« Non farmi del male, ti prego.. »
« Io non ti voglio fare del male, ma se tu parli devo farlo per forza. »
« Non parlerò cazzo, non lo farò!!! »
« Nun alluccá cu me! »Sussultai appena sentendo l'urlo di Ciro e sbattere la mano sul tavolo che era presente nella camera, strinsi subito la mano sulla porta e spostai gli occhi su Edoardo che porse qualcosa a lui, e soltanto dopo capì che era una pistola.
« La prossima volta ci ripensi prima di farmi fare delle figure di merda avanti ai miei amici. »
Ciro strinse nella mano la pistola e con l'indice premette il grilletto, credo siano stati tre gli spari perché le mie orecchie forse l'ultimo non l'avevamo neanche calcolato.
Sentì l'urlo della ragazza abbracciata ad Edo e rimasi ferma, mentre la porta della stanza di apri a causa della mia mano.« Ciro.. »
Sentì Edoardo chiamare Ciro e chiedere la sua attenzione per mostrargli che io ero sulla soglia della porta.
Notai il suo sguardo cadere sul mio e il suo viso cambiare colore, forse bianco.. perché davvero non sapevo niente in quel preciso momento.
Indietreggiai appena e notai Ciro fare segno ad Edo di vedersela lui con la ragazza morta.
Mi voltai dandogli le spalle e camminai a passo veloce per uscire da quel maledetto locale, non avrei dovuto entrarci ma come sempre facevo qualcosa che gli altri mi avevano detto di non fare.« Amo! Cora.. aspetta! »
Riuscì ad uscire dal locale forse dal retro perché non ricordavo di essere entrata da lì, sotto le urla di Ciro che quando uscimmo dal locale entrambi afferrò subito il mio braccio e d'istinto non lo feci toccare allontanandomi.
« No..non farci caso a quello che hai vist.. »
« Sei come loro.. »
Riuscì a sussurrare a bassa voce, forse non mi era ancora chiaro dopo quasi 11 mesi di relazione che lui era ciò, e adesso.. adesso che l'avevo visto con i miei occhi.. tutto era più realistico.
« No amo aspe.. ho dovuto per f.. »
Lo guardai in modo schifato e quando allungò la mano per toccarmi lo spinsi subito dal petto facendogli segno di non seguirmi.
Mi guardai attorno notando diversi ragazzi e li fermai subito.
« hai la macchina? »
« si.. »
« Mi dai un passaggio? »
« va bene.. »
Girai lo sguardo alla voce di Ciro.
« Non ti azzardare a salire in quella macchina »
Nemmeno l'ascoltai, entrai in macchina con quei ragazzi e mi lasciai portare a casa.-
Avevo mandato un messaggio a Sonia dicendo che ero andata via, e appena ero tornata a casa avevo fatto una doccia veloce e avevo indossato un pantaloncino con una t-shirt larga.
Dovevo andare via da qua, ma dove andavo? Mia madre sicuramente non mi avrebbe fatta tornare a casa per timore di questa famiglia, mio padre era in Africa e.. Kimberly.. era con mio fratello!
Afferrai il cellulare cercando il numero di Kim.« Ma c sfaccim te mis ngap? »
Sussultai sentendo la porta aprirsi di sbotto e alzai subito il viso mettendo il blocco schermo al cellulare guardandolo come non l'avevo mai visto prima, aveva gli occhi rossissimi forse per quanto avesse fumato e.. a dirla tutta puzza anche di alcol. Lo guardai spostare lo sguardo sul mio zaino dove ci avevo messo almeno 2 cambiate.
« Aro stai jienn? »
« Non sono cose tue. »
Alzai subito il viso sentendo un enorme bruciore alla guancia e misi a fuoco che erano le sue dita diritte sulla mia guancia destra, fecero in modo che la mia faccia si voltò del tutto e i miei capelli sciolti coprissero il mio viso, sentì un leggero dolore soprattutto sotto l'occhio.
Alzai gli occhi sentendoli pizzicare, lui non aveva mai fatto questo, non si era mai rivolto a me in malo modo neanche lontanamente..
Appoggiai la mano sulla guancia che bruciava ancora e spostai i capelli dal viso, in silenzio, senza parlare, anche se di cose ne avevo da dire ma sembrava che fossi diventata muta..Lo guardai spostarmi e prendere lo zaino dal letto, aprirlo e toglierci le cose da dentro..
« Tu ca e sta, e non farmi parlare più, lo sai non mi è mai piaciuto parlare troppo, mo vat a durmì. »
Alzai il viso a lui guardandolo muoversi così velocemente, e poi rivolgermi lo sguardo, erano così pieni di odio.. abbassai gli occhi alle sue mani quando lo vidi strofinarle con molta forza, cosa stava facendo?
Si allontanò da me e entro' in bagno della nostra camera aprendo il rubinetto dell'acqua e lavarsi le mani quasi a consumarle..Lo sentì urlare come un pazzo, come se qualcuno lo stesse bloccando e non riusciva a liberarsi.
Indietreggiai appena arrivando alla porta che si apri appena, era Chiara, la guardai annuendo come per dire "È tutt'okay" e chiusi subito la porta. Non dovevo restare lì, dovevo scappare via e invece avevo chiuso la porta a chiave per non far andare via lui..Uscì dal bagno e strofinava ancora le mani bagnate, le strofinó sul collo e poi sul viso, e le braccia..
« Che schifo.. c schif.. » Continuava a dire.
Deglutì appena facendo gli occhi lucidi.. sembrava la mia mamma quando io ero bambina e litigava con papà, papà la picchiava e lei aveva i suoi attacchi d'ansia, tanto da strapparsi i capelli.Si sedette sul letto e poggió le mani sui suoi occhi muovendosi in modo nervoso.
Mi aveva appena fatta del male ed io volevo aiutarlo?!
Feci dei piccoli passi fino ad arrivare in piedi avanti a lui mentre lui restó nello stesso modo, mi abbassai alla sua altezza tra le sue ginocchia e gli tolsi le mani dal viso.
« Scusa.. non.. non volevo.. »
Allungai le mani alle sue braccia e feci in modo che mi abbracciasse, sospirai subito sentendo il suo viso nel mio collo e strinsi subito la mano nei suoi capelli dietro la nuca e chiusi gli occhi.Ciro non piangeva mai, non l'avevo mai visto piangere e ne tanto meno lui aveva visto me.
Ma sembrava davvero stesse piangendo anche se le lacrime non cadevano dal suo viso sentivo i singhiozzi che ingoiava mentre il mio fiato mancava sentendo le sue braccia così strette a me.
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Una proposta da farti.
FanfictionƑorte come la morte è l'amore Quindi perché dici di amarmi se l'unica cosa che fai è distruggermi?