Buon Natale amore mio.

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25 Dicembre 20:35

Le cose andavano benissimo tra e Ciro, anche tra tutti noi, da quando Ciro era tornato sembrava assolutamente che la casa aveva ripreso vita, sembrava che noi tutti eravamo tornati un po' quelli di prima, e adesso che era Natale, il nostro primo Natale insieme, volevamo farlo in miglior dei modi. Questo era il secondo natale a dire il vero, visto che erano quasi due anni che stavamo insieme ma al primo Natale io ero con i miei genitori e io e lui non avevamo ufficializzato nulla, eravamo quei semplici "amici" che si vedevano dopo la scuola.

Edoardo aveva avuto la brillante idea di far il Natale a casa Conte, o meglio nella villa sua e di sua sorella dove adesso viveva Linda e il bambino, il dettaglio che manda era che il loro bambino spettacolare si chiamava Ciro, in onore al mio Ciro, che cosa strana qui a napoli, avevano la convinzione che chiamare un bambino col nome di qualcun'altro sembrava rispetto.
Non vi dico neanche che Ciro era perso per questo bambino, soprattutto perché aveva il suo nome e sopratutto perché era il suo padrino.
Ciro ed io, Rosa e Milos, Kim e mio fratello (che ho rivisto da ieri visto che era tornato dal Portogallo e che presto si sarebbero sposati), Giorgia e Filippo (persona che Ciro non sopportava manco morto), Sonia e Michele.
E ovviamente Edoardo, Linda e il bambino!

« Sei appena arrivato e già stai facendo casino »
« Oh ma c vuo.. »
Sorrisi guardando Ciro tenere in braccio il bambino di appena un mese, rispondere ad Edo.

« Amo ma hai visto quanto è bello? » mi chiese
« È identico a quel cretino.. »
« O criatur e chiu bell.. »
« Che vorresti dire che io sono brutto? » Edo
« No amo, si tropp bell.. » Ciro
Ridemmo tutti sentendoli,
Erano rimasti gli stessi di tre anni fa. Quei stupidi ragazzi che seppur avevano tante cose sulle spalle dovevano sempre farsi riconoscere.
Rimasi seduta con Ciro sul divano e girai lo sguardo sentendo la porta suonare.

« Questi dovrebbero essere i miei cugini !! » disse Linda mentre si precipitò ad aprire.
E infatti così fu, non ci aspettavamo proprio quelli lì ma si, due ragazzi mulatti, un ragazzo e una ragazza.. la ragazza era di una bellezza unica occhi azzurri, scura.. e anche io ragazzo, forse fratelli.. labbra carnose, occhi quasi come il ghiaccio.

« Oh e fernut? »
« Cosa? »
« Stai guardann a tre or.. »
« Certo che tu prendi sviste.. »
« Ja vedi di finirla »
Lo guardai facendo una smorfia e scossi il capo.
« Ragazzi vi presto Joseph e Ilary, sono i miei due cugini, vivono in America ma sono qui da una settimana per natale. »
Spiego' Linda mentre loro stringevano la mano a noi, infatti quando la ragazza strinse la mano a Ciro lui le sorrise e poi mi guardò.
« Tranquilla ho occhi solo per te.. »
« Vaffanculo.. »
Ci sussurrammo nel labiale e sbuffai guardandolo ridere.

Fu un Natale abbastanza carino, ci divertimmo e mentre stavamo cenando sentì il mio cellulare squillare, chiesi scusa uscendo in giardino e poggiai il cellulare all'orecchio.
« Pronto? »
« Amore, sono papà.. »
« Papà.. »
« Come stai? Stai passando un buon natale? Come ti trattano?? »
« Hey papà, tranquillo.. sto benissimo, qui c'è anche Cristian e va tutto bene e poi Ciro e la sua famiglia mi trattano da regina.. »
« Mi dispiace se non sono riuscito a venire »
« tranquillo papà.. »
« Ho saputo che andrai al Visconti.. »
« Chi te l'ha detto? »
« due giorni fa ho sentito Cristian ».
« Non lo so ancora papà, devo pensarci.. »
« Realizza i tuoi sogni amore mio.. »
« Si.. »
« Dove sei adesso? »
« Ad una cena tutti insieme.. »
« Hai sentito la mamma? »
« Non mi interessa.. posso farne a meno.. »
« Non puoi farne a meno di tua mamma.. ha fatto del male a me non a te.. »
« Non voglio parlare di lei.. »
« Non lo faremo ma devi superare la cosa.. »
« forse.. »
« Buon natale amore mio.. »
« anche a te papà.. »

Deglutì staccando la chiamata e guardai il vuoto per qualche istante dopo aver fissato il mio cellulare, mia madre.. lei non si era degnata nemmeno di mandarmi un messaggio al mio 18esimo.. neanche per dirmi "come stai", non l'avevo sentita nemmeno quando aveva fatto uscire da galera Ciro.
Morsi il labbro come ogni volta che sentivo l'ansia e feci per entrare ma sentì parlare.
« Che ci fai qui? Te ne devi andare.. »
« per quando ancora Edo?? »
« Terè c'è la mia famiglia dentro.. vai via.. »
« Edo sono stanca di nascondermi.. »
Uscì dal cancello del giardino e li guardai.
« Edoardo.. dovresti entrare dentro, tuo figlio piangere e la tua ragazza ti cerca.. »
Edoardo mi guardò subito e Teresa mi guardò forse in modo schifato, l'amica di quella che Ciro scopava in carcere, sospirai appena guardandolo annuire e far segno a lei di andare via ed entrare dentro.

« Teresa? Ti chiami così.. ? »
La guardai fermarsi e voltarsi a guardarmi annuendo.
« Io lo so che dovrei farmi gli affari miei, e so anche che al cuore non si comanda.. e so anche che spesso si deve essere egoisti.. ma se hai un cuore, anche soltanto un pizzico.. non far crescere quel bambino senza i suoi genitori uniti.. »
Lei mi guardò ancora una volta con disprezzo, gli si leggeva in faccia, poi smise di farlo, abbassò subito lo sguardo annuendo e si allontanò subito entrando in una 500 bianca.

Sospirai appena tenendo il cellulare tra le mani e entrai chiudendo il cancello alle spalle.
« Coraline.. »
Girai subito il viso sentendo la voce di Edo.
« Per favore non parlarne con nessuno.. »
« Da quando va avanti Edo.. »
« da quando siamo entrati in carcere.. »
« Linda ti ama Edo.. »
« e pure io.. »
« Non penso, tu sei innamorato di quella ragazza.. »
Lo guardai abbassare subito gli occhi e lo lasciai li, in giardino, entrando prima di lui tornando al tavolo e deglutì cercando di essere meno espressiva alzando gli occhi a Linda che cercava di far dormire il loro bambino..
forse quella era una delle mie paure più grandi, che un giorno Ciro potesse innamorarsi di qualcuna che non ero io..

Girai subito la testa sentendo la sua mano toccare la mia coscia scoperta e sorridermi.
« Stai bene? Chi era al telefono? »
« Papà.. »
Gli sussurrai poggiando la mano sua sua stringendola appena e ricambiando il bacio che poggió sulle mie labbra, notando Edo entrare e sedersi accanto a Linda.

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