Mi dispiace.

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La verità era questa: io ogni volta che trovavo qualcuno che mi volesse davvero bene, li allontanavo. Su questo ero un professionista.
Credo di aver trovato davvero qualcuno che quando era con me era se stessa, o meglio.. la maggior parte della gente ogni volta che aveva a che fare con me quasi sempre hanno tre scopi:
Il primo è quello che hanno timore di chi io sia, e quindi mi leccano il culo.
Il secondo è quello di arrivare a secondi fini lavorativi tra soldi e favori.
Il terzo era che l'etichetta ormai c'è l'avevo "Ciro Ricci, figlio e erede del boss più potente di Napoli. "
E vi giuro che io non avevo mai trovato qualcuno che mi volesse bene soltanto perché ero Ciro, un ragazzo normale che voleva fare tutte le cose che facevano gli altri ragazzi, oltre la mia mamma ovviamente.
E nel momento in cui l'avevo trovata un mese dopo l'avevo fatta scappare il più lontano possibile.

Era vero si, avevo scommesso su di lei, ma ciò che avevo fatto con lei, ciò che avevo provato con lei, era tutto piu diverso, qualcosa che forse non avevo mai provato prima con le altre mille ragazze che mi ero fatto, semplicemente forse perché era semplice, ingenua e di queste cose lei non ne aveva la minima idea.. e poi perché io in lei, nei suoi occhi azzurri.. ci vedevo me stesso.
« Ma dove stai andando? »
« A scuola.. »
« Cirù già te l'ho detto, tu a scuola non ci vai.. »
« Ma almeno fammi salutare i miei amici.. »
Guardai mio padre fare un enorme sospiro poggiare le mani sul tavolo e guardarmi in malo modo proprio come se provasse qualcosa di strano nei miei confronti ogni volta che gli dicevo di no.
« L'ultimo giorno. »
Annuì sospirando e uscì di casa sbattendo la porta quasi alla spalle e andai in garage guardando Armando, uno degli uomini si papà in piedi avanti al cancello.. scossi la testa guardandolo e sali sul mio SH guidando fino a scuola.

La verità era che quella giornata fu infermale, avevo risposto in malo modo ogni professore che era entrato in classe e poco me ne importava, avevo persino baciato Erika la ragazza del primo anno nel corridoio della scuola per il semplice motivo che in quel momento mi andava, e poi le avevo riso in faccia dicendole che non sapeva baciare, che dannato stupido.
Se mia madre avrebbe visto questa scena di sicuro mi avrebbe guardato con una faccia schifata e col suo modo di contorcere il naso mi avrebbe detto "Sei uguale a tuo padre".
Sospirai appena camminando nel corridoio prendendo le mie ultime cose o meglio due quadernini Rossi che portavo tutti i giorni a scuola, sempre gli stessi, mi appoggiai al solito muretto dove mi mettevo in disparte ogni volta che c'era ricreazione e notai Milos avvicinarsi.

« Oh Fratè, allora davvero te ne vai? »
« Si, vabbuò ci vediamo lo stesso tranquillo »
Lo guardai restare in silenzio per qualche istante e poi alzare il viso guardandomi con tutta la rabbia possibile che aveva in corpo.
« Com'è stato scopare mia madre? »
Deglutì appena guardandolo e restai in silenzio per qualche minuto, prima che potesse dire qualcosa lui:
« Pensav che eri mio amico Cirù.. invece nun te ne fott e nisciun, se non di te.. adesso mio padre ha cacciato mia madre di casa e tu hai avuto i piedi comodi tuoi. Sei veramente un amico! »
Serrai subito la mascella e strinsi le nocche dei pugni, non potevo reagire, avevo sbagliato io.
Lo guardai allontanarsi da me e restai ancora una volta solo, che merda.
-

L'ultima due ore colarono davvero, per quanto potessi essere solo infondo, nella realtà avevo tutti attorno, semplicemente perché ero chi ero.
Rimasi nel giardino della scuola e con lo sguardo cercai lei, notai Sonia più in là e mi avvicinai a lei.
« Hey.. scusami ma Coraline? »
« Credo tu dovresti stare alla larga da lei »
« Lo so, ma ho bisogno di parlarle.. »
« Coraline non vuole più saperne di te! »
« Ti ho detto che già lo so! »
« Bene se lo sai puoi anche andare.. »
« Per favore, cazzo, Sonia mi serve solo parlare con lei 5 minuti, solo cinque minuti, per favore »
Guardai lo sguardo di Sonia guardare dietro di me e deglutì appena voltandomi e c'era lei..
indossava un paio di jeans altri con un top bianco e attorno alla vita aveva un maglioncino rosso.
Sonia si allontanó un bel po e la guardai per qualche istante.

« Come stai? »
« Come una ragazza che è stata presa in giro, e che adesso tutti mi guardano con disprezzo conoscendo per "quella che ha perso la verginità con Ciro Ricci" »
« Mi dispiace Cora.. »
« A me di più.. »
La guardai e notai i suoi occhi azzurri diventare rossi e le sue mani erano nascoste delle tasche dei suoi jeans.

« A me di più perché ho creduto davvero di piacere a qualcuno, perché per un istante ho pensato che in giro non esistessero ragazzi uguali agli altri e quel ragazzo l'avevo trovato in te.. a me dispiace di più non perché ho saputo tutto, ma dispiace di più perché avrei preferito che se anche davvero ci tenessi un po' a me.. avresti fatto in modo che saresti stato tu a dirmi tutta la verità.. a me dispiace di più perché forse mi stavo innamorando di te pur sapendo che potevo rischiare e quando l'ho capito sono andata contro tutti.. ho trascurato la mia amica, la danza, i miei amici.. e solo per stare con te!
A me dispiace di più perché quando mi sono data a te ho creduto a tutte le parole che mi dicevi mentre lo stavamo facendo.. e mi sento così stupida. »

Non mi ero mai sentito così tanto una merda in vita mia, l'avevo fatto già con tante ragazze e.. ogni volta che loro reagivano così non mi faceva ne caldo ne freddo, ma quando era successo a lei.. sentivo con un qualcosa sul mio petto di molto pesante, come se davvero io mi sentissi in colpa.
« Non c'è lo conte alla fine, perché la colpa è stata mia a credere in te.. »
Mi disse prima di vederla andare via con la sua amica.

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