Chi entra non esce piu.

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« secondo me dovresti dormire.. »
« secondo me io non dovrei essere qui.. »
« decido io cosa fare non tu! »
Sbuffai appena asciugandomi i capelli con l'asciugamano siccome ero appena uscita dalla doccia del bagno di casa di Ciro, mi aveva obbligata a fare la doccia e di restare lì con lui, non che ci capissi molto ma era strano che lo stavo anche ascoltando.
« e ma se entra tuo padre? »
« se entra mio padre gli diciamo che resti qui »
« ma non eri quello che non voleva.. »
« Cora basta, vieni a letto! »
Alzai le spalle come per dire "okay" mettendomi sotto le coperte nel suo letto matrimoniale, la sua camera era più grande della mia, enorme.. aveva disegni sparsi qua e là e non era in disordine anche perché aveva una governante che cinque minuti fa mi aveva portato un latte caldo sotto comando di Ciro.

« Cì.. »
« Che c'è..? »
« Ma io nun tengo suonn... »
« Come parli..? »
« Napoletano.. »
« ma si dice "nun Teng suon" »
« ci sto provando.. »
« okay va bene, e che vuoi fare? »
« hai un'altra canna? »
« Coraline non farmi incazzare! »
« ma mi aiutano, mi rilasso.. »
« puoi rilassarti anche in un'altro modo! »
« come?? »

Lo guardai avvicinarsi e baciare le mie labbra, chiusi gli occhi e ricambiai subito il suo bacio alzando appena la testa allungando la mano dietro ai suoi capelli e d'istinto sorrisi socchiudendo le labbra. Anche lui sorrise, prima di tirarmi sul suo corpo seminudo, indossava i pantaloni della tuta tranne la maglia come suo solito.
Poggiai la mano sul suo petto caldo e lasciai scendere le dita lungo il suo petto scuro, accarezzai la sua V con l'indice e i miei occhi guardarono i suoi.. lo guardai sospirare e sorridermi allo stesso momento, credo di aver fumato davvero troppo perché stavo per fare qualcosa che forse da sobria non avrei mai avuto il coraggio di fare, ma forse più per la timidezza..
Infilai le dita nei suoi pantaloni e poi nei suoi boxer.

-

« Principessa.. »
« Mh... »
Strinsi subito la mano sul cuscino facendo una smorfia restando a pancia in giù e apri subito gli occhi notando che l'odore delle coperte non era lo stesso odore delle coperte di casa mia..
« Ciro.. »
Sussurrai voltandomi verso di lui e mi tirai su dal busto notando che indossavo la sua maglia e poi guardai lui deglutendo, allungò la mano sulla mia guancia accarezzandolo e sussurrò:
« tutt'okay stai tranquilla, sei a casa mia.. »
« che figura di merda.. scusa, davvero scusa.. »
« hey, non devi scusarti con me lo sai? »
Mi fece capire che dovevo scusarmi con chi eri avevo fatto del male e deglutì appena scuotendo la testa in un no passando le mani sul viso.
« Ti ho fatto lavare il tuo vestito ieri,'indossalo scendiamo a fare colazione.. »
« Ma.. »
« Forza! »
Cosa stava combinando? Deglutì appena annuendo e girai lo sguardo al vestito nero della sera prima appeso su una cruccia appeso vicino all'armadio..
mi tirai su togliendomi la maglia e infilando il vestitino abbassandolo cercando di farlo essere più lungo possibile per non fare figure di Merda e spostai lo sguardo verso lui guardandolo sorridere.

« che c'è? »
« sei troppo impacciata.. mi piaci.. »

Sorrisi appena abbassando lo sguardo e infilai le scarpe col tacco basso portando i capelli dietro le orecchie e lo seguì facendo un sospiro.
Strinsi la sua mano scendendo le scale di quella casa e arrivammo in cucina.
A tavola c'era tutta la sua famiglia: suo papà a capo tavola, sua sorella a destra e suo fratello a sinistra di fronte a lei.
Mi sentì così a disagio e feci per andare via non appena pronunciai un "salve" stringendo la mano di Ciro.
« Coraline Tavarni?
Vieni fai colazione con noi. »
Girai lo sguardo a Ciro come per dirgli "vado"
« Insisto, siediti. »
Ciro mi fece segno di andarci a sedere e infatti si sedette affianco a sua sorella Rosa e io accanto a lui mentre la governante Chiara così la chiamavano ci mise le cose nei piatti già pronti, come se il padre già sapesse che ero sopra.

« Ma quindi state insieme e o come le altre che porti a casa, Ciro? »

Rabbrividì a quelle parole e strinsi subito le mani in un pugno guardando fisso nel piatto pieno ormai di biscotti.
« Papà, finiscila.. »
« Cora, sai no chi siamo noi? »
Lo guardai per qualche istante e poi annuì..
« Bene, mio figlio sarà il mio erede, e so anche tu da che famiglia provieni visto che conosco benissimo tua madre.. »
Sentì le dita di Ciro prendere le mie ma restare in silenzio mentre la sua mano stringeva la mia sotto al tavolo.

« Mio figlio qua non ci ha mai portato nessuna ragazza, perché è stato insegnato che chi entra come donna qui a casa non ci esce più. Credo che ormai si sia capito che siete una coppia, che vi volete bene eccetera, quindi benvenuta in famiglia, Coraline. »

Sentì il sospiro di Ciro e passarsi la mano sul viso, forse voleva dire qualcosa ma rimase in silenzio guardando nel suo piatto mentre Rosa e Pietro sorridevano. Forse non era così che voleva che andassero le cose, glie lo leggevo in faccia.
« Appena sarai maggiorenne ti trasferirai qua, con i tuoi genitori me lo vedo io. »
Socchiusi le labbra per parlare ma la stretta di mano di Ciro mi fece zittire.

-

« non doveva andare così Cora.. dovevi stare lontano da tutto questo! »
Rimasi in silenzio guardandolo andare avanti e indietro nel suo giardino, abbassai lo sguardo senza fiatare e mi tirai su dal divano che avevano fuori al giardino e infilai la giacca nera di pelle di lui.
« Ti faccio accompagnare aspetta.. »
« Posso andare da sola! »
« Non esiste, io devo andare con mio padre e tu sola non te ne vai. »

E infatti mi accompagnò a casa un certo Mauro, il loro autista. Passai le mani sul viso ringraziandolo e lasciai l'auto entrando in casa chiudendo la porta alle spalle e notai i miei genitori sul divano fissarmi entrare dalla porta.

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