Inaspettato

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- Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita. Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori, però posso ascoltarli e dividerli con te.
Non posso cambiare ne' il tuo passato ne' il tuo futuro, però quando serve starò vicino a te.
Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga, per non farti cadere. La tua allegria, il tuo successo, e il tuo trionfo non sono i miei, però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.
Non giudico le decisioni che prendi nella vita, mi limito ad appoggiarti, a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi. Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti, però posso offrirti lo spazio necessario per migliorare. Non posso evitare la tua sofferenza, però posso piangere con te, stare con te e aiutarti a superarla. Non posso dirti nè cosa sei nè cosa devi essere, solamente posso volerti come sei e farti sentire importante.. perché io farei qualunque cosa per vedere su di te un sorriso che spacca tutto. -

Sorrisi subito leggendo il messaggio che mi aveva mandato Coraline, lei spesso se ne usciva con queste parole così belle, una delle cose che amavo di lei, spesso era l'unica a farmi sentire così tanto importante in questo momento che sembrava non finire, non che fosse sofferenza perché non lo era affatto, stava per nascere la nostra bambina e soprattutto il nostro matrimonio andava benissimo oltre le piccole litigate.
Mancavano meno di 5 settimane al termine della gravidanza di Cora, era così bella, credo che la gravidanza avesse fatto si che lei diventasse ancora poi donna di quello che era, e poi non smettevo mai di dirle quanto fosse bella, perché lo era davvero.. e poi non capivo come faceva a non ingrassare cazzo, io desideravo vederla in carne, desideravo vederla mangiare come un maiale o non so, anche se sapevo che questa soddisfazione non me l'avrebbe mai data.

Ma tornando a noi, mi aveva mandato quel messaggio perché avevo passato tutta la notte sveglio come stava succedendo da mesi a questa parte, al ritorno di papà le cose sembrano più pesanti e ogni decisione doveva essere sempre mia, la cosa che avevo promesso a Cora era una, "Niente sangue", e seppur cercavo di non far succedere nulla, c'era sempre qualcosa di ingannevole e spiacevole tanto da farmi diventare chi non volevo essere.

« Si papà, mo torno a casa però, ho Cora che non si sente bene e abbiamo l'ultima visita.. »
« Ciro, ma tu devi ancora incontrare.. »
« Papà, p favor sta per nascere tua nipote.. »
« O sai quant si nat tu io dove stavo? »
Lo guardai deglutendo annuendo appena, quando nacqui io mio padre non era con mia madre ma era in un garage a cercare di non farsi prendere dalle guardie.
« beh scusami ma della tua sopravvivenza non me ne frega un cazzo, io voglio vedere mia figlia nascere e stare con mia moglie. »
« Cirù penzav ca teniv e pall.. »
« se ero come te le avevo? »
« non mancarmi di rispetto.. »
Sospirai appena guardandolo seduto mentre chiudeva delle banconote e sospirai ancora appena restando in piedi avanti al tavolo guardando mia sorella scendere le scale.

« Fratellone, come stai? »
« Tutto bene.. »
« allora?? Quando nasce? »
« credo prima del 17 Novembre.. »
« Non vedo l'ora, sarà bellissima!! »
Sorrisi appena guardandola e girai lo sguardo a mio padre, ci stava guardando e stava in silenzio.
« Come mai poi la chiamate così? »
« Cora ha lasciato decidere me.. » sussurrai
« Faith Adele Ricci.. »
Disse mia sorella guardandola sorridendo.
« E c vuol dir? » disse mio padre con tutta la sua perfetta ignoranza di un nonno stupido?!
« Papà dai.. Faith vuol dire Fede e Adele è il nome della nonna di Cora.. »
« Ma nun putit mettr nomi più normali? »
« No. »
Lo guardai male e sospirai appena girando il viso a mia sorella, mi avvicinai baciandola la fronte e poi lo salutai con la mano andando via lasciando quella casa.

Dovevo tornare a casa mia, dalla mia donna, dalla mia famiglia, ad un certo punto della giornata ne avevo così tanto bisogno, come se mi mancasse il respiro, come se fosse l'unica cosa a reggermi ancora in piedi.
Infatti, guidai fino a casa guardando avanti restando in silenzio tutto al tempo senza nemmeno canticchiare come mio solito le canzoni di Antony, canzoni neomelodiche come mio solito.
E poi sorrisi subito pensando a quando chiedi di chiamare così la piccola, Cora mi guardò in modo stupido come per dire "non me l'aspettavo da te", perché pensasse che avrei preferito un nome più.. napoletano? " Tu finisci per stupirmi sempre " mi disse con un enorme sorriso sul volto.
Perché si, amavo vederla sorridere.

« Amo.. sono a casa.. »
Mormorai ad alta voce chiudendo la porta alle spalle liberandomi della giacca di pelle nera e sbadigliai appena, alzai un sopracciglio sentendo che non rispose e camminai fino al salone vedendola stesa sul divano e al suo fianco c'era Chiara che gli dava da bere.
« Che succede? » chiesi subito
« Ha appena smesso di vomitare.. »
« Ma non vomitavi da tempo.. » la guardai
« Sta avendo delle perdite Ci, non credo sia una cosa normale.. perché non la porti in clinica? »
« Io sto bene non ci vado in clinica! Ci vuole ancora tempo. »

Le guardai discutere per un bel po, serrai la mascella ascoltando le sue risposte e sali in camera prendendo subito dal mio armadio uno dei miei maglioni neri che lei spesso indossava è scesi giù di nuovo avvicinandomi a lei facendo segno di alzarsi. Era in reggiseno e aveva un pancione abbastanza grande, io nemmeno ne capivo niente, ma ero riuscito a capire dallo sguardo di Chiara che era una cosa seria.
« Ciro.. »
« Metti il maglione dai. »
Lei nemmeno parlò non appena le ordinai di farlo, la guardai infilare il maglione e gli diedi le scarpe che lei mise dopo mentre andai con chiara in camera da letto.
« Eh ma dove sono tutte le sue cose? »
« Non ha la borsa pronta, chiamo tua madre e mi faccio aiutare dopo a preparagli la borsa, i documenti sono qui.. »
Annuì appena prendendo la cartellina con tutti i documenti e la borsa di Cora.
« State attenti okay? »

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