Un cantante.

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« Sei pronta amo? »
« Sii un minuto! »

Urlai da sopra sentendolo urlare e infilai la giacca sistemando di nuovo i capelli e cercai nel mio cassetto un paio di occhiali che avevo, infatti misi un paio di RayBan nere, notai il laccio delle AirForce slacciato e mi abbassai ad allacciarlo.
Scesi velocemente le scale guardai Ciro parlare con Chiara poggiato alla cucina:

« Si Ciro, ma queste cose non le devi far ricapitare più, mi hai Capito? »
« Si Chià lo so.. »
« Se tuo padre vede quello che le hai fatto ti uccide. Lo sai che le donne di casa sono sacre per lui. »
« Le ho già chiesto scusa e so che sono una merda, quindi voglio stare un po' con lei in questi giorni.. »
« non toglierà l'enorme livido che ha, se continuerai sicuramente non sarà più amore ma ossessione per una ragazza di 17 anni, libera..»

Tossì appena per farmi sentire che ero lì e smisero subito di parlare, infatti Ciro si voltò e mi sorrise appena.
« Chiá, noi andiamo, non cucinare per noi a cena okay? »
La guardammo annuire con una faccia compiaciuta e poi entrambi lasciammo casa con l'auto di Ciro, la millesima che aveva cambiato senza motivo, adesso aveva un Audi.

Guardai fuori dal finestrino mentre sentì la sua mano afferrare la mia poggiata sulla mia gamba sinistra e ogni volta che doveva cambiare marcia usava la mano che aveva stretto alla mia.
Non mi vengo che ciò mi fece sorridere, ogni cosa che faceva mi faceva sorridere, aveva quei piccoli dettagli che io notavo, e che avevo sempre notato nei suoi riguardi.
« C'è ne andiamo da qualche parte io e te? Anche una settimana.. »
« Magari.. »
« Chiedo a mio fratello se ci pensa un po' lui qua almeno una settimana e ti porto in un posto »
« Lo dici sempre ma non lo facciamo mai.. »
« Te lo prometto okay? »
Annuì subito guardandolo, lui non prometteva mai ma quando lo faceva e mi prometteva allora lo faceva, come quando vidi un pupazzo al negozio della Disney e il giorno dopo  si presentò a casa strafatto con un enorme Stitch.
Lui ne combinava di ogni, e vi giuro che la paura di perderlo era immensa, ma.. l'amore che provavo nei suoi confronti poteva affrontare ogni cosa.

Quella sera la passammo davvero come non avevamo mai fatto prima, eravamo andati in un pub a cenare da soli e verso le 22:20 ci siamo incontrati con Edoardo e con lui c'era una ragazza bionda di nome Linda che si stava conoscendo da qualche giorno, e erano venuti con noi ad un parco giochi che era in una periferia di Napoli, c'erano giochi per bambini e giochi per grandi.
Avevamo persino fatto una pesca ma non avevamo vinto niente e Ciro non contento si era messo in testa di non tornare a casa a mani vuote, e infatti si mise a fare la cosa che più gli veniva meglio, sparare.
Era riuscito a buttare tutte le lattine giù e mi aveva regalato un peluche a forma di pesciolino, Nemo.

« Si tanto tra un po' facciamo la camera nostra a tema Disney, entrano i pupazzi e usciamo noi eh? »
Senti Edo ridere mentre Ciro mi rivolgeva la parola e gli feci una smorfia mangiando la crêpes che stavo cercando di mangiare da tre ore seduta sullo sgabello mentre Ciro, Edo e Linda già avevano finito da un bel po.
« Ma è così moscia pure quando..? »
« Noo, la e' proprio un'altra ragazza.. »
Li sentì ridere di me e gli mostrai il dito medio mentre toglievo dalle labbra la forchetta sporca di nutella.
« Ja amo, hai finito? »
« Non ne voglio più.. »
« Ma tu ami le crêpes »
« Ma non c'è la faccio.. »
Lo guardai annuire lasciandomi un bacio sulla guancia e in realtà tutto il tempo io non tolsi gli occhiali, e dimenticandomi della cosa lo feci li.
« Ma che hai fatto?? »
Sentì la voce di Linda guardare il mio viso e deglutì abbassando il viso nel bicchiere con l'acqua.
« Stavo giocando con la sorella di Ciro e sono caduta.. »
« Come fai a cadere e farti così? »
« ho sbattuto con la faccia !? »
Sospirai appena e lei si zittì subito guardando lo sguardo di Edo che forse capendo la guardò per farla stare zitto e guardai gli occhi di Ciro restare abbassai allontanandosi a buttare la carta della Crêpes.

« Raga ci vediamo domani? »
« Oh Ciro, non ti dimenticare domani di Posillipo! »
« Nono, alle 10 stai da me così andiamo »

Edo annuì subito dopo aver lasciato un bacio sulla mia guancia come era suo solito fare, "l'unico uomo che poteva permettersi dopo mio fratello di toccarmi", erano stare le parole di Ciro.
Salutai la ragazza con la mano e entrai in auto prima di Ciro sbadigliando appena notando che erano le 1:20, girai lo sguardo a lui guardandolo entrare in auto e mormorai.
« Amo è tardi.. »
« Si amo mo torniamo a casa! »
Annuì guardandolo e girai lo sguardo restando in silenzio per tutto il tempo con la mano nella sua sentendo la musica.

Gigi Finizio - Più che posso.
Per quando non sopportassi le canzoni che ascoltava lui quella canzone era bellissima.
« Io che conosco di te, tutti i segreti che hai... »
Eccolo che iniziava a cantare..

« ma quanto è vera questa bugia, che tu stasera sei ancora mia.. ma questo amore cos'è? Qui una risposta non c'è! Io mia vita, tu la tua vita.. ma quale vita, senza di te?
Come faccio adesso, a non averti sempre addosso? »

« Ci stai mettendo tutto il sentimento.. »
« Sono un cantante nato.. »
« Sei un idiota.. »
« Ami però l'idiota.. »
Lo guardai e sorrisi scuotendo la testa vedendolo fermarsi al semaforo e avvicinare il viso al mio e baciarmi.
« Ti amo.. »
« anch'io.. »
Sussurrai a bassa voce contro le sue labbra prima che dovesse riprendere a guidare.

Ecco cosa intendevo quando dicevo di non vedere il male in lui, di quando dicevo di star bene con lui, e amavo tutto ciò.

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