Non indossavo uno dei miei vestitini migliori ma ero con mio fratello e dovevo cercare di essere la ragazza che ero a casa, quella lontana un miglio da ciò che ero quando ero con il mio gruppetto di amici con la finta di andare a studiare da Sonia e mi ritrovavo nei locali di Napoli a ballare e si.. spesso mi concedevo qualche canna, ma non era un vizio, ne potevo fare a meno davvero.
Indossavo un vestitino bianco con dei fiorellini all'interno e un decotte decoltè nero basso davvero carino che non era neanche mio ma che avevo rubato dall'armadio di mia madre.Mi sentivo abbastanza a disagio, non era una festicciola come aveva detto Cristian a papà o meglio neanche lui si aspettava questo visto la faccia che aveva fatto; Kimberly stava messa bene a soldi, la sua famiglia era benestante ma io non sapevo neanche il perché, anzi.. io e i miei genitori sapevamo soltanto che studiava, era Napoletana e aveva 19 anni con un fratello maggiore e i suoi genitori e che vivevano al Vomero.
« Non è poi così tanto "festicciola" »
« Credevo di sì.. Coraline non allontanarti, vado a cercare Kim e torno.. mh? E soprattutto non fare guai. »
Lo guardai sospirando appena e annuì intrecciando le braccia al petto guardandomi attorno.Era davvero una casa enorme, c'erano persone di ogni tipo, ragazzi già ubriachi ed erano soltanto le 22:40.. avrei davvero preferito che con me ci fosse Sonia l'amica che mi stava dietro da quando avevo messo piede qui a Napoli.
« E tu? Hai perso la mamma? »
Girai subito lo sguardo quando la mia attenzione cadde sulla voce dietro di me, alzai un sopracciglio guardandolo subito in malo modo non sapendo neanche chi fosse, abbassai lo sguardo alla sua camicia semi aperta e corrugai la fronte.
« Scusa? Stai parlando con me? »
« Vedi qualcun'altra attorno a noi? »
« in realtà c'è ne sono molte! »
« Spiritosa.. piacere Edoardo, tu chi sei? »
Lo guardai per qualche istante guardando la sua mano aperta porgermela e soffiai una risata mormorando:
« Lo dicono in molti, piacere Coraline.. »
« Ma non sei di qui vero? »
« Si nota molto? »
« Abbastanza! Vabbuò ma sono abituato, il fidanzato di mia sorella è Romano, quindi.. »
« ah si? »
Lo guardai annuire e sospirare appena.
« Sappi che a livello calcistico non abbiamo un buon rapporto, il Napoli resta sempre il Napoli. E Pó.. i romani sono un po' strani..»
« ah.. quindi io sono strana? »
« sei di Roma? »
« E anche mio fratello è di Roma. »Pessima figura di cacca Edoardo, era così che si chiamava?! Sorrisi in modo beffardo e morsi subito l'interno guancia intrecciando le braccia al petto senza smettere di sorridere nel momento in cui lui collegò che i nostri fratelli erano fidanzati.
« Ah quindi tuo fratello è Cristian e sta con mia sorella Kimberly? »
« Così dicono.. »
« Perfetto.. scherzavo voi romani mi state simpatici.. »
« Mi state? »
« Pensa al tuo italiano io penso al mio.. »
« sicuramente.. »
Mi fece ridere per questo lo guardai scuotendo la testa e allungai la mano ai calici pieni che erano sul tavolo intatti ancora di champagne.
« Puoi bere alcolici o tuo fratello mi ammazza? »
« posso fare quello che voglio in realtà! »
« Quanti anni hai? »
« Quasi 17, e tu? »
« Ne ho 21, sei precoce assai.. »
« Quanto basta.. »
Gli sorrisi portando il bordo del calice alle labbra e ingoiai il contenuto guardando il suo sguardo sul mio vestito e poi alzare gli occhi ai miei.« Oohh, così la consumi.. chi è sta bella ragazza? »
« Totó fai poco lo stupido, è la sorella di Cristian. »
« Ah Cristian.. e vabbuò torno a fare le mie cose! »
Lo guardai allontanarsi restando ferma sentendo la conversazione e ciò mi fece ridere ancora una volta, la cosa bella che avevano i ragazzi napoletani e che erano divertenti.. pure se stavano in silenzio la loro espressione ti faceva ridere.
Sorrisi scuotendo la testa e mi allontani lasciandolo li fermo in piedi, forse sperava gli dessi a parlare ma non fu così.
Mi allontanai su un divano vuoto che c'era fuori al giardino in disparte e afferrai il cellulare tra le mani scorrendo con le dita sul touch del mio iPhone portando una ciocca di capelli sciolti dietro al mi orecchio sinistro.-
Quella sera stava durando abbastanza, ero riuscita a dare gli auguri a Kim e poi non avevo visto ne più lei ne più mio fratello, sicuramente scopavano come animali in calore da qualche posto della casa.
L'unico dettaglio era che ero seduta sullo stesso divanetto ma con più persone, adesso, giocavano al gioco della bottiglia, o meglio a sette minuti in paradiso, a quei giochi ci giocavo quando andavo alle medie e sembrava che qui non passasse di moda per rimorchiare una ragazza.
Sospirai appena annoiandomi di brutto rispondendo di tanto in tanto a qualche messaggio di Sonia e beandomi del mio sesto forse.. calice di champagne.« Bambina ma tu non giochi? »
« Credo di essere abbastanza grande per queste stronzate, se voglio baciare qualcuno lo faccio senza girare quella bottiglia come i ragazzini di prima media. »
Lo guardai cambiare espressione e poi corrugare le sopracciglia intrecciando le braccia al petto e guardarmi.
« E chi baceresti tra qui in mezzo? »
« mh.. credo nessuno, siete tutti brutti. »
« Ma sei sicura di quello che dici? »
In realtà tra me e Edoardo non c'era più distanza, potevo sentire il suo respiro contro le mie labbra mentre mi parlava, ma non me ne fregava più di tanto, non l'avrei baciato, non era il mio tipo, anche se esteticamente aveva il suo ben di Dio.
« Credo tu ti stai avvicinando troppo.. »
« Non lo sto facendo.. »
« Si invece.. »
Lo spinsi appena con le braccia quando sentì il suo labbro inferiore poggiarsi sul mio, ma prima che capitasse mi allontanai camminando subito fino e dentro casa cercando il bagno.
Lasciai il calice su un tavolino e notai le scale salendoci e camminai nel corridoio guattendo tutte quelle foto sulle pareti, spinsi appena una porta e ringrazia di aver trovato il bagno.
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Una proposta da farti.
FanfictionƑorte come la morte è l'amore Quindi perché dici di amarmi se l'unica cosa che fai è distruggermi?