosa che volevo fare era riprendere a correre, ma per istante pensai che forse stavo solo esagerando, forse semplicemente non ero pronta a crescere più di quanto stessi crescendo così velocemente, ma alla fine mi toccava farlo, i miei quasi 19 anni dovevano far sì che maturassi. Eppure dovevo essere felice, stavo per avere diplomarmi, stavo per scrivere qualcosa per una casa editrice più famosa di Italia e grazie a lui soltanto, avevo lui.. eppure qualcosa mi mancava ma non sapevo cosa, sapevo che forse ero io quella che mancava in tutto. Abbassai lo sguardo al cellulare che stava ancora trasmettendo le canzoni nelle mie cuffiette e cercai nella rubrica.
- Dottoressa. Katia Eloudo -
Da quanto tempo non ci andavo.. eppure non era una cosa sbagliata, lei era la mia psicologa da più o meno 10 anni, da quando mia madre a 8/9 anni decise di farmi parlare con una psicologa perché pensava che avessi dei disturbi emotivi.
Tra me e la dottoressa c'era sempre stato un rapporto non "dottoressa e paziente" ma ogni volta, in ogni istante potevo chiamarla, invece non la sentivo da quando avevo iniziato la mia relazione con Ciro.

Poggiai il cellulare vicino all'orecchio e deglutì appena sentendola rispondere subito:
« Marì ?? »
Era l'unica che mi chiamava così, restai per qualche minuto in silenzio prima di dire:
« Dottoressa.. »
« Hey.. come stai? »
« Non lo so.. »
« Dove sei?? »
« Io non.. al parco dopo Via Posillipo 124 »
« Non muoverti okay? »
Ecco quando forse non mi sono spiegata con il rapporto "non dottoressa/paziente".
Poggiai il cellulare sulle gambe e le mani sul viso sentendo le lacrime che trattenni, non era da me piangere così tanto e non l'avrei fatto.

Non passo' molto tempo più o meno 15 minuti, perché la vidi da lontano, col suo vestire tutto a modo suo, con una borsetta della prima classe al braccio e un ombrello rosa col quale copriva il suo corpo dalla pioggia.
« Ma che ci fai qui tu?? »
Non le risposi, la guardai chiudere l'ombrello notando che la pioggia cessó e si sedette sul gradino al mio fianco guardandomi.
« Ma quanto sei cresciuta.. e quante cose sono cambiate? »
Annuì appena guardandola.
« so tutto okay.. ho parlato con tua madre una settimana fa e mi dice che ti vede divers.. »
« non parlarmi di lei, per favore. »
La guardai zittirsi subito ed annuire.

Abbassai lo sguardo al verde del prato bagnato e restai in silenzio sentendola subito dopo parlare.
« Lo ami così tanto Coraline? Quanto? »
« Tanto da rinunciare al mio sogno.. »
« E lui? Lui ti ama.. ? »
« mi ama, io lo sento.. mi tratta più di una principessa e amo il modo in cui si comporta con me.. »
« E allora dove sta il problema? Questo? »
Disse indicando con lo sguardo la fedina che CIRO mi regalo' a natale.
Scossi la testa in un no guardandola.
« i miei genitori mi hanno sempre insegnato che le cose belle finiscono, e so che finirà anche tra me e lui, che la distanza ucciderà il nostro rapporto e io non voglio.. »
« Non è vero! Non è vero che tutto finisce, e se finisce ci sara' sempre un ricordo che terra vivo ogni cosa. Credo tu debba.. »
« Sai no che è stato in carcere.. »
La guardai annuire e deglutì appena.
« E tutto il suo tempo speso li.. quasi 10 mesi, è stato insieme ad una ragazza.. non mi ha più cercato e mi ha lasciata come tutti.. ma quando è tornato mi ha dimostrato che è stato soltanto uno sbaglio e' il suo amore.. ma io ogni notte che la mia testa tocca il cuscino sogno lui è questa.. credo.. scapare con desiderio e.. »

La guardai farmi segno di stare zitta e lo feci subito asciugando le lacrime che senti sulle guancia ormai bagnate, tirando appena su col naso.
« Credo tu debba buttare un po' l'orgoglio a quel paese, che tu debba superare questa cosa e perdonarlo davvero.. e sai come? »
La guardai alzando un sopracciglio trattenevo i singhiozzi che ingoiavo per non farli uscire.
« Parlandone con lui.. »
Scossi subito la testa in un no guardandola.

« Se tu ne parli con lui, lui saprà le tue parole e forse cominciando le cose si aggiustano, ma se lui non sa niente tu cadrai sempre di più nel baratro finché di te non ne resterà nulla e lui ti perderà proprio come tu stai perdendo lui, senza sapere neanche il perché.. e se ti ama così tanto come dici passerà la vita ad incolparsi di qualcosa che non è riuscito a risolvere solo perché tu non hai chiesto.. aiuto.. a lui.. »

La guardai in silenzio ascoltando le sue parole, forse avevo davvero bisogno di sentirmele dire quelle parole, forse anche lui ci stava male, e forse io dovevo parlare con lui.

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