Cambiare.

1.3K 27 0
                                    

« Comunque questo pomeriggio siamo al bar anche per un motivo valido eh.. »
Girammo tutti lo sguardo verso la voce di Milos visto che Ciro gli fece segno di parlare.
« Come sapete Ciro ha comprato una barca o meglio un Yatch e vorremo fare la settimana di Natale li, visto che Linda non può venire ma vogliamo che almeno Edo viene noi partiamo lunedì mattina e torniamo giovedì così che Edo può venire e Linda può stare quei giorni dalla mamma. »
Sospirai appena guardano i ragazzi e le ragazze sorridere e annuire mentre io rimasi impossibile finendo di bere il mio cappuccino, e guardando poi lo sguardo di Ciro.
« Ma scusami.. Ciro non sa parlare o si stanca anche di spiegare qualcosa? »
Tutti mi rivolsero lo sguardo, per quale motivo non poteva spiegare lui?
« Cora.. »
« No, ha ragione. Quindi? Che ne pesante? »
Disse Ciro fermandola e guardando Sonia che pronunciò il mio nome, mi rivolse poi lo sguardo a me e diventò serio tenendo tra l'indice e il pollice la canna che già aveva acceso due volte.
« Che è un idea di merda? »
« Nessuno ti obbliga a venire.. »
« Me ne sbatto il cazzo del tuo yatch, non sono come le puttanelle che conosci tu o che ti sei fatto in carcere. Mh? »

Già, perché questa non era la prima volta che andavamo al bar tutti insieme e la volta scorsa una ragazza piccola di età sembrava si avvicinò e lo salutò con una certa confidenza, e avevo capito che era stato con lei dallo sguardo di Edoardo che non riuscì per tutta la sera a guardermi in faccia e prima che andassimo via sentì Sonia e Kim parlare e Kim gli diceva che era la sua amica di carcere che scopava e che l'aveva saputo tramite amiche in comune. Era anche per questo che mi ero allontanata da loro, nessuno mi aveva detto la verità e nessuno sapeva che io sapevo la cosa.

Per questo dopo la mia frase tutti mi guardarono stupida capendo che io sapevo della cosa.
« Non credo sia il caso di dire cazzate.. »
« Ah scusami, tu di solito le dici h24.. »
« Filippo.. spero tu ti fidanzerai presto e non userai sempre Federica, sai che intendo no? La mano amica.. »
Soffiai una risata alzandomi dal mio posto e notai  Rosa e Kim e Linda soffiare una risata, era una battuta squallida ma dovevo fargli capire che sapevo la cosa.
Guardai Filippo alzare le spalle siccome non ne era al corrente e gli sorrisi guardandoli.
« Ci vediamo Lunedì in barca ragazzi »
Li guardai annuire e presi lo zaino siccome ero uscita da poco da scuola e sistemai la sedia facendo per andare ma mi fermai appena girando il viso guardandolo.
« Non ti scordare di portartela dietro Federica, sai in barca possiamo fare più amicizia, potrò darle consigli di cosa ti piace fare mentre scopi. »
« Cora, andiamo.. adesso basta.. »
Guardai Kimberly alzarsi e poggiare la mano dietro la mia schiena per andare via con me, feci segno di non toccarmi e lasciai il bar insieme a lei.

Credo che questa situazione mi stesse così tanto facendo cambiare, che se anche infondo al mio cuore l'amassi così tanto non potevo dimenticare che quelle labbra avessero toccato labbra di altre, che quel corpo che toccavo solo io adesso non era più mio e chissà quante cose gli aveva detto mentre scopavano, come faceva quando io e lui facevamo l'amore.

Entrai nel parcheggio seguendo Kimberly e poggiai le mani nei capelli aspettando che aprisse l'auto e entrai prima di lei.
« Non puoi fare così ogni volta che lo vedi.. »
« Sei l'ultima che può parlare.. »
« Cosa? »
« Sapevi che scopava un'altra in carcere e non me l'hai mai detto, sei andata da Sonia a dirglielo ma non da me.. »
La guardai schifata e abbassai subito lo sguardo.
« Non te l'ho detto perché già stavi male.. »
« Sarei stata meglio a sapere di avere amiche.. »
« Sai cos'è? Che tu pensi di avere problemi solo tu, è quasi un mese che non lasci parlare quel ragazzo che vorrebbe dirti tante cose anche se non se lo merita, non gli dai neanche il tempo di esprimersi ma così non vai da nessuna parte, non risolvi un cazzo Cora. »
« Ma vattene a fanculo. »

Uscì dall'auto sbattendo la portiera e mi guardai attorno notando che c'era un parcheggio di taxi,
Mi avvicinai allo sportello guardando l'uomo.
« Può accompagnarmi al civico 33? »
« Salga signorina. »
Entrai in auto dietro sbattendo la portiera e guardai per tutto il tempo fuori dal finestrino trattenendo le lacrime.

Il problema è che certe volte ci aspettiamo che gli altri facciano quello che noi faremo per loro.
Ma spesso purtroppo questo non succede!
quello che dai non sempre ritorna, puoi aver messo tutto il tuo l'impegno, tutto il tuo amore, tutte le tue forze ma ciò non è servito.
A volte forse è meglio lasciare andare piuttosto che incollare qualcosa di rotto.
Sono due tipi di dolore a questo mondo, il dolore che fa male e il dolore che ti cambia.

Una proposta da farti. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora