La ferita che mi ha procurato questa situazione non si è ancora risanata. E non penso possa risanarsi del tutto, con il tempo si allevierà solamente il dolore, e, ti abituerai a convincerti.
Di solito perdoniamo una persona , non perché lo abbiamo perdonato, ma perché la sua assenza ci fa più male dell'errore che ha commesso..Una settimana da quando forse stavo provando ad andare avanti ad ogni cosa, perché diciamocelo.. io lontana da lui pure se aveva commesso errori non ci sapevo stare.
Non vivevamo insieme, avevo deciso di rimanere a casa mia e infatti lui veniva tutti i giorni, anche solo per un bacio lui ci passava.. sembrava davvero essere tornati ai vecchi tempi, quando il suo clacson del suo SH bussava e io capivo subito che era lui, mi affacciavo alla finestra e andava via soltanto quando gli avevo detto di si ad un uscita solo noi due.
Ma le cose erano cambiate tantissime da quattro anni, sembrava essere passata una vita eppure eravamo ancora piccoli, dei ragazzini semplicemente cresciuti troppo in fretta.Ma questa non era la questione che mi preoccupava di più, perché sapevo che il nostro amore era abbastanza forte da superare qualsiasi cosa, quello che mi preoccupava era il ritardo che avevo da parecchio tempo, e che nemmeno me ne ero accorta perché pensavo fosse solo questione di stress o semplicemente perché non mangiavo, non andavo all'idea di altro anche perché quello era l'ultimo dei miei pensieri, ma nonostante ciò Sonia dopo averle confidato la cosa mi aveva consigliato di andare semplicemente a fare le analisi del sangue per vedere se era tutto apposto, e infatti quella mattina stavo in una clinica per fare i prelievi, Ciro non sapeva niente se non che avevo delle analisi del sangue da fare perché ero dimagrita un po', ma oltre questo niente.
« Signorina ha davvero paura dell'ago? »
Girai lo sguardo alla donna seduta al mio fianco, sulla quarantina o forse poco più; sembrava già averla vista da qualche parte ma non mi soffermai, alzai un sopracciglio scuotendo subito la testa in un no e la sentì ridere.
« Ci sono passata prima di te, quando avevo la tua età ho avuto tre bambini! Perché sei piccola no, si vede? »
« Signora non sono qui per la gravidanza, io non so se.. »
Ero sempre stata convinta di non poter avere bambini, per questo non andavo all'idea.
« Nennè tu hai la faccia di una ragazza incinta, ma c stai ricenn.. e secondo me sarà pure una femminuccia, quando ero incinta alla mia bambina Rosa, tutti dicevano che mi ero fatta più bella! »
La guardai subito deglutendo restando in silenzio e mi limitai soltanto a sorridere aspettando il mio turno, ma rimasi ferma finché non decisi di guardarla.
« Lei perché è qui? »
« Sono tornata da poco dalla California, ci sono stata per 8 anni per motivi familiari, sono qui perché il medico mi ha prescritto delle analisi perché sai no che a 50'anni si fanno le analisi »
« Lei ha davvero 50'anni? »
« 49 per l'esattezza mercoledì 50.. »
« Cazzo sembrava ne avessi 41 massimo.. o scusi ho detto Cazzo.. »
La guardai ridere e guardare il mio sguardo forse in imbarazzo e le sorrisi appena alzando lo sguardo all'infermiera.« Tavarni? »
Mi tirai su deglutendo e guardai la donna per qualche istante sussurrando subito dopo.
« Si. Ho una paura tremenda..
può entrare con me? »
« Oddio mi ricordi troppo mio figlio con gli aghi.. »
La guardai sorridere e alzai le spalle entrando prima di lei e infatti quando mi sedetti sulla sedia poggiai il braccio seguendo le indicazioni del dottore, mentre la donna mi stringeva forte l'altra mano poggiandola sul suo petto.
Intendo, era strano, non era da tutti i giorni trovare una signora e chiederle di farti compagnia..« Okaay, abbiamo fatto! Puoi andare.. »
« Dottore quanto sangue, adesso morirà? »
Sentì il dottore e la donna ridere, feci una smorfia di ironica alzandomi dal busto e ringrazia il dottore aspettando che anche la donna per rispetto finisse e una volta fuori mi fermai a guardarla.
« Grazie mille, davvero.. »
« Ma la tua mamma? »
Non risposi, abbassai subito lo sguardo.
« Okay scusa; comunque io sono Angela »
« Io sono Coraline.. »
« Hai un bellissimo nome.. e dei bellissimi occhi, se non sapessi che fossi incinta di sicuro ti presenterei ai miei figli.. »
« Io non sono incinta Signora.. »
« Chiamami Angela, poi mi farai sapere tu! »
Mi sorrise, la guardai alzando le spalle per fare spallucce e porta la borsa sulla spalla.
« Come faccio a farglielo sapere? »
« Già, io non credo di restare per molto qui, perché non me lo permettono, però farò delle cose e poi torno in California.. »
« Non glie lo permettono? »
« Cose da grandi.. »Non feci altre domande, restai a guardarla mentre segnava sul mio cellulare il suo numero dopo che si lamentò del fatto che noi giovani con questi cellulari eravamo come robot.
Continuavo a pensare che aveva qualcosa di familiare ma non sapevo cosa..
Le sorrisi quando fu lei a salutarmi con la mano e poi ad andare via in una Punto nera.Perché certe avventure capitavano solo a me.
Sentì il mio cellulare e abbassai subito lo sguardo nella tasca prendendolo portandolo all'orecchio.
« Chi è? »
« Amore sono io.. »
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Una proposta da farti.
FanfictionƑorte come la morte è l'amore Quindi perché dici di amarmi se l'unica cosa che fai è distruggermi?