Nonna Adele.

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Ogni tanto mi guardo la pelle, mi sistemo i capelli e mi tiro dei pizzicotti per assicurarmi di essere viva. E quando la conferma arriva perché i pizzicotti mi fanno male, tirò un sospiro di sollievo. Mi sembra così straordinario oltre tutto che io sia al mondo che a volte penso che la morte sia solo un'invenzione degli adulti per spaventare i bambini. Poi mi ricordo che la mia età e poi vicina a quella degli adulti piuttosto che a quella dei bambini e mi pento di quello che penso, perché infondo sarei complice anch'io di questo adulti che vanno in giro a spaventare quelle vite alte un metro. Che poi.. 17 anni è un'età troppo grande per credere ancora a questa evidente fesseria, però mettiamola così.
Anche se tra un anno sarò adulta sulla carta voglio credere che la morte non esista, o almeno non per come la intendiamo noi.
Perché noi abbiamo rovinato tutto col nostro pessimismo immacolato, insomma.. ma chi l'ha detto che sia una cosa brutta la morte?
Gli antichi festeggiavano quando qualcuno moriva, lo mettevano addirittura in pozione fetale.. come dire: " Amico mio, ma sai che c'è? Si morto, ma ora vai a vivere! Vieni al mondo di nuovo. " Ora invece abbiamo imparato ad usare questi eufemismi che tanto amiamo..
"è passato a miglior vita" ma chi l'ha detto che non stava bene in questa?
"Se n'è andato" ma dove? ha aperto la porta davanti a te e se n'è andato?
"È venuto a mancare" non è mai stato più presente di così. Non lo vedi che quando muore qualcuno parli sempre di lui? Come fai a dire che viene a mancare se ne parli continuamente?
Chi muore non viene a mancare, diventa presente come mai nella sua vita. E' qui che sbagliamo, qui che dovremmo renderci conto che siamo egoisti, andiamo ai funerali, ci limitiamo ad abbracciare i figli, i nipoti, mogli, mariti cani e compagnia dicendo: "Era una brava persona" mettiamo i fiori sulla tomba invece di assicurarci in vita che quella persona non si sia mai sentita mai venuta a mancare. Che si sia sentita evidente si nostri occhi, presente, che abbia sentito di esistere avanti a noi. Cos'è morire davanti a questo? Cosa sarà mai chiudere gli occhi? Meglio venire a mancare una volta ed essersi sentiti presenti sempre piuttosto che venire a mancare per tutta la vita ed essere stati presenti solo da morti.

Il mio ritorno per Roma non sarebbe dovuto essere così, lo immaginano diverso, con la nonna che mi aspettava con la sua deliziosa carbonara in un piatto ci ceramica beige fatto da lei, pieno zeppo di guanciale come amavo io, e come solo lei sapeva accontentarti, col pomeriggio avanti ad Uomini&Donne pieno di Maria De Filippi e a parlargli delle mie relazioni amorose.
« Ricordati, sarà l'amore a scegliere te, non tu lei, quando meno te l'aspetti arriverà qualcuno che ti amerà la metà di quanto ti amo io. » me lo ripeteva sempre. Io mi aspettavo di tornare a Roma e portare con me l'amore che forse avevo trovato, e farglielo conoscere.. ma i suoi occhi si sono chiusi troppo presto per far sì che questo accadesse.

Nonna Adele era la mamma di papà, eravamo lì dalla mattina visto che il giorno prima Zia Marta, la sorella di papà, ci aveva dato la notizia.. non sapevo davvero come affrontare questa cosa, ma una cosa era certa, non dovevo mostrare ciò che realmente stavo sentendo come mio solito.
I funerali c'erano stati la mattina, e ricordo semplicemente che prima che la portassero via le avevo accarezzato una mano, era freddissima ma il viso era davvero perfetto.. e per un istante mi mancavano i suoi occhi azzurri, come i miei..
Sembrava quasi dormisse, quasi come se fosse stata inventata per essere un angelo, e sapevo quanto fosse felice adesso di essere andata via, perché stava tornando dal suo bel marito, da Nonno Gabriele.
Ero sempre stata così legata ai genitori di papà, li avevano cresciuta loro quando i miei erano sempre fuori, quando Cristian studiava di brutto prima di trasferirsi in Portogallo, mentre invece i genitori di mia mamma non li avevo conosciuto, erano morti dopo la mia nascita ecco perché il mio nome era Coraline, proprio come la mia nonna materna che neanche conoscevo.

« Amore, tra un po' torniamo okay? Il tempo che torna papà.. mh? »
Sentì la voce di mia madre alle spalle e non mi voltai, annuì appena restando in silenzio e non appena andò via dalla camera di nonna in cui ero rimasta tutto il tempo mi guardai attorno stringendomi nella felpa nera che indossavo con tanta rabbia visto che mia madre voleva farmi indossare un abito nero, ma che non aveva vinto.
Spostai il viso sulla parete della sua camera da letto e notai una foto di me e Cri da piccoli e c'era anche Nonno e Nonna in quella cornice.. sorrisi appena prendendola dal muro e la strinsi tra le braccia avvicinandomi al cassetto che apri' e notai diversi fogli.
Mi appoggiai sul letto prendendo quei fogli ed erano carte di dottori, bollette pagate ma tra qui c'era anche una busta dove contenevano le lettere.. c'era una collana ed appese c'erano due fedi oro, deglutì appena guardando all'intento delle fedi e capì che erano del matrimonio dei nonni.
« Alla mia unica è perfetta nipotina, un angioletto che mi è stato donato 17 anni fa, e che adesso i miei occhi non smetteranno di guardarla, dalla tua nonna. »
Sorrisi subito scuotendo la testa pensando che forse i miei zii se l'avessero vista non sarebbe mai finita nelle mie mani.
Indossai la collana e la infilai sotto al maglione girando lo sguardo guardandomi attorno sperando che non avesse visto nessuno.

" Hey, come stai? So che è scontata questa domanda ma come va? Sei tranquilla? "
I miei occhi caddero sullo schermo del cellulare e sorrisi appena leggendo il messaggio di Ciro, eravamo a più o meno a 221 km di distanza, e avevamo quasi 3 ore di auto da fare.
" Sto bene, tra un po' torno.. credo che ci vedremo domani mattina. "
" Tranquilla, domani passo a prenderti "
sorrisi appena passando le dita sugli occhi rossi che bruciavano un accidenti e infiali il telefono in tasca.

Mi guardai un ennesima volta attorno prima di capire che mia madre mi stesse chiamando già da un bel po, ma soprattutto prima di capire che quella casa sarebbe stata chiusa.. la casa dei miei nonni adesso sarebbe stata chiusa.
Deglutì appena trattenendo le lacrime e guardai il soffitto per non piangere, strinsi subito la mano sulla maniglia della camera da letto e la chiusi.

Chiudere la casa dei nonni significa dire addio ad un pezzo di te, ma questa sarà sempre casa mia.
Io non sapevo dov'era lei in questo momento, ma sapevo cosa m'aveva lasciato.

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