Chiara ti va?

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Stavo uscendo dall'autostrada un pomeriggio che pioveva e arrivata al casello, mentre stavo frugando nella borsa per prendere il portafoglio e pagare il pedaggio, che in quel tratto era una quota fissa, senti' l'addetta alla riscossione che mi diceva "La macchina che è appena passata ha già pagato per lei". Le dissi che viaggiavo da sola e le porsi i soldi che le dovevo.
La donna sorridendo insistette: " Si, lo so. L'uomo in quell'auto mi ha detto di augurare buona giornata alla persona che fosse passata al casello dopo di lui. "
Quel piccolo atto di gentilezza mi trasformo' la giornata. Mi commosse di aver ricevuto una simile cortesia da qualcuno che non avrei mai conosciuto e anch'io pensai a come poter migliorare la giornata di qualcun altro.
Chiamai al telefono la mia migliore amica, e le raccontai del regalo del pedaggio. Mi disse che non le sarebbe mai venuto in mente, ma che la trovava una splendida idea! Frequentava l'Università del Kentucky e decise che da quel giorno avrebbe sempre pagato il breve tragitto dell'autostrada che percorreva ogni mattina per la persona che fosse passata dopo di lei.
Quasi mi venne da ridere quando sentì quel proposito, ma lei si piccò : " Credi che stia scherzando? Guarda che sono cinquanta centesimi! " quando misi giù la cornetta, mi chiesi se l'uomo che mi aveva pagato il pedaggio avrebbe mai immaginato che la sua idea sarebbe arrivata così rapidamente in Kentucky.

Domenica mattina, 12:30
Alzai subito lo sguardo dal libro che stavo leggendo dalla mattina: Il potere dell'intenzione.
Ciro ci mancava da ieri sera, non era tornato a dormire e infatti avevo dormito con Rosa in camera sua perché non riusciva a dormire.
E la mattina ero andata in camera mia, avevo preso a scrivere la fine del mio libro e poi mi ero messa a leggere ringraziando quella santa di Chiara che mi aveva portato la colazione a letto.
« Tesoro, posso? »
Annuì subito guardando quest'ultima aprire la porta di camera e poggiarmi i vestiti piegati miei e di ciro nelle rispettive armadio e la guardai appena chiudendo il pc poggiandoci il libro sopra.
« Chiara.. hai mai pensato di fare un'altro lavoro? »
La vidi sorridere e mi rivolse lo sguardo avvicinandosi a letto e le feci segno di sedersi.
« Signorina Cora.. avevo 16 anni quando ho preso a lavorare per questa famiglia, adesso ne ho quasi 41 e no.. non credo di aver voluto fare un'altro lavoro, anche se sono brava a ricamare! »
« si.. ho visto degli abiti che ha cucito a Rosa.. »
« Ci provo.. »
Mi sorrise annuendo e la guardai appena prima di sussurrarle a bassa voce.
« Ti va di.. cucirmi il mio abito da sposa? »
La guardai smettere di sorridere, quasi come se non stesse credendo alla cosa e sorrisi appena guardandola sorridere vedendola.
« È seria signorina..? Qui usano andare in atelier importanti.. la signorina Kimberly si è sposata con un abito Versace.. »
« Credo che debba decidere la sposa come deve essere il proprio abito no? Quindi se accetti abbiamo più o meno.. 11 mesi di tempo.. »
« Oddio signorina, mi scusi se mi permetto ma lei è pazza.. »
Soffiai una risata guardandola parlarmi ancora una volta col il Voi anche se le avevo detto più volte di non farlo.
« Allora non appena avrò finito con la situazione del libro ci mettiamo in opera?»
« Assolutamente si, quando vuole.. »
Sorrisi guardandola mentre entrambi ci alzammo e mi tirai su legandomi i capelli in una coda guardando la porta aprirsi e guardate Ciro entrare in camera, con i capelli scombinati.

« Hey.. che state dicendo voi due? »
« Alla buon ora.. »
« Scusami amore, ho avuto tanto da fare.. »
Annuì appena e sospirai portando le mani nelle tasche del pantalone della tuta che indossavo, guardando lui slacciarsi i lacci delle Nike dopo essersi seduto sul letto.
« Signor Ciro, le porto qualcosa da mangiare? »
« non ho fame grazie Chiara. »
« Chiara portagli qualcosa.. »
La guardai annuire e uscire dalla camera mentre il mio sguardo cadde su di lui che si tolse la giacca e poi la t-shirt nera che indossava.
« Ho la testa che mi scoppia.. »
« Ma dove sei stato? »
« Nel Privè a chiudere l'accordo con i Solara e poi Edo mi ha convinto ad andare in discoteca e si è fatto tardi.. »
« Le 12:30.. » lo corressi

Lui annuì appena sospirando e lo guardai alzarsi mentre la porta venne semiaperta dal pugno di Chiara che come suo solito in fretta gli aveva preparato qualcosa di asciutto o meglio, frutta.
« Signore, c'è della frutta qui, se ha più fame gli faccio altro, basta dirmelo.. »
« Grazie Chiara! Puoi andare »
La guardai annuire e chiuderci la porta dopo aver appoggiato il vassoio sul comodino.
Rimasi in silenzio a guardarlo mentre si liberava dei vestiti e scompariva nel bagno della nostra camera, e sospirai appena sentendo il rumore della doccia.

Spesso Ciro era anche questo, e stare con lui era sopportare anche ogni cazzata che faceva, ma che stava cercando di aggiustare, lui era un po'.. 15 giorni tranquillo e 3 no, ma andava bene così, soprattutto per un ragazzo che era sempre stato libero prima di fidanzarsi ufficialmente per tre anni con una ragazzina, ormai donna.

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