1. Partire

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Caricai le ultime cose dentro la macchina prima di chiuderla e andare a salutare la mia squadra, ormai erano quattro anni che vivevo a Bergamo e mai mi sarei aspettata un'offerta dal Trento.

-fai buon viaggio e mi raccomando vienici a salutare- disse il Coach prima di abbracciarmi.
-va bene- risposi.

Poi andai ad abbracciare tutto il resto della squadra, qualche lacrima mi rigò il viso, mi sarebbero mancate tanto le ragazze, soprattutto Vanessa, che era la mia migliore amica.
Dopo altri cinque minuti di saluti partii per la mia nuova destinazione Trento.
Per fortuna sono riuscita in tempo a fare il trasferimento dalla mia università a quella di Trento, facendomi convalidare tutti gli esami e tutti i CFU.

Durante il viaggio ricevetti una chiamata, cosí risposi, ovviamente non dal telefono ma attraverso l'auto.

-pronto?- chiesi
-sei arrivata?- chiese la voce di mio fratello.
-non ancora, ho appena attraversato il confine- risposi.
-come stai?- chiese
-bene, cioè mi è dispiaciuto lasciare Bergamo e le ragazze- dissi
-del resto? Il ginocchio?- chiese
-tutto apposto, poi è passato un anno, credo si sia sistemato tutto quanto- risposi -invece a te come va a Ravenna?- chiesi
-fa caldo, ma non mi posso lamentare- rispose -vabbè dai scrivimi quando arrivi a Trento, un bacio- disse prima di staccare la chiamata.

Dopo circa due ore ero finalmente arrivata a destinazione, appena uscii dal casello accostai la macchina e misi il navigatore.
Avevo trovato un appartamento vicino al dipartimento di Sociologia, ma neanche tanto distante dal PalaTrento e ovviamente l'avrei condiviso con un'altra ragazza.
Parcheggiai la macchina all'esterno dell'edificio, dinanzi all'entrata c'era una ragazza, penso la mia coinquilina ad aspettarmi, così scesi dalla macchina e le andai incontro.

-tu devi essere Miriam- dissi avvicinandomi.
-si, molto piacere- rispose porgendomi la mano.
-io sono Camilla- risposi stringendogliela.
-allora, vieni su che ti mostro l'appartamento, se vuoi scaricare adesso la macchina, ti do una mano.- disse lei.
-molto volentieri, grazie- aprii il bagagliaio e tirai fuori le mie tre valigie e i miei quattro borsoni, più la borsa della pallavolo.
-oh vedo che anche tu fai pallavolo- constatò.
-oh si, giocavo a Bergamo, in serie A, ora mi ha ingaggiato il Trento, così eccomi qui- risposi.
-oh quindi ci vedremo molto spesso ad allenamento- disse sorridendomi.

Prendemmo l'ascensore per arrivare al quarto piano, poi entrammo in casa, era molto spaziosa, appena entrata dalla porta notai un grande soggiorno con addirittura due divani con una cucina openspace.

-allora, questi sono gli spazi in comune, in quella porta c'è la dispensa, e oltre quel corridoio ci sono le due camere, la mia e la tua, con tanto di letto matrimoniale, scrivania e armadio a quattro ante, e il bagno che è in comune.- mi spiegò.
-ah va bene, è bellissima- dissi
-oh questi sono due divani-letto così se si hanno ospiti possono dormire qua- aggiunse.
-perfetto, grazie mille.- risposi.
-ora se vuoi intanto puoi andarti a sistemare le cose nella camera e io preparo qualcosa di fresco per pranzo.-
-va benissimo grazie- sorrisi.

Presi tutto e un po' alla volta le portai nella mia nuova camera, era molto spaziosa e le pareti avevano un color pesca molto tenue, le tende bianche coprivano la grande finestra dalla quale filtrava tanta luce.
Pian piano infilai tutto nell'armadio molto spazioso e per miracolo avanzò molto spazio, poi misi delle foto sulla scrivania e tutti i miei libri nello scaffale vicino alla porta, posai le giacche sull'appendi abiti e quando ebbi finito andai in cucina.

-finito?- chiese Miriam.
-si, finalmente- risposi sedendomi su una sedia.
-se vuoi pomeriggio possiamo andare a fare un giro, così ti mostro tutta Trento- propose.
-più che volentieri, così riuscirò ad orientarmi prima- risposi. -posso farti una domanda?- chiesi.
-si certo- rispose.
-fai anche tu pallavolo?- chiesi.
-si e mi sa che saremo compagne di squadra.- disse lei.
-che bello- risposi.

Apparecchiammo per il pranzo, mangiammo poi ci preparammo per andare a farci un giro per il centro.
La prima cosa che vedemmo fu il Duomo, poi mi portò nella piazza accanto che era una delle principali dove al centro c'era una grandissima fontana.
Arrivammo dinanzi alla stazione dove c'era Piazza Dante con una grande statua che rappresentava il poeta.

-E chi si vede in giro. Come mai qui?- chiese Miriam ad un ragazzo che riconosco subito essere Vettori.
-niente, sto andando al bar dagli altri, sai oggi è il giorno libero- rispose -tu invece? Che fai?- chiese
-sto portando Camilla a fare un giro per il centro- disse lei
-oh la nuova schiacciatrice- rispose lui. -piacere Luca Vettori- disse.
-Camilla Lavia- risposi.
-volete venire anche voi? Non penso che ai ragazzi dispiaccia- chiese Luca.
-va bene- dicemmo io e Miriam all'unisono.

Così ci addentrammo nelle strade della città prima di arrivare davanti a un bar poco affollato e molto carino.
Entrammo e andammo ad un tavolo dove c'erano dei ragazzi che chiacchieravano.

-ciao ragazzi- disse Miriam, portando l'attenzione su di noi.
-oh ecco chi si rivede- disse uno dei ragazzi.
-e lei chi è?- chiese un altro.
-lei è la nuova schiacciatrice della squadra femminile, la sua ultima squadra fu quella bergamasca e suo fratello è Daniele Lavia- disse qualcuno, mi girai e vidi un ragazzo che mi guardava mentre beveva la sua birra.
-e tu come fai a sapere tutte queste cose su di me?- chiesi un po' irritata.
-sono il capitano, alcune cose le so e basta- rispose.
-presuntuoso- sussurrai.
-come scusa? Non ho sentito, hai detto qualcosa?- chiese facendo finta di niente.
-no, avrai sentito male.- dissi prima di sedermi.

Dopo quel piccolo battibecco chiacchierammo fra di noi per circa due orette, poi tornammo a casa, perché la stanchezza si stava facendo sentire.

-scusami per come ti ha trattato Simone, è molto diretto quando trova la persona che ha un caratterino come il tuo- disse lei.
-quello che è uscito oggi non è niente, io lo dico spesso, non farmi incazzare se non vuoi essere asfaltato- dissi.
-mi ricordo, l'ultima partita tra Bergamo e Trento, solo tu ci hai distrutte.- confessò.
-ecco dove ti avevo vista- dissi.

La serata passò tranquillamente, guardammo qualche programma alla tv prima di andare a dormire.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora