Il tempo cura le ferite?

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Non pooo obbligare qualcuno ad amarmi e ne tanto meno puoi elemosinare amore da qualche parte che amore per te non aveva.
Avevo così tanti mille pensieri eppure non riuscivo neanche più ad essere arrabbiata.

Avevo lasciato casa Ricci da due settimane, mia madre si era trasferita in una appartamento a Roma per un mesetto quindi per il momento avevo deciso di appoggiarmi li e al suo ritorno sarei sicuramente andata via.
Le cose erano così strane senza la famiglia Ricci attorno, la prima volta che ero davvero lontana da loro, perché quando Ciro era in carcere io ci andavo spesso da loro, invece adesso sentivo ogni tanto Rosa al telefono e quei 15 giorni sembravano così lunghi.
Lui si, mi aveva cercato e ricercato, avevo saputo che aveva fatto altri danni ma che se la cavava.
Ero riuscita a parlare con Edoardo che si sentiva un po' in colpa per la nostra rottura, per aver fatto si che questa ragazza entrasse nelle loro vite e quasi si pentiva di aver conosciuto Teresa.
Ma non gli davo colpe a nessuno, spesso pensiamo di amare così tanto qualcosa che ci abituiamo all'idea di averla senza pensare che forse non è amore, o semplicemente abitudine.

Quel pomeriggio ero a casa e avevo finito appena una lezione privata di Italiano ad una ragazza, per quanto il mio libro fosse andato bene io volevo lo stesso guadagnarmi a vivere, soprattutto da quando mio padre non si faceva vivo da Natale e non avevo rapporto con mia madre, né tanto meno Cristian che da quando si era sposato nemmeno una chiamata era riuscito a farmi, però andava bene così, non potevo mica mischiarmi nella loro vita.
« Ti stacco dai, si vabbene, vieni stasera dai »
Sonia questa sera voleva mangiare del mc insieme come i vecchi tempi a casa mia e infatti le avevo detto di sì, staccai la chiamata e guardai diverse notifiche, tra cui una in cui Joseph aveva messo like all'ultimo mio post.
Non l'avevo più sentito, non volevo rovinargli la vita soltanto perché si avvicinasse a me, e per quanto mi piacesse io non riuscivo a provare sentimenti per un'altra persona.

Vi sfido a dare amore ad una persona per 4 fottuti anni, dargli i tuoi anni migliori, credere con lui e poi ritrovarti senza quella persona.
No in realtà non lo augurano a nessuno!

Sentì la porta e scesi velocemente giù andando ad aprire.
« Cazzo già sei giù? »
Smisi di parlare quando guardai che non era Sonia, restai in silenzio per qualche istante e lo guardai farmi segno del tipo "stai bene? Posso?"
Non risposi, mi spostai dalla porta per farlo entrare e chiusi la porta alle spalle pensando che l'ultima volta che lui era entrato in questa casa era quando ci nascondevamo nei weekend dai miei genitori e finivamo sempre per farlo.
Non potevo allontanarlo,
Per quanto mi avesse fatto del male restava sempre l'unico uomo che non avrei mai smesso di amare.

« Come stai..? »
Annuì come per dirgli bene.
« lo so che non dovrei essere nemmeno qui ma sono passati 15 giorni e avevo bisogno di vederti »
Restai ancora in silenzio ascoltandolo mentre parlava col suo solito fare da impacciato..
« Tieni.. so che non lo accetterai ma ti ho portato un regalo e delle brioche, almeno vedrò mangiarti qualcosa, Sonia mi ha detto che tocchi a malapena cibo.. »
« Sonia ti dice troppe cose.. »
Lo guardai sorridere e deglutì appena camminando fino in cucina dove mi sedetti sullo sgabello guardandolo poggiare le cose sul tavolo.
Già, perché erano più o meno 13 giorni che vomitavo come un non so cosa e non avevo mai fame. Mi spostai appena guardandolo.

« non sono qui per farmi perdonare okay? Non c'è perdono.. non posso piombare in casa tua dopo 15 giorni e dirti di perdonarmi, so che mi odi e va bene così.. »
« Io non ti odio. »
« Cosa? »
« Non credo di poterlo fare mai.. »
« Coraline.. »
« Se ti odiassi, odierei metà parte di me! Non nego e non lo farò mai ciò che c'è stato tra di noi,e non sono neanche più arrabbiata, ho soltanto delusione che passerà sicuramente o almeno ci imparerò a convivere.. »

Lo guardai, aveva gli occhi lucidi, non l'avevo mai visto così, poche volte, soltanto quando non riusciva più a reggere ogni cosa.
Lo guardai sedersi sullo sgabello di fronte e sussurrare a bassa voce.

« Tu sai quanto io sia bravo ad allontanare le persone che amo da me no? Speravo che con te sarebbe stato diverso e invece ho allontanato anche te.. vivrò con questo grandissimo rimorso e non riuscirò mai a perdonarmi ciò che ti ho fatto.. ma sembrava tutto così normale Cora.. »
Rimasi ad ascoltarlo facendo un sospiro e poggiai le mani sulle mie gambe nude siccome avevo solo una maglia e mi alzai avvicinandomi a lui abbassandomi alla sua altezza visto che era seduto sul sgabello basso.
« Ti perdonerò soltanto quando un giorno guarderò Ciro e capirò che non mi sono mai illusa di niente, che il nostro amore era vero e lo è sempre stato, che non l'ho vissuto solo io.. ma soprattutto voglio vederti realizzare ogni tuo sogno, quelli che non hai mai riuscito a fare.. »

Deglutì appena guardando le sue guancia bagnate dalle sue lacrime e allungai le dita sulla sua guancia sentendo la ricrescita della sua barba.. sorrisi leggermente e morsi appena le labbra.
« Non piangere Ciro, per favore.. »
« Sono un grandissimo coglione.. »
D'istinto mi toccai la pancia sentendo la voglia di vomitare e sospirai appena alzando poi il viso a lui.
« Sei pallida, cosa ti senti? »
« Sto bene.. »
Mi tirai su tenendo la mano sulla pancia e mi appoggiai alla cucina guardandolo, si preoccupava ancora per me.

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