Prenditi cura di Rosa.

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Avevamo superato tante di quelle litigate che in molti, si chiedevano come facevamo a sopportarci ancora. Ci siamo mandati a quel paese tante di quelle volte ma alla fine tornavamo sempre a tenerci per mano.
Eravamo testardi, orgogliosi, stronzi e anche un po' gelosi, eravamo di tutto. Ma nonostante ciò eravamo insieme.
Ci siamo urlati contro tante cose, tante brutte parole, spesso però bastava un bacio per far sì che tutto sparisse, per tornare a volerci più di prima.
Ed io ci credo, io ci credo nell'amore che affronta tutto, nelle persone che sanno perdonare, negli errori che vanno cancellati, e anche nel tenersi più forti di prima. Ma come dicono tutti bisogna solo e soltanto crederci in due.

Eravamo a Napoli da più o meno un oretta e le cose qui non erano alquanto tranquille, la famiglia Ricci aveva la polizia attaccata come una cozza. Il vero motivo era che avevano uccido Gabriele Lauro, uno dei nipoti del camorrista della Sicilia e che era venuto qui per un accordo con la famiglia Ricci, per questo motivo la polizia stava indicando soprattutto su "noi" se vogliamo metterla così.

Ciro era davvero irrequieto, e quella sera eravamo tutti a cena a casa Ricci, c'era anche Kimberly, Edoardo e mio fratello con la fidanzata di Edoardo.
Tutti seduti a tavola e nel mentre io giocavo con la forchetta nel piatto nessuno parlava, c'era un assurdo silenzio, qui tutti aveva paura anche se non l o dimostravano, forse l'unico che se ne fregava era Pietro, lui aveva preso il sangue freddo di suo padre.
In realtà avevamo deciso che qualsiasi cosa sarebbe successa quella notte l'avremmo passata tutti insieme, anche perché Ciro non voleva che io e Rosa rimanessimo da sole, sembrava sapesse che stesse per succedere qualcosa, anche se l'avevo sentito parlare con Edoardo del fatto che qualcuno non voleva prendersi le sue colpe, colpe che Ciro e Edoardo avevano.

Riuscimmo a passare quella serata in tranquillità, finché non ci misimo in salone mentre i ragazzi erano in giardino a fumare, e Io, Linda, Kimberly e Rosa eravamo sul divano mentre loro palavano dei nuovi capi arrivati nel negozio dove laborava Linda.
« allora? Cora tu che ne pensi? »
« Cosa..? »
« Dei.. »
« Ah si.. sono carini.. »
Guardai Rosa annuire, in realtà capirono che non stavo ascoltando per niente, infatti tornai a guardare il mio cellulare e notai subito una notifica.

„ Con chi stai parlando? „
» Con nessuno.. «
„ Ti vedo interessata al discorso delle ragazze „
Alzai subito lo sguardo verso la finestra e soffiai una risata guardandolo ridere, che stupido..
» Tra un po' c'è ne andiamo a letto okay? «
« Fa presto.. »
Tornai a guardarlo fuori dal giardino annuirmi e poggiai il cellulare nella tasca dei pantaloncini.

« Cora quando ricomincia la scuola a te? »
« Lunedì, entro alle 9:30.. »
« Ah si, l'ultimo anno entra sempre dopo »
« Cora hai deciso che fare dopo? »
« Vorrei andare alla Sapienza »
« A Roma?? »
« Si.. »
« E Ciro?? »
« Non lo so ancora, cioè gli parlerò sicuramente »
Le ragazze annuirono e sospirai appena smettendo di farlo quando notammo i ragazzi entrate e Edoardo urlare quasi
« Cosa dovete dirci? »
« Cose che non riguardano a noi! »
Gli rispose Linda mentre Edo l'abbracciò da dietro e anche mio fratello si sedette accanto a Linda, non ci parlavamo molto da quando ero venuta a vivere a casa Ricci, lui non approvava il fatto che avessi deciso di prendere questa "strada amorosa" non per Ciro perché lo conosceva bene, ma per la sua famiglia, e per il fatto che sapesse quando io non ero libera.

Mentre stavamo ridendo alle battute di Edoardo come come solito era il più rompipalle oltre ad essere il più grande con mio fratello sentì la porta bussare.
« Va Chiara tranquilli »
Disse Ciro restando seduto sul divano con le mie gambe sulle sue che stava accarezzando.

« Signor.. Ciro, e' per lei.. »
Da quando Ciro era diventato ufficialmente l'erede di suo padre Chiara lo chiamava così per rispetto, e anche a Pietro, solo a me e Rosa ci chiamava Signorine anche se le avevo detto più volte di chiamarmi per nome.
Guardai Ciro alzarsi e essere seguito da Edoardo e Pietro.
« Ma secondo voi chi è? »
« Qualcuno che ha bisogno di loro.. »
Chiese Kimberly a mio fratello che ebbe come risposta silenzio ma che le rispose Rosa.
Ma non fu cosi, non era qualcuno che aveva bisogno di loro.. infatti non appena sentì Pietro urlare andammo tutti vicino alla porta.

« Ma nun e putit arrestà, voglio il mandato, voi non sapete chi siamo noi!! »
« uaglio, se non lo sapevamo adesso non stavamo qua. Ciro Ricci e Edoardo Conte, vi dichiariamo in arresto per spaccio e traffico di Droga e Armi. »

In realtà non capi' molto, notai soltanto Rosa e Kimberly piangere per i loro fratelli, Ciro fece segno a mio fratello di portare via Pietro così che non avessero portato via anche lui è così fece.
Guardai sempre lui parlare con il poliziotto.
« Posso salutare mia sorella e la mia fidanzata? »
« Salutate e muovetevi ja. »
« E nun me tuccat pero. »
Si fece lasciare e tenendo le mani dietro alla schiena con le manette si avvicinò a sua sorella che l'abbraccio' subito.
« Ma nun te ne può glij pur tu.. già se n'è andata mamma non te Ne andare pure tu Ciro.. »
Piangeva col singhiozzo, come una bambina, infondo Rosa era una bambina di appena 16 Anni, deglutì appena cercando di essere impossibile e li guardai.
« Ró.. io tra un po' torno, non vado da nessuna parte, smettila di piangere mh? »
Spostai lo sguardo su Edoardo che abbracciava sua sorella e poi Linda.

Sussultai appena quando lui si avvicinò a me e abbassò lo sguardo restando per un po' in silenzio e poi si convinse a parlare.
« Sta iniziando Cora.. »
« Non mi interessa.. »
« Io te l'avevo detto sarebbe successo.. »
« posso farcela.. »
« fino a quando? »
« fino a quando i miei occhi saranno aperti. »
Lo guardai e per la prima volta guardai i suoi occhi lucidi e pieni di lacrime ma senza piangere, e la stessa cosa io, allungai le mani a suo viso e poggiai le labbra sulla sua guancia ricambiando ogni suo bacio.

« Mi faccio vivo io okay? Non uscite finché non ve lo dico io, non vi muovete da qua che avete i Lauro addosso, parlate con Pietro, ditegli che chiama subito il nostro avvocato e Amo.. ti prego prenditi cura di Rosa, p favor.. »
Annuì subito guardandolo e guardai Rosa avvicinarsi e pocciare la testa sul mio braccio, l'abbracciai subito e lasciai che Ciro la baciasse la testa e ricambiai il bacio che mi diede prima di vederlo andare via dell'auto della polizia.

Sapevo che sarebbe successo, ma non ero ancora pronta a vederlo andare via.

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