« Devo uscire, L'accompagno io. »
Alzai subito lo sguardo sentendo la voce di Ciro mentre si chiudeva il giubotto di pelle e si avvicinava con uno sguardo davvero minaccioso,
In realtà non riuscì nemmeno a dire di no perché per quanto non volessi afferrò il mio braccio e uscimmo di casa insieme.
« E lasciami.. »
Lo spinsi appena una volta fuori per far in modo che non mi toccasse e lo guardai schifata.
« Da quando copri mia sorella? »
« Non sono problemi tuoi.. »
« Mia sorella è cosa mia.. »
« Cosa tua? Ma come parli? »
« Si! È cosa mia! »
« Tu vuoi sempre tutto, e per te tutto è tuo. »
« Eh, si. E allora? »
« Che stronzo. Lasciala vivere, almeno a lei. »
« Entra in macchina. »
« Non mi devi dire tu quello che devo fare »
« Entra Coraline.. »
« No. »
« CORALINE ENTRA. »
Urlò forse anche troppo perché alzai lo sguardo alla finestra notando Rosa guardarci dalla finestra e annuì subito per farle capire che andava tutto bene.Abbassai lo sguardo entrando in macchina e sbattei la portiera mettendo la cintura di sicurezza, cosa che lui non faceva mai.
Sospirai appena guardando fuori dal finestrino nero opaco e lo sentì entrare a lato del guidatore e mettere in moto prendendo a guidare.
Non fiatai per tutto il tragitto, a colmare quel silenzio enorme che c'era era la radio che si era accesa in automatico e trametteva
« In due minuti- Marco Mengoni. »
Deglutì girando il viso guardando avanti cercando di evitare il suo sguardo e quella canzone non aiutava per niente, girai subito il viso alla sua mano che alzò appena il volume della canzone.• Ti odio quando non sai spiegare che cosa provi, ti vorrei rincorrere per strada per urlarti addosso o per abbracciarti,
ma ora non ci riesco.
Ti odio quando stai sulle tue
e non hai neanche un filo di voce.
Non ti smuoverebbe un bombardamento,
Ma io ti sento ancora qui, come se non sapessi perderti mai, so che non ci crederai.. •Mi senti osservata in realtà, era strano essere di nuovo con lui li dopo quasi 10 mesi che era stato longano chiuso in una cella, vederlo guidare per Napoli per accompagnarmi a casa.
Non dovevo guardarlo, sapevo che se l'avessi guardato ogni cosa sarebbe scomparsa e il mio orgoglio sarebbe andato via in un secondo, ma no• Neanche tra mille domani dimenticherei in che parte trovarti, se improvvisamente io dovessi mai.. tornerei a cercarti io..
Dove sei tu, cosa sai di me, cosa senti ora..Ti prego non parliamo adesso, non parliamo più
A volte mi vorrei come sei tu.
Non so fare a meno di pesare il tempo
Le parole, il resto, forse..
lo sai, che di me non cambierà mai niente!
Ti penso per ore,
A cosa serve se poi non ti so cercare?
Io non ti so cercare.
Ma resti qui, nella mie mente come se..
non sapessi perderti mai, so che non ci crederai.Doveva spegnere quella radio, stavo odiando quella canzone, odiavo ogni cosa in quel momento e odiavo soprattutto il fatto che potessi scoppiare da un momento all'altro, sapendo di aver accumulato più o meno 10 mesi, tra il non vederlo, il suo "rinnegarmi" e il suo ego più alto di qualsiasi cosa.
• E quando parlerò di te dopo una sigaretta,
Diró tanto è uguale.
Anche se pensare a te da un'altra parte
So che fare sempre male.
E se potessi fare a meno di ogni cosa,
Per dimenticare mi consumerei in due minuti prima di affogare, adesso. •Allungai subito la mano a spegnere lo stereo e deglutì passando le mani sul viso stringendo subito entrambe le mani tra le mani per non far notare che stavano tremando, non sapevo con precisione perché ma mi capitava soltanto con lui, anche se avevo iniziato da quando Pietro mi disse " Non cercarlo più ", girai subito lo sguardo a lui notando che non eravamo per niente nella strada di casa, c'era un prato enorme e era anche mal tempo, lo guardai male e mormorai seria senza mai guardarlo negli occhi.
« Riportami a casa. »
« Non ti riporto a casa Cora.. »
« Me ne vado da sola. »Apri subito la portiera prima che lui potesse mettere le sicure e uscì dall'auto camminano a passo veloce, prima di sentirlo urlare il mio nome e seguirmi tirandomi ancora una volta vicino all'auto, mi fece appoggiare con la schiena alla portiera chiusa e mi bloccò con le braccia.
Non alzai nemmeno il viso in realtà, ma istintivamente alzai gli occhi e gli tirai un forte schiaffo sulla guancia sinistra.
Deglutì sentendo gli occhi lucidi e tirai subito la mano abbassando il braccio guardandolo muovere appena la mascella e toccarsi con le dita« Scusa.. »
Sussurrai subito guardandolo.
« Me lo merito.. »
« Io.. non faccio queste cose.. scusa »
« Oh, calmati.. »
« Scusa.. »
« Smettila Cora.. »Poggiai i palmi delle mani sugli occhi sentendo una fitta alla testa, che odio, quei mal di testa mi stavano martellando da mesi.
Sentì' le sue mani toccare i miei polsi e fare in modo che scoprissi gli occhi guardandomi.« Puoi guardarmi un attimo.. non lo fai da quando sono tornato.. per favore.. »
Scossi subito la testa in un no facendomi lasciare i polsi girando il viso alla mia destra.
« Ne ho bisogno, per favore.. »
Alzai subito lo sguardo ai suoi occhi e per un istante lo guardai in modo schifata, serrai la mascella e lo spinsi appena per toglierlo dal mio avanti.
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Una proposta da farti.
FanfictionƑorte come la morte è l'amore Quindi perché dici di amarmi se l'unica cosa che fai è distruggermi?