La conosci?

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« Hey.. »
« Sei andata lì? »
« Sisi, sto tornando.. »
« Ma come sei andata? »
« Ho chiamato il taxi?! »
« Pensavo andassi con Sonia, dai vengo a prenderti io. Non ti muovere! »

In realtà non mi fece neanche parlare perché senti che staccó, alzai le spalle e mi guardai attorno poggiando le braccia consorte al petto e mi guardai attorno scendendo i gradini della clinica.
« Signorina Tavarni? »
Mi girai subito verso la voce e notai che era il dottore che mi aveva fatto il prelievo.
« Signorina io non posso farle esami approfonditi, intendo.. »
« Mi scusi? » mi avvicinai
« Lei non ha nessuna malattia e non è malata, i vostri valori della Beta sono altissimi.. »
« Beta? » guardai il foglio che mi porse.
« Signorina lei è incinta di quasi due mesi.. »
Deglutì alzando subito il viso al dottore e poi l'abbassai di nuovo al foglio, non era possibile.. avevo le ovaie pigre come aveva detto il ginecologo che cazzo stava succedendo?
« Non credo sia possibile.. il mio ginecologo mi ha detto che ho le ovaie pigre e che.. »
« Ma non vuol dire che non si può avere una gravidanza, evidentemente si è data da fare di più in questi mesi.. l'unica cosa che posso dirvi da dottore è assoluto riposo e andare dal vostro ginecologo così che lui saprà seguirvi meglio. »
Annuì guardandolo deglutendo prendendo il foglio che mi porse con le risposte delle analisi.
« Beh, auguri allora! »
Annuì ancora senza parlare e indietreggiai appena piegando il foglio e aspettai Ciro tutto il tempo con lo sguardo perso nel vuoto, e poi pensai alla donna.. aveva ragione...

« Amore?? »
« Mh? »
« Ti sto chiamando da mezz'ora al telefono »
« Scusa non avevo sentito.. »
« Dai Sali.. »
Entrai nella sua Audì opaca nera e chiusi la portiera girando lo sguardo a lui.
« Oh ma che hai? »
« Niente.. »
Annuì appena guardandomi e per tutto il tragitto rimasi in silenzio guardando fuori dal finestrino.
Lui si accorse che qualcosa non andava forse, perché rimase in silenzio senza darmi fastidio.
Mi porse la parola soltanto per chiedermi di venire a pranzo da lui, e gli dissi di sì.
-

« Ma cos'è questo silenzio? »
Alzai il viso a Rosa guardandola mangiare, eravamo tutti seduti a tavola e con noi c'era anche Edoardo.
« quando si mangia si combatte con la morte »
« ma ric ij, sei padre e si semp scem?? »
Li guardai ridere e scherzare tra di loro mentre giocavo con la forchetta nel piatto ancora pieno, l'unico pieno, perché tutti erano già al secondo.
E in realtà non mangiai, riuscì nel mio modo a nascondere il fatto che non avessi toccato cibo e infatti ero sempre la prima a svuotarmi il piatto nella spazzatura, da vera egoista.
-

« non ti vedevo in camera nostra da quasi un mese »
« tanto tra un po' me ne vado! »
« che simpatica! »
Alzai il viso a lui sorridendogli e rimasi col telefono in mano seduta sul letto cercando se quella donna avesse almeno whatsapp infatti quando riuscì ad entrarci grazie al numero che mi aveva segnato le mandai un:
- Per caso sa dirmi anche dei numeri per il Superenalotto? -
Aspettai la sua risposta ma la voce di Ciro mi fece tornare alla realtà, lo guardai mettendo il blocco al telefono.
« Con chi parli? »
« con una persona.. »
« da quando parli con le persone? »
« da quando sono nata? »
« dai stupida.. »
« okay, ti sembrerà strano ma ho conosciuto una donna oggi in clinica, e credo sia stato amore a prima vista.. »
« addirittura? Ma quando avrai le risposte? »

Alzai il viso a lui mettendo le mani nella tasca del jeans dietro e gli mostrai il foglio guardandolo.
« Già l'hai avute?? »
Annuì porgendogli il foglio e lo guardai aprire il foglio, ma non ci capiva nulla quindi mi guardò alzando un sopracciglio.
« Non ha potuto farmi le analisi che mi ha detto il medico di base.. »
« Mh? Ma tu lo paghi come può rifiutarsi? »
« Non ha potuto perché.. »
Girammo subito entrambi lo sguardo alla porta che si apri della camera da letto e c'era Chiara, con una faccia pallidissima e guardò Ciro.
« Chiara stiamo parlando.. »
« Signore, credo lei debba scendere giù.. »
« Ma che succede? »
Si tirò subito su dal letto e guardai Chiara guardandolo scendere giù e li seguì, Chiara non aveva nemmeno bussato alla porta e non era da lei, alzai un sopracciglio cercando di capire ma nel salotto c'era la porta aperta dell'entrata in casa, Rosa che reggeva tra le mani lo zaino siccome stava prendendo i libri per studiare e Pietro aveva una faccia schifata, guardando avanti alla porta.

Guardai Ciro bloccarsi agli ultimi due gradini della porta e feci per scendere ma Ciro bloccò subito il farmi passare lasciandomi dietro lui.
Alzai la testa alla porta e guardai la donna, sembrava di conoscerla, alzai un sopracciglio e capì che era Angela, d'istinto la guardai.
« Angela.. »
« Tesoro.. »
Sentì lo sguardo di tutti su di me, e gli occhi di Ciro velarsi di lucido, si poteva notare da un miglio.
« tu conosci questa donna? » chiese Pietro
« si, l'ho conosciuta oggi in clinica.. perché? »
« È la donna che ci ha abbandonati da 8 anni »
Disse Rosa quasi come se avesse visto qualcosa di sgradevole, deglutì subito e guardai Ciro..

Mi avvicinai a lui poggiando la mano dietro la sua schiena e strinsi la t-shirt delle mie dita.
« Non vi ho abbandonati, mi hanno mandata via, lo capite o no? Ciro.. quanto sei cresciuto Dio mio.. »

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