Leggimi qualcosa.

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« Tu scrivi queste cose? »
Annuì appena guardandolo con il mio quaderno rosa tra le mani mentre teneva tra le labbra la sigaretta che si era acceso da 2 minuti, lo guardai sorridendo appena e mi tirai dal busto coprendo il mio petto nudo con il lenzuolo.
« E ti va di leggermi qualcosa..? »
« Ma non l'ho mai letto a nessuno.. »
« Per favore.. »
Lo guardai deglutendo appena e afferrai con l'altra mano il quaderno che mi aveva porso e girai le pagine cercando qualcosa.
Abbassai lo sguardo e sentì la sua mano accarezzare la mia schiena, sorrisi appena e sospirai sussurrando a bassa voce.

« Sai cosa mi piacerebbe? Un'altra città, la stessa insieme, il tuo profumo addosso. Uscire da scuola e trovarti lì, solo perché abbiamo discusso come nostro solito. Venire a vedere la partita del Napoli da te, un martedì sera, anche se il giorno dopo c'è scuola. Anche se lo sport non mi piace tanto, Anche se me l' hai chiesto alla 20:00 ed inizia alle 20:20. Dirti "Vieni a vedere un film da me" quando i miei genitori non ci sono, soltanto perché ho la febbre o il raffreddore o fa freddo per uscire.. andare a fare colazione una mattina, alle 7:30, e poi andare via, nella stessa scuola, e come sempre in ritardo Alle 7:55.
Farti dei solito scherzi e passare avanti al bar dove fai aperitivo con i tuoi soliti amici, col tuo solito amico, facendo finta di non vederti, solo per vedere che faccia facevi. Chiederti.. " Resti stasera? " quando mi accompagni a casa. Chiederti di parlare a voce, di gridarci in faccia tutto quello che di brutto abbiamo da dirci.
Chiederti un abbraccio, quando fa freddo o quando voglio fare pace, che poi, mi abbracci sempre di tuo. E poi come tuo solito darmi il mignolo come si fa da bambini per chiarire, e prometterci l'infinito.. »

Mi fermai per guardare la sua espressione e poi continuai.

« Vederci il lunedì perché ne avevamo voglia, e non vederci fino al sabato perché ne avevamo voglia lo stesso. Perché io avevo la luna storta e tu la pazienza al limite.. »

Mi fermai subito sentendo che non mi ero mai aperta così tanto a qualcuno, tanto da fargli ascoltare ciò che scrivevo, avevo sempre avuto vergogna di mostrare a qualcuno ciò che scrivevo.. l'unica che leggeva ogni mia poesia, ogni mio tema o testo a scuola era la nonna Adele, lei non mi giudicava mai, aveva sempre creduto in me e mi aveva detto che un giorno forse se ci avessi creduto davvero.. avrei scritto un libro. Chissà, continuano a sperarci.
Girai subito lo sguardo a lui che aveva persino posato la sigaretta mentre aspettava che continuassi.

« Cucinarti qualcosa, una domenica come tante anche se non mi facevi mai sporcare le mani, è solo per farti notare ancora di più quanto cucinare proprio non mi piaccia..
Portarti un Kinder fetta a latte che è la tua merenda preferita o prendertene una che non hai mai provato.  Solo così, per dirti "Buongiorno" e poi senza neanche darti un bacio correre in ritardo a scuola.
Tanto si sa.. "Sono entrata alle 8:05 perché il pullman era in ritardo", anche se non me la scampo mai perché sanno da dove vengo.
Un bacio dato in un angolo, un bacio che non mi aspettavo, un bacio che non sarebbe mai dovuto arrivare, eppure il mare spesso alza le onde senza scatenare tsunami.
Ed è bello lo stesso,
Sei bello lo stesso.. »

Senti le sue dita accarezzare la mia coscia e deglutì alzando gli occhi ai suoi guardandolo per qualche istante, lo vidi sorridere e per un istante mi sentì in imbarazzo ed era davvero una strana cosa visto che era ancora nuda sotto le lenzuola con lui. Abbassai di nuovo il viso al quaderno:

« Anche se ti incontro e sei spettinato è disordinato, anche se speravo di non incontrarti e tu sei lì, anche se piove e ho dimenticato l'ombrello..
Anche se vai veloce in macchina quando il limite e' di settanta, ed anche se non ascolti musica di quegli anni ma solo neomelodica o solo quella che crei tu..
E scoprire dopo giorni le tue passioni e condividerle, o sgridarti se rispondi male a tua sorella, e tu se io rispondo male alla mia mamma.
Perché una sera in macchina con la musica che suonava stranamente Mengoni e non le tue canzoni, tarda notte e tanta voglia di non tornare ancora a casa, in un posto isolato, ti avrei raccontato del mio passato.  Senza aver bisogno di risposte filosofiche e tante parole, solo per farmi conoscere e farti rendere conto che, da quel momento in poi mi conosci un po' di più. E non si torna indietro, che vada come vada ormai mi conosci e non c'è alternativa.
E non c'è alternativa per quello che ti senti di fare, mi hai dato la mano con una sensibilità che pochi apprezzano, e me l'hai tenuta come se fosse cosa tua.. e non sai quanto ci ho messo per smettere di pensare a quel momento, ma credo che ora a distanza di quasi due anni la mia mano sia ancora nella tua.
E credo che tu sia ancora un po' troppo,
vicino a me.
C'è ancora della sabbia nel mio zaino,
Ma tu ci sei di più. »

Chiusi subito il quaderno e guardai la foderino rosa, avevo disegnato diverse cose sopra e pensai che quel quaderno uno attaccato all'atro conosceva ogni cosa di noi.

« Ma davvero sei così brava..? »
« Non è niente di che.. »
« Amo quando scrivi, soprattutto quando scrivi di noi, riesci a decifrare ogni sentimento.. »
Lo guardai in silenzio mordendomi le labbra quasi a torturale.
« Hai fatto domanda alle case editrici?! Potesti scrivere un libro amo.. »
« Ma non sono così brava davvero.. »
« Scherzi? Sei fantastica.. »

Gli sorrisi appena e guardai la sua mano accarezzare la mia guancia, allunga la mia mano sulla sua e strinsi le sue dita chiudendo gli occhi beandomi di ciò che mi era mancato per mesi.
Baciai appena la punta del suo pollice prima che le sue labbra baciarono le mie.

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